Cinema: La villa del venerdì

La villa del venerdì
E’ un film del 1991 diretto da Mauro Bolognini.
Lingua originale italiano
Paese di produzione: Italia
Anno: 1991
Durata: 103 minuti
Genere: drammatico
Regia: Mauro Bolognini
Soggetto: Alberto Moravia
Sceneggiatura: Sergio Bazzini
Attori:
Julian Sands: Stefano
Joanna Pacuła: Alina
Tchéky Karyo: Paolo
Lara Wendel: Luisa
Attenzione, questo commento del film ha degli spoiler
Film ben fatto, tratto dal libro di Moravia, quindi per niente banale.
Moravia è stato uno scrittore noto per essersi calato spesso nel mondo borghese della noia e del desiderare, svolgendo in particolare, con acuta intelligenza, il tema della evoluzione passionale di certi rapporti sessuali che avvenivano fuori dalle regole più comuni e che si piegavano sovente in atroci sofferenze, con, in parecchi casi, un esito anche tragico. La tragedia era dovuta per lo più al fatto che i desideri nella loro maggior profondità erano segnati dalla devastante pulsione di morte, intesa quest’ultima come effetto delle variegate trasgressioni sessuali che mantenevano una forte relazione con la zona psichica inconscia più pericolosamente interattiva con la legge edipica.
La storia del film.
Stefano e Alina, marito e moglie, a seguito di recenti nuovi incontri, avvenuti con persone seducenti e raffinate dotati di notevole attrattività, decidono, sulla spinta pulsionale sorgente di irrefrenabili desideri erotici, (comunque assai complessi), di dare tono al loro matrimonio approvando lo svolgersi di un rapporto a tre che include come novità il rapporto della moglie con un pianista, il patto insolito prevedeva da parte della moglie l’obbligo di descrivere al marito tutto ciò che lei provava negli incontri con l’amante. Gli incontri avvenivano dal venerdì alla domenica nella Villa dell’uomo.
Ma qualcosa va quasi subito storto. Il marito Stefano appare via via sempre più tormentato, e non riesce a rornpere il rapporto con la moglie, è posseduto da una gelosia ossessiva devastante, tanto da arrivare al punto di spiare i due amanti di notte, e coltivare addirittura la fantasia di uccidere la moglie…
Film freudiano, sempre ricco di un dialogo di spessore, con immagini linguaggio che non sfigurano, finale risolutivo quando l’odio diventa protagonista del menage annullando ogni complicità, e rendendo il rapporto perverso tra i tre privo di piacere…
BIAGIO GIORDANO

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