Cinema: BRONX

Bronx
Titolo originale A Bronx Tale
Lingua originale inglese, italiano
Paese di produzione Stati Uniti d’America
Anno 1993
Durata 121 min
Genere drammatico, gangster, Regia Robert De Niro, Interpreti: Robert De Niro, Chazz Palminteri, Lillo Brancato, Francis Capra, Taral Hicks, Kathrine Narducci, Clem Caserta

Commento con spoiler

Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Bronx (A Bronx Tale), è il primo film diretto dall’attore italoamericano Robert De Niro.
Il film. Bronx, 1960: Calogero, un bambino di 9 anni figlio di un onesto autista d’autobus, passa le giornate nel suo quartiere osservando con forte curiosità il modo di rapportarsi degli uomini del boss-filosofo Sonny che gestisce le sue attività di scommesse in uno scantinato lì vicino.
Un giorno Calogero assiste casualmente a un omicidio da parte di Sonny, che avviene nei confronti di un tizio con una mazza da baseball nelle mani in procinto di ammazzare un automobilista suo amico. Una lite scoppiata per futili motivi, a seguito di un parcheggio contestato.
Il ragazzo testimonierà il falso, come suggerito dal padre, che con il gruppo di Sonny non vuole avere guai.

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Il piccolo diventa così un amico di Sonny, il quale per gioco lo introduce nel suo giro di scommesse, dandogli ogni tanto dei soldi per la sua presenza attiva nel club.
Nonostante i divieti dei genitori, Calogero continua a frequentare Sonny, che a differenza di quello che pensa il padre, è un uomo colto e con dei valori, in grado di educare bene un ragazzo come suo figlio, ad esempio suggerendogli dapprima come sopravvivere in quel quartiere difficile, per poi, consolidate certe posizioni, istruendolo a trovare un modo di affermarsi con astuzia anche nel sociale, mettendo al centro la propria dignità nel rispetto degli altri
Film sulla ambiguità di certi presunti criminali, ritenuti per la legge colpevoli e non degni di attenzioni culturali, se non per racconti noir di letteratura.
Nel Bronx, uno dei distretti di New York, la violenza è fisiologica, strutturata all’interno di un corpo malato, essa è figlia di ingiustizie sociali, emarginazioni, assenza dello Stato. Il crimine a volte sembra tingersi di etica, perché non è quasi mai fine a se stesso, esso sottolinea una lotta di classe e di etnie, scomoda per lo Stato, perché brutale, ossessiva, irrazionale a causa dell’assenza di visioni utopiche in grado di disegnare, anticipare soluzioni.

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia
dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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