Borghetto Santo Spirito

‘Non voglio la croce sulla tomba di mio marito’
Borghetto, delibera di giunta per un caso senza precedenti

‘Non voglio la croce sulla tomba di mio marito’
Borghetto, delibera di giunta per un caso senza precedenti
 

Borghetto S. Spirito –  Non era mai accaduto, ma questa volta al Comune la richiesta ha destato un comprensibile stupore e in poco tempo ha fatto il “giro”degli uffici. E’ successo che la moglie di un defunto, entrambi residenti a Borghetto, abbia chiesto che il marito non fosse sepolto nel cosiddetto “campo all’americana” del nuovo camposanto di località Rive, ai confini con Toirano, ma inumato nel campo comune.

 Motivazione ufficiale: “Non accettava l’opposizione della croce sulla sepoltura”, come invece (vedi foto) accade per tutte le persone sepolte nel “campo all’americana”, ovvero la messa in opera di una croce bianca, uguale per tutti.

Sta di fatto che la giunta comunale di Borghetto, pare per la prima volta nella sua storia – almeno a quanto riferisce una gentile impiegata che si è consultata con i superiori – si è riunita per adottare una delibera circostanziata (vedi…..) con oggetto: Inumazione nel civico cimitero di località Rive in campo comune della salma del defunto Bellezza Fabrizio.

 La giunta, assente il sindaco Santiago Vacca, con Bruno Angelucci nella sua qualità di vice sindaco, ha preso atto che con deliberazione del 4 febbraio 2009 è stato dato indirizzo esclusivo in merito alle inumazioni, in ‘campo all’americana’ (ovvero la sistemazione di una Croce Bianca ndr). La giunta ha preso atto che una concittadina, come consente il regolamento, ha presentato istanza al protocollo comunale il 7 dicembre 2011 tesa ad ottenere l’inumazione della salma del marito presso il civico cimitero in ‘campo comune’ poiché non tollerante l’opposizione della croce sulla sepoltura”.

Poiché agli uffici competenti del settore cimiteriale (due geometri ed un addetto custode) risultava che si sono liberati alcuni posti per sepolture in ‘campo comune’ si autorizzava l’inumazione del defunto Bellezza Fabrizio  (vedi foto nel camposanto) , accogliendo così la richiesta della vedova.

Nella stessa delibera si da atto di “riservare gli ancora pochi posti disponibili in campo comune a sepolture simili – ove la religione non prevedeva o tolleri l’opposizione do croce sulla sepoltura – sino  a nuove disposizioni e/o organizzazione dei campi destinati alle inumazioni”.

 

Fin qui la storia raccontata attraverso atti e documenti pubblici, esposti secondo legge all’albo pretorio on line.

 

Sul profilo umano e sulla vicenda c’è solo da prendere atto dell’eccezionalità dell’evento, con il doveroso rispetto umano e morale che si deve ai protagonisti. Al punto che non ci interessa neppure sapere perché Fabrizio Bellezza, in vita, avesse  chiesto di essere sepolto, senza la croce, il principale simbolo dei cristiani.

 

C’è solo da ricordare che, in Italia, sul tema della “Croce” o del crocifisso nelle aule pubbliche (scuole e tribunali) si era scatenata un paio d’anni fa una polemica a livello nazionale, in cui si era trovato coinvolto e censurato dal Consiglio superiore della magistratura persino un giudice.

 

Tra le varie forze politiche nazionali si era distinta, a difesa della Croce nelle classi scolastiche e tribunali, la Lega Nord che aveva organizzato anche in provincia di Savona dei banchetti per raccolta di firme. Di fatto si era strumentalizzato un argomento che dovrebbe essere estraneo al mondo della politica. Ognuno ha la sua sensibilità ed il diritto di scegliere quale religione ‘praticare’ oppure restare ateo. Con o senza croce.

 

R.T.

 

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