Leggo con stupore su „La Civetta“, bimestrale del Circolo degli Inquieti, la biografia di Luciano Pasquale, che ricopre nientemeno che due vertici, essendo presidente sia della Carisa che della CCIAA di Savona. Allora, i casi sono due: o il dott. Pasquale è un individuo così eccezionale che non esiste nessun altro dirigente in grado di sostituirlo nell’una o nell’altra carica; o invece i due titoli sono puramente onorifici e servono soltanto a chi li ricopre a “far cassa”, non richiedendosi altro curriculum e competenza che i passati allori (Pasquale è stato per 10 anni presidente della Fondazione A. Mari della Carisa). Convivono quindi due realtà tra loro opposte: poltrone insufficienti per tutti, e “razziatori” di incarichi non disposti a cederli o dividerli con nessun altro: pesciolini e squali. Se i compensi per questi incarichi fossero commisurati a quelli in vigore nella società civile (ossia quella che è chiamata a pagarli), anzichè veleggiare fuori della realtà di noi comuni mortali,forse la corsa forsennata a “sistemarsi”, oggi con stipendi inversamente proporzionali all’impegno, domani con pensioni d’oro e/o baby, sarebbe molto rallentata, con sollievo per le pubbliche casse (e le civiche tasse).
Marco Giacinto Pellifroni 12 giugno 2011
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