Chiamatemi Giorgia

Colgo l’invito della Premier a votare per lei mettendo come nome di preferenza alle elezioni europee Giorgia, ponendole alcune domande:
la prima domanda è che fine ha fatto abolizione accise sui carburanti?
Io non ho promesso in questa campagna elettorale che avrei tagliato le accise sulla benzina», sostiene Meloni, difendendo la linea prudente adottata del governo nel consiglio dei ministri. E invece nel programma del suo partito, tra le misure caldeggiate in tema di energia, si può leggere di «sterilizzazione delle entrate dello Stato da imposte su energia e carburanti e automatica riduzione di Iva e accise».
Giorgia, Salvini fece una promessa elettorale che impegnava il governo dichiarando: abolire la Fornero sarà il primo provvedimento che adotteremo nel consiglio dei ministri.
Il ministro Salvini ormai non riesce nemmeno più a pronunciare la parola pensioni. Lo stesso che in campagna elettorale affollava i talk show e le piazze al grido di: “aboliremo la legge Fornero è una promessa che, costi quello che costi, porteremo fino in fondo” ora balbetta e si nasconde.
Giorgia lei dice di essere vicina al popolo anzi di sentirsi una del popolo allora ci spiega cortesemente come mai con il governo Meloni si collezionano record; l’ultimo è quello di poveri assoluti: 5,7 milioni in Italia nel 2023?
Insomma Presidente Meloni, ci propone una sorta di referendum su di lei dicendo scrivete Giorgia nella scheda elettorale delle Europee.
Se il risultato non sarà all’altezza delle sue aspettative cosa farà?
Ovviamente nulla perché un conto è la propaganda elettorale, le poltrone invece sono l’unica cosa che conta per voi.

Salvini e Vannacci. https://www.tempi.it/

Cambiamo argomento la candidatura del generale Vannacci alle Europee tra le file della Lega.
Tralasciando il fatto che Salvini giorno dopo giorno sta portando sempre più a destra il suo movimento che, ricordiamo, dal momento della sua fondazione era federalista, per cui per il decentramento del potere ci chiediamo come si fa a candidare chi esprime certe idee.

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In un’intervista alla Stampa Vannacci ha espresso alcune convinzioni: “l’italiano ha la pelle bianca, lo dice la statistica”. “l’omosessuale che ostenta da esibizionista deve accettare le critiche”, “l’aborto non è un diritto”, “gli studenti a scuola, compresi i disabili vanno divisi in base alle loro capacità”.
Mi rivolgo a chi ha un minimo di capacità critica questo signore (si fa per dire) vuole portare il Paese indietro di moltissimi anni.
Un Paese arretrato aveva le classi differenziali, durate fino al 1977 quando venne creato l’insegnante di sostegno per favorire l’inserimento nelle classi dell’alunno con disabilità.
Con la legge 170/2010 si concretizza l’approccio innovativo dell’inclusione scolastica e si definiscono tutti gli strumenti e le metodologie per consentire il pieno sviluppo del processo formativo a partire dalla singolarità e complessità di ogni persona.
Tutti questi passi in avanti se si ascoltasse il generale verrebbero cancellati riportando l’Italia a gli anni bui delle classi differenziali.
Io se facessi ancora parte della Lega di Salvini mi vergognerei della scelta che ha fatto tale movimento, candidando un generale che poteva far parte a pieno titolo del regime dei colonnelli in Grecia, o ancora peggio della dittatura cilena che, a seguito del colpo di Stato in Cile del 1973, governò il Cile dall’11 settembre 1973 all’11 marzo 1990, instaurando un regime autoritario e dittatoriale.
Chi è liberale nella mente e nel cuore non può non essere lontanissimo da tali idee.
La libertà è una sola: le catene imposte a uno di noi pesano sulle spalle di tutti.” “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.

 

Roberto Paolino

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