Cinema: The choice (La scelta)

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
The choice (La scelta)
 In DVD

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO

The choice (La scelta)

 

Interpreti: Roberto D’Antona, Annamaria Lorusso e Michael Segal

Genere: Thriller-Horror

Diretto da: Annamaria Lorusso

Italia 2015

Film in DVD

The Choice riceve un’altra selezione ufficiale al “‪#‎TOFF – The OnLine Film Festival 2015″.

Recensore Biagio Giordano

Sito ufficiale: www.thechoiceshortfilm.com

 E’ uscito il tanto atteso The choice (La scelta), l’ultimo cortometraggio di Annamaria Lorusso, girato a Novara, il film è acquistabile in formato DVD o in formato disco Blu-ray collegandosi sul sito ufficiale www.thechoiceshortfilm.com

uLe splendide riprese del corto sono state effettuate nella provincia di Novara, con lo sfondo del castello del 1300 di Cavagliano.

Trama: Eric è alla guida della sua auto in una strada sterrata, appare come un uomo dal morale ambiguo, probabilmente molto abbattuto,  forse un pesante senso di colpa non smette di tormentarlo. Quando ferma l’automobile nei pressi di un viale alberato deserto, nella periferia, le espressioni in primo piano del volto fanno capire che in lui sta maturando qualcosa di grave, chissà, forse una scelta importante, rischiosa, qualcosa che potrebbe avere straordinarie conseguenze, avventurose? L’uomo scende austeramente dall’automobile, si guarda intorno con circospezione, e con una valigetta nella mano sinistra si dirige verso un caseggiato disabitato adibito a ripostiglio.

 

 

Commento. Il corto è  un’opera thriller-horror che appare subito assai riuscita, di buon valore empatico e maturità stilistica. Il film attualmente ha in programma la partecipazione a vari festival del cinema corto, italiani e internazionali.

Il film ha una potenza di immagine non comune, tale a volte da richiamare tratti scenici di film  classici, come quelli girati da Romero o Carpenter. Ciò è il risultato di una felice combinazione avvenuta nel lavoro artistico del film tra location, regia, scenografia, sceneggiatura, direzione della fotografia,  e interpretazione, quest’ultima veramente straordinaria con Roberto D’Antona, Annamaria Lorusso e Michael Segal, che tirano tutto il cast verso una prova maiuscola.

Gli intrecci e l’intelaiatura letteraria, curatissimi,  accordano  i diversi linguaggi artistici che attraversano il film, portandoli ad esprimersi come corde di un pianoforte diretto da un maestro, essi trasmettono una musicalità pulsionale di pregio strettamente cinematografico, ricca di contrasti tra desiderio e colpa tali da formare nodi narrativi visivi impregnati di carne e sangue,  spirito e sensualità, aspetti indubbiamente di grande efficacia  comunicativa.


I nodi di senso tra le azioni e i pensieri dei personaggi costruiti sagacemente nella prima parte del film, pur essendo chiari nella loro formulazione, lasciano un margine di mistero, sopratutto per ciò che  oggettivamente non riescono a significare in certe disperate circostanze umane, il loro silenzio ambiguo è un pregio narrativo, incuriosisce, allerta lo spirito più esistenzialista teso a capire situazioni umane, scatena l’immaginario empatico pronto a mettersi nei panni dell’altro per godere con lui, diverte, rende praticamente impossibile indovinare come quei nodi verranno sciolti nel finale.

Il film costruisce per lo spettatore uno specchio riflettente ad ampio raggio, in grado di suscitare, attraverso l’apertura dell’inconscio degli spettatori, forti emozioni e turbamenti supplementari legati all’immaginifico soggettivo di chi osserva, qualcosa certamente di tipo identificativo e proiettivo. 


 

Questo film è un horror assolutamente da vedere, in grado di aprire con una dolce brutalità, seducente, porte misteriose della memoria più antica dello spettatore rimettendone in discussione la cifra biografica. Quelle soglie rese fatiscenti dal tempo corrosivo della rimozione racchiudono forme di vitalità compresse.

The choice fa  precipitare l’inconscio di ciascuno verso zone primarie della storia umana facendole rivivere prepotentemente, naturalmente, per un breve tempo, al riparo dal civile troppo razionale e povero di pulsioni dirette, dove l’istinto appare malato, un civile sempre più estremo che pervade la struttura del nostro Io più cosciente spegnendo ogni fiamma di passione autentica.

    
 Appena usciti    

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