Cinema: IL COLLEZIONISTA

Il collezionista, regia di Gary Fleder, con Morgan Freeman, Asley Judd, nazione Usa, 1997, thriller, 120 minuti

Locandina tratta da amazon.it

Commento con spoiler
Nel South Carolina, negli Stati Uniti, uno psicologo criminale dà la caccia a un maniaco sessuale, un malato di mente particolare affetto dal sintomo da collezionismo con oggetto le donne, che sceglie in base ad una oscura attrazione.
Il maniaco relega le giovani donne catturate, in celle situate in un sotterraneo e le tiene in vita per un certo periodo, trovando un notevole piacere patologico attraverso vari culti basati sulla adorazione.
Lo psicologo criminale non può dirigere le indagini in quanto non autorizzato, ma quando il maniaco rapisce anche sua nipote, decide di dedicare tutte le sue forze per contribuire alla sua cattura.

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Svolge quindi indagini parallele a quelle della polizia, usando la sua attrezzatura psicologica acquisita accademicamente e con l’esperienza, per fare congetture di un certo spessore, sulla base di analisi logiche attente a come avvengono le scomparse delle donne. Ossia cercando di ricostruire le scene del crimine per trarre da esse indicazioni importanti sulla soggettività e il comportamento dell’autore
Tutto ciò lo fa con l’aiuto di una dottoressa esperta in Kick boxing, che, a un certo punto delle indagini, sarà però rapita dal maniaco finendo relegata nelle sue prigioni sotterranee, ma dalle quale riuscirà però in seguito a fuggire grazie alle sue doti atletiche e tecniche, cosa che gli permetterà di fornire preziose informazioni allo psicologo criminale.
Dal romanzo di James Patterson, un thriller assai credibile rispetto agli aspetti fondamentali della realtà che propone, un film con sullo sfondo una logica psicanalitica ben congeniata e per certi aspetti istruttiva per il grande pubblico.
Il rapporto tra i due protagonisti anche se non sembra essere approfondito a sufficienza, in realtà lo è, occorre leggere anche i silenzi, essi sostituiscono la significazione della voce con fatti ben articolati e ricchi di gestualità, creando situazioni psicologiche di diretta e intensa comunicazione.

 

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia
dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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