Cinema: Atto di forza

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Atto di forza

RUBRICA DI CINEMA A CURA DI BIAGIO GIORDANO
Atto di forza

 

Atto di forza, Usa, 1990, regia di Paul Verhoeven, con Arnold Schwarzenegger, Michael Ironside, Rachel Ticotin, Sharon Stone, Ronnie Cox. Fantascienza. Durata 109 minuti.

 Il film si ispira al racconto di Philip K. Dick: Ricordiamo per voi, uscito nel 1966. 

 2084. L’operaio edile Doug Quaid (Arnold Schwarzenegger) di robusta costituzione, edile addetto al martello pneumatico, facilmente suggestionabile, sposato con una bella moglie (Sharon Stone), un giorno rientrando dal lavoro rimane impressionato da alcuni annunci pubblicitari che propongono, a costi accessibili, viaggi virtuali in diversi pianeti del nostro sistema solare. Il viaggio si può compiere stando sdraiati su una comoda poltrona opportunamente attrezzata, avente all’altezza della testa del cliente apparecchiature tele elettroniche agenti in wi fi sul cervello.

 Doug Quaid sceglie di andare virtualmente su Marte, e ne parla con la moglie che rimane però perplessa. Doug più che mai deciso a partire si rivolge all’agenzia Recall specialista proprio in turismo virtuale e dotata come da lui richiesto di un programma di avventure spionistiche. Marte, nella realtà, è già da tempo colonizzato dai terrestri che vivono, grazie a un potente generatore di ossigeno, in una enorme campana di vetro facendo una vita simile per molti aspetti a quella terrestre.  

Qualcosa alla Recall sembra però andare storto, proprio durante l’innesto del programma a Quaid. Avviene una sorta di rigetto, molto violento, con Quaid cosciente, forse perché, secondo i tecnici della Recall, una parte della memoria inconscia di Quaid era già occupata da ricordi  vissuti su Marte. 

Quaid, divenuto furioso, cerca di malmenare i tecnici che ha vicino, al che dopo un duro scontro viene stordito con iniezioni di potenti calmanti. I dirigenti della Recall assai inquieti per quanto accaduto dispongono che si faccia assoluto silenzio sull’episodio e che Quaid sia caricato su un taxi con destinazione assai lontana dalla sede della agenzia Recall; taxi all’epoca guidati da  robot parlanti.

Quaid svegliatosi nel taxi, appare disorientato, non capisce in che zona della città si trovi né cosa gli stia accadendo. Una volta uscito dall’auto per meglio raccapezzarsi, scopre di essere inseguito da un gruppo di uomini feroci, tra cui un suo collega di lavoro, che vuole rapirlo. Quaid è stupito ma non ci sta ad essere catturato, e li uccide tutti, lo fa con sorprendente abilità e sangue freddo. Rientrato a casa Quaid scopre che sua moglie ha un comportamento ambiguo, aggressivo, diverso dal solito e tenta anche di ferirlo, e quando la donna risponde al telecitofono a un gruppo di uomini armati che cercano Quaid, essa non esita ad aprire loro il portone. 

Quaid si scontra anche con loro e riesce di nuovo a fuggire. Viene poi contattato da una persona anonima, dalla voce amica, che lo invita a prendere una valigia, opportunamente lasciata nelle vicinanze in cui si trova, e intenderne il contenuto. Egli dovrà seguire tutte le video istruzioni che la valigia contiene, e poi recarsi su Marte. Attraverso il video Quaid scopre di avere in una fossa nasale un piccolo palloncino rosso che  altro non è che un sensore elettronico in grado di  guidare il radar di un gruppo di persone che lo insegue da tempo. Quaid seguendo le istruzioni riesce a togliere dal naso il sensore e vola su Marte facendo perdere finalmente le proprie tracce.

Quaid è sempre sotto stress per quello che accade ma, stranamente, non impaurito e a volte addirittura ironico. Allo spettatore viene allora da pensare: ciò che accade è vero o tutto fa già parte del programma comprato alla Recall, compreso il violento rigetto avuto inizialmente durante l’innesto del programma nella sua mente?

 Quaid all’arrivo su Marte scopre di essere già stato in quel pianeta come Hauser, agente segreto al servizio dello spietato dittatore e sfruttatore delle risorse del pianeta per scopi personali, è lui che ha dato ordine ai suoi uomini di catturarlo vivo perché divenuto ambiguo. Quaid sposa la causa etica del movimento popolare di rivolta e si batte per dare al Pianeta un nuovo assetto politico. 

Film eticamente a norma, rispetta il codice Hays (i colpevoli di reati gravi devono trovare alla fine la giusta punizione) seppur non più obbligatorio da tempo ma sempre punto di riferimento importante quando si vuol fare un film da intrattenimento.

 Film  molto violento ma dagli effetti emotivi ben modulati da forme di videogioco, in funzione di uno spettacolo virtuale seppur con una fotografia ancora al naturale. Grandiosità delle scenografie, ironia, effetti speciali (Oscar per Eric Brevig) da grande badget, bene e male nel film appaiono indiscutibili in quanto formulati in una forma ideologica di sinistra.

Macchina narrativa tra le più suggestive viste finora in questo genere, grazie a una costruzione ellittica, incompleta del significato generale, cosa che lascia spazio a diverse interpretazioni o intuizioni. Il film fa della non scelta tra realtà e fantasia il motore portante del racconto, mantenendo, con un finale aperto, l’ambiguità che propone per tutta la durata del film: cosa è successo veramente a Quaid? Sopratutto quando si è iniziata, alla Recall, la procedura per innestargli il programma virtuale che gli avrebbe consentito di andare su Marte come spia?

       Biagio Giordano  

I LIBRI DI BIAGIO GIORDANO

Cliccate sulle immagini per saperne di più e per acquistarli

 
 
 
NEW
        
 
Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.