Cinema: Le cose che non ti ho detto

Le cose che non ti ho detto, film di 96 minuti, Gran Bretagna, Regia: William Nicholson, anno 2020, colori
Interpreti: Annette Bening, Bill Nighy, Josh O’Connor, Aiysha Hart, Rose Keegan, Nicholas Burns, Ryan McKen, Ninette Finch, Nicholas Blane, Sally Rogers, Derren Litten, Joel MacCormack.

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Commento con spoiler
Edward e Grace, sono una coppia sposata da 29 anni, con un figlio adolescente affettuoso e molto accondiscendente. Essi risiedono nella cittadina costiera di Seaford, nel sud dell’Inghilterra.

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Grace per via del suo carattere esuberante e impositivo dà per scontato che il marito non possa fare a meno di lei e quindi lo tratta sempre in un modo approssimativo, rimanendo all’oscuro dei suoi reali voleri di cui lo spettatore invece, via via che il film procede, viene a conoscenza.
Edward ha una personalità ricca di stile, ben educata, aperta al dialogo profondo e sopratutto molto rispettosa dell’altro.
Jamie il loro figlio sembra aver preso dal padre, è un meditativo, silenzioso, educato e i genitori per lui sono una sicurezza sostanziale, qualcosa da cui, pensa, non si possa prescindere se si vuole vivere senza particolari angosce.
Durante una visita di Jamie ai genitori, il padre sembra ad un tratto voler gettar via una vecchia maschera che caratterizzava da tempo il suo comportamento: gli annuncia a ciel sereno di voler divorziare.
Per Jamie la notizia è un fulmine inaspettato, qualcosa che infatti frantumerà la sua unità affettiva (che caratterizzava da sempre il rapporto con i genitori).
Egli andrà incontro a una divisione psichica fastidiosa e dolorosa, ma non si arrenderà e cercherà di ricucire con il suo forte interessamento al problema lo strappo tra i due.
Le cose però si complicheranno ulteriormente quando Edward annuncerà di avere una relazione con un’altra donna.
Film sulla crisi esistenziale di coppia nella nostra epoca. Un presente storico del terzo millennio divenuto una sorta di ricettacolo di mode, usi, abitudini, desideri e sentimenti, senza tempo e luogo, vaganti nel mondo della globalizzazione come fantasmi inestinguibili…
Film di spessore, con un’ottima sceneggiatura, particolari i dialoghi (mai banali), e una fotografia incantevole: con modi originali nel riprendere capaci di moltiplicare gli effetti drammatici e poetici di una situazione.
Il film non sembra voler dare soluzioni ai problemi posti, ma si avverte qua e là una sorta di preoccupazione dell’autore nel voler rilasciare allo spettatore un invito, un messaggio, ossia: a prendere sul serio il gioco di maschere che caratterizza il nostro mondo, per non rimanerne travolto…

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia
dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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