Braccialetti Rossi, e il filo della vita.

Braccialetti Rossi,

                       e il filo della vita.

Braccialetti Rossi,
                       e il filo della vita.
  
Braccialetti Rossi e’ una fiction che e’ andata in onda su Rai uno,
con ultima puntata domenica 2 marzo, tratta da una storia vera,
di giovani vite che combattono contro il tumore,o malattie congenite,
incidenti stradali, coma………
con uno straordinario successo di ascolti.
 
Ho per questo voluto dedicare la foto e il titolo di questa fiction
dentro al mio racconto,e a questa storia,
che sento, professionalmente, di vivere accanto alle persone malate!
 
Proprio nella fiction di rai uno,
uno dei personaggi, giovanissimo,
interpreta la parte di un bimbo in coma..
 
Voglio credere e sperare o forse solo fantasticare che 
il filo che ci lega alla vita, tra vita e morte, o…..il coma…..
avvenga cosi’….con quel meraviglioso tuffo nell’acqua….e se proprio destinato a 
spezzarsi, invece che risalire in superficie, nuotare incontro a chi abbiamo perso prima,
e che ci condurra’ ……oltre……
 
Pensi e parole,questa volta ascoltati e raccontati con il singhiozzo strozzato ,lacrime trattenute a stento…..
Un’ emozione diventa nostra o ci tocca, anche quando ci viene raccontata….
Ecco perche’ oggi ho deciso di raccontarvi la storia di un giovane ragazzo in coma,
anzi ….del padre di questo ragazzo…….
senza dirvi altro,usando solo la parola “COMA“,perche’ per la legge della privacy
non mi e’ dato di raccontarvi ne chi, ne come,ne perche’…..
 
Ma voglio raccontarvi le sfumature di colori poco caldi che circondano una famiglia spezzata dal dolore….
Dalla lunga corsa in macchina, per raggiungere l’ospedale,di  un’altra regione.
Nello stesso tempo il 118, medici, infermieri e volontari ,conducevano il giovane al piu’ 
vicino pronto soccorso, primo soccorso sul luogo, poi in ambulanza, pronto soccorso e rianimazione……
 
E …….la famiglia……….La corsa tachicardica in autostrada dove la mente cancella i chilometri percorsi,
e corre,la mente corre,verso mille perche’……la risposta e’….passo a passo….e con il dovuto tatto e 
la professionalita’ di un reparto che si presta,oltre alla cura del paziente,al rapporto interpersonale dei parenti,
che fuori dalla porta ,in sala d’aspetto, attendono quelle notizie che ….“non vorrebbero sentire“!
 
E fin qui, potreste dire, una storia come tante altre …..triste……
 
Mi sono solo fermata un attimo…….fuori da quella porta,. ad ascoltare non solo una triste storia ,ma l’appello di un padre disperato,
che mi ha confidato in lacrime,di essere arrabbiato con il sistema,con il sociale,con la politica,con il governo,
con le tasse da pagare, e pochi diritti….solo doveri…..e una famiglia “spezzata“dal coma di uno dei figli,
e il resto della famiglia che non e’ piu’ una famiglia……
……..sempre in macchina, ore e ore, per essere e per esserci, accanto a suo figlio….quello in coma……
 
Mi ha raccontato che non mangia e non beve per protesta,ma nessuno lo sa…..
………che e’ soddisfatto dell’equipe e di come li hanno “ACCOLTI“,spiegando passo a passo
la situazione clinica del figlio,mi ha confessato la “disperazione di un padre che si sente impotente,inutile“
Che ha solo chiesto,non un miracolo…..“che suo figlio finche’ e’ attaccato a una macchina,e’ una persona,
e che ha il diritto di essere trattato e rispettato come “persona“,“
e vorrebbe  “solo“che venga riportato a casa, in un ospedale 
della loro regione,e proprio dove vive, dove lavora,
dove manda a scuola i suoi figli…..“sono sordi“…….
vuole il figlio vicino a casa loro,perche’ la loro famiglia torni una famiglia,
perche’ in lacrime, mi ha singhiozzato….
 
`E’ PIU’ DI UN MESE CHE NON MANGIAMO TUTTI INSIEME NEMMENO UN PANINO“
 
“E come posso raccontare ai miei figli, quelli a casa, questa brutta storia,sempre e solo al cellulare?
e come posso parlare con mia moglie di nostro figlio in coma,
urlando disperazione???…senza litigare?…..sarebbe meno doloroso con un abbraccio?
Un abbraccio e una carezza non passa dal cellulare…..
 
Sono amareggiata dalle lacrime di questo padre…..
e dal sistema…..
non e’ la mia storia che cambiera’ certe procedure….
ma sono certa che non raccontarle e’ fare peggio…..
Chi conosce la legge, sa che questa famiglia ha il diritto 
di chiedere e trasferire in un ospedale o in un centro specializzato piu’ vicino a casa……il familiare…..
 
Dalla mia …..tiro un sospiro di sollievo,
perche’ non sto raccontando una storia che ci appartiene a livello regionale…..
 
Un buon augurio va a questo padre,
che presto potra’ riavere suo figlio…..sempre in coma…..ma all’ospedale piu’ vicino della sua citta’…….
Un pensiero alla famiglia tutta,perche’ attaccati al filo della vita, si meritano un braccialetto rosso,
stringendosi tutti insieme nell’abbraccio piu’ vero…..la vita stessa.
 
c.barux

 
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