Cinema: La terra trema

La terra trema, regia di Luchino Visconti, 1948, durata 2 ore e 34 minuti, bianco e nero, ispirato al romanzo I Malavoglia, da cui attinge, per quanto è possibile fare al cinema, lo stile denominato in letteratura: verismo.

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Capolavoro di Luchino Visconti, protagonista la popolazione di Aci Trezza, la cui vita era appesa ai risultati del lavoro della pesca.
Tutto è vero in questo film, grazie a una fotografia documento molto curata che non trascura i dettagli.
Girato con la lingua siciliana del posto (l’italiano lo parlavano le varie autorità locali), il film si avvale della voce fuori campo del narratore per aggiungere informazioni utili allo spettatore, essi riguardano la costruzione del contesto storico-ideologico-religioso in cui si svolgono le scene del racconto.

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Nonostante il grande lavoro richiesto dalla pesca, sovente ricco ad Aci Trezza di risultati, la popolazione viveva per lo più in povertà a causa delle pretese di un mercato cinico, basato già allora sui cartelli, con i quali pochi grossisti dominavano un’ampia zona territoriale.
Un paese, Aci Trezza, che viveva perciò nell’inquietudine e nella lotta di mercato per ottenere quanto avrebbe permesso una vita dignitosa. Solo le pause di riposo rendevano in famiglia le atmosfere liete.
Il film mostra personaggi dai profili reali, che permettono allo spettatore di intravedere un’atmosfera etica basata sul rispetto tra famiglie diverse e anche tra lavoratori. La donna era considerata una buona risorsa di lavoro domestico ma sopratutto una portatrice di radiosità quotidiana e forti sentimenti di pace e amore.
Film da rivedere per capire meglio la cultura odierna delle isole del sud.

 

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia
dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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