Cinema: Missisipi Burning

Missisipi Burning
Paese di produzione Stati Uniti d’America
Anno 1988
Durata 128 min
Genere drammatico
Regia Alan Parker
Interpreti:
Gene Hackman
Willem Dafoe
Frances McDormand
Brad Dourif
R. Lee Ermey
Gailard Sartain
Stephen Tobolowsky

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Commento con spoiler

Mississippi Burning – Le radici dell’odio è un film del 1988, diretto da Alan Parker e magistralmente interpretato da Gene Hackman, Willem Dafoe e Frances McDormand.
Il film trae ispirazione da un tragico fatto che ha sconvolto gran parte dell’opinione pubblica, non solo statunitense ma di gran parte dell’occidente. Un episodio di razzismo di estrema gravità avvenuto nel giugno del 1964 nel Missisipi.
Tre giovani attivisti per i diritti civili, due di colore, indignati per le forti disuguaglianze tra bianchi e neri ancora presenti in diverse zone dello Stato, fanno attività nella Contea di Neshoba, il loro compito consiste nel favorire una maggior presa di coscienza dei neri sull’importanza degli imminenti successi legislativi che stanno per sancire il diritto di voto per gli afroamericani.

PUBBLICITA’

La zona però è ancora fortemente razzista. Pur essendo il territorio composto per lo più da mano d’opera nera i bianchi tengono ben stretto il loro potere amministrativo.
Il Ku Klux Kan è il garante di tale potere, domina con la complicità di alcuni membri della polizia locale, cosa che gli consente di compiere con cinismo molte azioni intimidatorie verso i neri, in particolare verso chi osa parlare di diritti civili. I suoi componenti non si fanno scrupoli di attaccare, se necessario, anche la Chiesa, dove trovano un importante conforto molte famiglie nere.
L’FBI, comandata da J. Edgar Hoover, dopo i fallimenti della polizia locale, invia sul posto i due agenti Rupert Anderson e Alan Ward, per scoprire, con risorse illimitate in termini di denaro e numeri di uomini (compreranno un albergo come sede delle operazioni e impiegheranno centinaia di poliziotti per setacciare una grande laguna) ciò che é veramente accaduto ai tre attivisti.
I due agenti nonostante le forti differenze caratteriali e di metodo, compiranno un lavoro mirabile, sia per coraggio che per intelligenza, giungendo ad individuare i principali responsabili di quello che si scoprirà essere stato un massacro a sangue freddo senza precedenti, di inaudita violenza razzista, avvenuto contro i tre giovani attivisti.
Film che non lascia scampo a possibili attenuanti su quanto accaduto nella Contea di Neshoba. Lo scontro è avvenuto senza compromessi tra due istituzioni di polizia, quella federale, l’FBI, e quella locale.
Uno scontro senza esclusioni di colpi, che tirava dentro ancora una volta anche la povera gente nera del posto, costretta a non parlare su quanto accaduto all’epoca dei fatti, pena l’uso delle maniere forti contro di loro, da parte di alcuni personaggi della polizia locale e dal Klu Klux Kan in toto.
Il film presenta una Giustizia Democratica, quella statunitense, in grado di funzionare efficacemente in virtù della libertà di stampa, precisamente quando ciò che viene denunciato dai media assume una dimensione scandalistica di portata internazionale.
Il film conferma come il pilastro delle democrazie occidentali sia rappresentato dalla libertà di stampa e dalla separazione dei poteri.
Film di buon acume penetrativo verso gli spettatori, in quanto, su verità essenziali, costruisce una narrazione di alta spettacolarità sostenuta da un’etica di eccellenza, con una sceneggiatura e fotografia di grande spessore che coinvolgono e accolgono sensi, cuore, sentimenti di indignazione, speranze degli spettatori, su un palcoscenico dominato dai soli bianchi, ma dove, grazie all’eroismo di alcuni di essi, finisce per prevalere la Carta Costituzionale degli Stati Uniti.
Buon successo di pubblico, numerosi premi tra cui l’Oscar per la fotografia (scene notturne di alto valore tecnico e suggestione, col fuoco protagonista che accentua la drammaticità, scene mai viste prima con quel dominio di fuoco…)

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.