Auto Mutuo Aiuto, presentata la versione cartacea dell’Antologia delle realtà genovesi

Dopo l’edizione online lanciata del 2020, il Comune di Genova e l’Agenzia per la Famiglia hanno lanciato oggi l’edizione cartacea della “Antologia: gruppi di Auto Mutuo Aiuto a Genova, indirizzario e riferimenti utili”; per la prima volta sono state invitate ad un incontro con il Comune tutte le realtà di  che possono e devono diventare più visibili, diffuse e valorizzate per recuperare la consapevolezza che ognuno di noi ha qualcosa da donare: tempo, ascolto, capacità inespresse, valori e attitudini auto mutuo aiuto genovesi che ad oggi, in tutto, sono ben 122. L’Antologia, redatta dall’Agenzia della Famiglia nell’ambito del progetto GenovaInsieme partito il 12 novembre 2019, è un elenco di tutte le realtà di auto mutuo aiuto attive sul territorio, con il relativo indirizzario e tutti i riferimenti utili per avere informazioni sulle attività dei gruppi e potervi partecipare.

Nella guida pubblicata lo scorso anno, si legge che “nel territorio hanno sede una molteplicità di esperienze di comunità e cittadinanza attiva, disposizioni e disponibilità alle relazioni”. Il principio sul quale si fonda l’idea dell’auto mutuo aiuto è che “tu solo ce la farai, ma non ce la farai da solo” e si basa dunque sullo scambio interattivo e cooperativo tra chi ha vissuto esperienze simili che possono andare da problemi legati alle dipendenze, i primi gruppi nascono come “alcolisti anonimi” negli Usa degli anni ’30, a genitori di adolescenti in difficoltà, elaborazione del lutto, difficoltà relazionali di coppia, problemi di salute e non autosufficienze e molto altro ancora. La forza di questi gruppi è che possono fornire risposte più efficaci, territorializzate e accettabili, non solo socialmente, ma anche come costi, per affrontare alcuni passaggi critici delle nostre vite o disagi. I gruppi sono infatti formati dagli stessi portatori di interesse e sono fondate sull’assunto che gratuità=autoresponsabilità e che lo scambio di esperienze debba essere reciproco. In sostanza, i gruppi di auto mutuo aiuto “sono strutture di piccolo gruppo, a base volontaria, finalizzate al raggiungimento di particolari scopi. Essi sono costruiti da pari che si uniscono per assicurarsi reciproco sostegno”. Lo “scambio” interattivo continuo e cooperativo tra chi vive o ha vissuto la stessa situazione di vita diventa così una occasione unica e specifica di sostegno, crescita e maturazione, anche per i Servizi Socio Sanitari, arricchiti dalla “cooperazione” con queste realtà.

“Questo è un progetto importante e spero che le pagine presenti in questa antologia possano aumentare”, dichiara Lorenza Rosso, Assessore all’Agenzia per la Famiglia, “ma voglio ricordare che l’Agenzia per la Famiglia è un punto di riferimento trasversale tra gli uffici e a breve ci sarà un app con tutte le informazioni per le diverse categorie. Ringrazio sinceramente i municipi, nostro importante contatto con il territorio”.
Parole simili da parte di Liana Burlando dell’Agenzia per la Famiglia :”Il percorso è iniziato il 12 novembre 2019 con una promozione ed una sensibilizzazione sul tema; nel 2020 abbiamo lavorato da remoto per la realizzazione della guida che richiede aggiornamenti continui.

I gruppi crescono ed ora sono ben 122 quando alla prima stesura del documento erano 112; sono entrate nuove realtà per genitori con figli affetti da dipendenze e la città deve conoscere le risorse che ha. Ci piace molto la versione municipale della guida e le schede sono divise a seconda di dove il gruppo ha sede; con l’antologia i gruppi si conoscono tra loro e recentemente sono nate realtà dedicate agli insegnanti”.
“Noi siamo a Genova da 35 anni ed il problema dell’alcool è più diffuso di quanto si pensi”, afferma Elio Palmesino, presidente di un’associazione che si occupa di problemi di alcolismo, “e tocca tutte le età, le classi sociali e le culture. Vogliamo cambiare cultura dicendo che chi beve è più soggetto alle malattie; l’età media si abbassa ma vi è maggiore consapevolezza ed occorre altresì fare rete”.

“Abbiamo svolto due incontri per i responsabili dei servizi comunali, gli operatori dell’asl ed i medici di famiglia”, sottolinea Cristina Fenoglio dell’Agenzia per la Famiglia, “e dopo questi due appuntamenti sono andati direttamente nei territori con le guide municipali”.
“Il nostro gruppo si occupa di genitori i cui figli sono affetti da dipendenze di ogni tipo tra cui il web ed i videogiochi; i ragazzi non sono coinvolti ed abbiamo realizzato un gruppo Skype per chi arriva da fuori Genova”, conclude la vicepresidente di “Genitori Insieme”.

SELENA BORGNA

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