Cinema: Wolf Hunter, (Cacciatore di lupi)

Wolf Hunter, (Cacciatore di lupi), è un film horror canadese e statunitense del 2020, con la regia e la sceneggiatura di Shawn Linden.

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Commento con spoiler
Location del film: selvaggia natura canadese ai giorni nostri.
La famiglia Mersault, marito e moglie con una figlia poco meno che adolescente, vive da diversi anni in una casa di legno situata in un minaccioso bosco montagnoso ricco di fauna, quest’ultima pericolosa per l’uomo.

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Per raggiungere il paese, dove sono presenti i più usuali servizi al cittadino, i coniugi utilizzano un auto da carico.
La famiglia vive quasi eroicamente sopportando diversi disagi, tra cui le insicurezze notturne che possono rilasciare un posto cosi isolato e una casa strutturalmente vulnerabile.
Per far sopravvivere la famiglia il marito caccia animali dalla pelliccia commerciabile, insegnando ai familiari, una volta ucciso l’animale, la tecnica per ricavarne il prezioso prodotto.
La moglie si dedica anche alle attività domestiche e alla cura dell’orto.
In un inverno molto rigido qualcosa va particolarmente storto, mettendo a rischio la vita di tutti e tre i componenti.
Dapprima la presenza di un lupo feroce (che staziona nella zona attirato da cadaveri uccisi da un misterioso serial killer) che segue ogni spostamento del nucleo familiare terrorizzandoli, e in seguito, dopo essere scampati per miracolo a un attacco della belva, l’arrivo nei loro paraggi di un uomo ferito gravemente a una gamba (si spaccia per un fotografo sorpreso dalle tenebre e infortunatosi camminando al buio), costringono la famiglia ad ingaggiare una lotta per sopravvivere dagli esiti quasi scontati a sfavore della loro vita.
L’uomo ferito viene curato doverosamente dalla moglie (con la figlia che guarda sospettosa), ma lo sconosciuto appare via via molto strano fino a giungere, una volra ristabilitosi, a voler uccidere chi lo aveva curato, come se quella donna rappresentasse una scomoda testimone della sua presenza in quel luogo. È lui il serial killer che terrorizza quella zona di bosco?
Nel frattempo il marito, fuori da parecchio tempo, non si sente più con la radio, cosa che fa pensare al peggio, cioè a qualche episodio molto grave accadutogli durante la caccia..
Film che si lascia seguire con buon interesse, giocando su tecniche ellittiche ben dosate (stacchi di scena nei momenti di maggior attenzione, i cui contenuti sono svelati successivamente, quando convergono le storie parallele…etc,).
Buoni gli ingredienti base del film come: un luogo isolato in una natura ancora selvaggia, disagi quotidiani della famiglia ben intenzionata però a sopravvivere utilizzando anche la figlia minorenne alla quale insegnano a sparare, fotografia ricca di dettagli legati da una logica sintattica acuta che fa racconto con gli enigmi e i rebus aumentando l’interesse.
Regia di buon livello.

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia
dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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