Cinema:Tre piani, un film diretto da Nanni Moretti.

Tre piani è un film del 2021 diretto da Nanni Moretti.

Paese Italia, Francia
Anno 2021
Durata 119 min
Genere drammatico
Regia Nanni Moretti
Soggetto dal romanzo di Eshkol Nevo
Interpreti:
Margherita Buy
Riccardo Scamarcio
Alba Rohrwacher
Adriano Giannini
Elena Lietti
Alessandro Sperduti
Commenti con spoiler

Il film si ispira al romanzo (con lo stesso titolo) del 2017 scritto da Eshkol Nevo.
Le vicende, con protagonisti personaggi che vanno incontro a comportamenti paradossali ma veri, si svolgono a Roma in una palazzina di tre piani, tra persone appartenenti per lo più al ceto medio.
Al primo piano risiedono Lucio e Sara, con una figlia piccola di nome Francesca. Nell’appartamento di fronte vive una coppia di bizzarri anziani, Giovanna e Renato, quest’ultimo affetto da un ritorno regressivo all’età infantile.

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L’anziano Renato gode di una buona fiducia, ripostagli senza riserve da Lucio e Sara, tanto che spesso gli viene lasciata in affidamento la piccola Francesca. Ciò consente ai genitori di uscire con tranquillità quando devono soddisfare altri impegni.
Un giorno però la piccola Francesca confida ai genitori che il vecchio Renato è diventato strano, serioso ed esigente nei giochi, quasi ritualistico, tanto che la bambina lo definisce per la prima volta, scherzosamente: “guasto”.
I genitori vedendo la bambina serena non danno peso alla cosa. Una sera però inspiegabilmente l’anziano Renato e la piccola Francesca non vengono trovati in casa.
Lucio, comprensibilmente molto agitato, prova a cercarli nel parco, un luogo dove spesso portava a giocare sua figlia. Troverà, dopo aver urlato più volte il nome di sua figlia, il vecchio Renato sdraiato a terra colpito da un malessere, e la piccola Francesca al suo fianco.
I due, che si erano persi nel parco, avevano deciso di fermarsi in un punto che il padre della bambina conosceva bene perché vi si recava abitualmente con lei.
La figlia appare impaurita, stordita, non riesce a dare spiegazioni credibili su quanto accaduto, Lucio teme che la piccola possa aver subito qualche molestia.
La polizia compie accurate analisi, esclude alla fine, scientificamente, che siano accadute cose psicologicamente devastanti per la piccola, ma non può tranquillizzare del tutto il padre circa eventuali altri tipi di abusi possibili: quelli che non lasciano tracce materiali.
Francesca continua ad avere un comportamento insolito, al che Lucio si convince via via che qualcosa di brutto le sia effettivamente accaduto.
Preso da una forma d’ira irrefrenabile, il padre si reca all’Ospedale, dove il vecchio Renato è ricoverato, e cerca con la violenza fisica di strappargli quella verità in cui crede solo lui.
Renato non riesce a parlare e sarà salvato in tempo dal personale infermieristico.
Altri episodi andranno avanti nel film, spesso in parallelo con questa storia sulla presunta pedofilia del vecchio Renato, finendo poi per convergere tra loro.
Film sui paradossi della vita familiare e dei rapporti tra vicinato, in particolare quando desideri e aspirazioni impossibili, insicurezze e fobie, frustrazioni e fallimenti, anziché indurre a cercare rapporti umani basati sulla solidarietà, e l’umiltà fertile e civilmente stimolante, inducono a violenze verbali e fisiche contro i più deboli e indifesi.
Film realistico, senza soluzioni finali inventate o supposte con pochi elementi conoscitivi.
Ottima sceneggiatura e regia.
Fotografia di alta professionalità.

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia
dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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