Claudio Scajola

ANALOGIE
“Scajola: voglio tornare al governo” 
E nel rimpasto si apre uno spiraglio

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“Scajola: voglio tornare al governo”   E nel rimpasto si apre uno spiraglio. Era nella prima pagina de “Il Secolo XIX di lunedì 7 marzo”. Probabilmente all’uscita di questa mia riflessione il barone del ponente sarà già sistemato. Certe questioni hanno una corsia preferenziale. Poche pagine più in la: “Se duemila Euro bastano a far cadere un ministro”. In Giappone, per una donazione illegale.

E il ministro fotografato con il classico inchino si dimette. In colonna la breve cronistoria di altri casi come quello del deputato americano Chris Lee dimessosi per essersi fatto “beccare” a torso nudo e sorvolando sulle “colpe del marito” di Jacqui Smith, il caso del ministro della giustizia spagnolo dimessosi per una battuta di caccia con un giudice.

 Nel caso dell’Italia mi pongo solo una riflessione: la nostra patria, che più disomogenea che mai compie 150 anni , considera prioritario il narcisismo dei suoi rappresentanti politici, la satiriasi degli ultrasettantenni, il modello vincente dello “io speriamo che me la cavo (tengo il cellulare di …)” inonda di talk-shows di nullafacenti pagati dove si sentono poche considerazioni serie, che fine farà? Quattrocentomila giovani sulle spalle delle famiglie senza prospettive, o meglio senza le prospettive attese. Un terziario ipertrofico, una agricoltura troppo DOC per competere persino con le spese di trasporto aereo da Argentina e Spagna. La Fincantieri che rischia di mettere in seria difficoltà l’occupazione di chi ha un solo reddito. Tutti vogliono essere “Dottori” e le scuole di formazione in qualunque cosa (incluse professioni neppure regolamentate in Italia) superano con i loro docenti il numero dei discenti da formare e illudono. Qualcosa non torna: forse il problema prioritario è un problema etico e morale della nostra formazione. Il tipico problema che porta alle rivoluzioni. Sperando che la nostra possa essere pacifica, ma l’aggressività repressa di molti è palpabile nella vita di tutti i giorni.

     Salvatore Ganci

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