Cervelli in affitto

Gli studenti vogliono studentati pubblici. Non realizzando che gli unici posti dove questi si possano costruire sono i paesi di provincia da cui vogliono scappare. Chiedono soldi per gli affitti. Non realizzando che questo farebbe aumentare ancora di più i prezzi. Chiedono di avere alloggi vicino alle università. Non realizzando che (almeno quelle di Milano) sono tutte in zone dove lo sviluppo urbanistico può avvenire solo in verticale.

Tende di fronte alla Sapienza per protestare contro il caro affitti — Fonte: photo-courtesy

Quando gli studenti di sinistra protestano contro qualcosa, di norma, ci si possono aspettare tre cose: ideologia, fraintendimenti e abissi di ignoranza economica. Sta succedendo puntualmente con gli affitti. Guardate, la cosa purtroppo, nei mari di complessità in cui amiamo tuffarci, spicca come un’isola di semplicità.
Siccome qualcuno si è convinto che stessimo consumando troppo suolo, ha anche deciso che costruire a Milano, Roma e Firenze fosse sbagliato. Questo ha strozzato l’offerta e frustrato chi doveva vivere in affitto. Non dimentichiamo, peraltro, che chi può compra e che non tutte le zone vanno bene per gli studenti. La somma di questi fattori ha reso delle zone letteralmente d’oro (si veda Città Studi) e ha fatto schizzare i prezzi.

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Gli studenti vogliono studentati pubblici. Non realizzando che gli unici posti dove questi si possano costruire sono i paesi di provincia da cui vogliono scappare. Chiedono soldi per gli affitti. Non realizzando che questo farebbe aumentare ancora di più i prezzi. Chiedono di avere alloggi vicino alle università. Non realizzando che (almeno quelle di Milano) sono tutte in zone dove lo sviluppo urbanistico può avvenire solo in verticale. E la sinistra odia la verticalità e la rigenerazione urbana.
Quindi? Quindi Milano, almeno, ma credo anche FIrenze, sta rischiando di fare la fine di Venezia. Faranno il deserto e lo chiameranno “Turismo, il nostro petrolio”. L’unica speranza è che si torni a costruire dove la gente intende vivere. Ah, per la cronaca, tra una tenda e una trasmissione tv nessuno ha osato ricordare che a Milano la sinistra sta aumentando i costi di trasporto da 15 anni, rendendo il vivere lontano dalle Università sempre più costoso.
Insomma, il problema c’è, le soluzioni la sinistra le ha, ma, come sempre accade, sono sbagliate.

Luca Rampazzo da PENSALIBERO

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One thought on “Cervelli in affitto”

  1. Tu scrivi:
    Ora, è chiaro che non si possano costruire “studentati” (cioé, branche universitarie?) in ogni paese o villaggio di provenienza. Mentre costruire ancora di più nelle metropoli risolverebbe il problema, ma a costo di periferie urbane ancora più squallide, ossia quartieri dormitorio; mentre costruendo in verticale entro le mura significa scacciare i residenti e snaturare interi quartieri in agglomerati di grattacieli per uffici e ricconi.
    Personalmente, ritengo che l’istruzione potrebbe tranquillamente terminare al liceo ed equparati, visto che la maggioranza dei laureati non ricorda neppure più in cosa si è laureato, e varare politiche per frenare lo spopolamento dell’entroterra, con relativo controesodo. Se no facciamo un duplicato delle politica di accoglienza di migranti non sapendo poi cosa farcene (o peggio)

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