Aurelia zoppa tra Ceriale e Borghetto

Tutti i retroscena taciuti sui lavori per l’allaccio al depuratore consortile
Aurelia zoppa tra Ceriale e Borghetto
Vanno in scena gli “imbroglioni” di turno
La nuova pedonale? A Borghetto c’è la scalinata.
Il demanio? A Ceriale si intralciava il porto di Murialdo

Tutti i retroscena taciuti sui lavori per l’allaccio al depuratore consortile
Aurelia zoppa tra Ceriale e Borghetto
Vanno in scena gli “imbroglioni” di turno
La nuova pedonale? A Borghetto c’è la scalinata.
Il demanio? A Ceriale si intralciava il porto di Murialdo
 

Ceriale- Trucioli Savonesi, blog settimanale di volontari, con collaboratori da Ventimiglia a Genova e nel basso cuneese, sul n. 277 di domenica, 23 gennaio 2011, titolava “Automobilisti infuriati, disagi, code, danni. Vanno in scena le “facce di tolla” a Ceriale, Borghetto, Loano. Tre consiglieri della ‘Margherita’ nell’aprile 2007 denunciarono il disastro. Romano, Viano e Costa sbeffeggiati, oggi altri paladini suonano le trombe a difesa dei cittadini” (vedi…).

Ci scuseranno i lettori, non apparteniamo ai “komeinisti”, né ai “talebani”, finché avremo forza e fiato, nessuno ci impedirà di “smascherare” i bugiardi, i “professionisti della propaganda illusionistica” che spesso hanno come unico lavoro, superretribuito, le poltrone che occupano anche per “grazia ricevuta”.

Nella settimana che abbiamo alle spalle la “mini armata” dei pennivendoli o se volete “notai”, ci hanno distribuito altre balle, altre bugie, distorsioni e soprattutto continuano a nascondere ciò che era stato persino scritto sugli stessi giornali ( La Stampa ed Il Secolo XIX).

Per rispetto dei lettori diamo subito una notizia che interessa l’intera comunità. Chi è interessato, ricorda che tra le motivazioni dei lavori (interramento sull’Aurelia della condotta di allaccio al depuratore di Borghetto) è stata illustrata la realizzazione di una “pedonale” panoramica che costeggia la statale. Sicuramente utile, producente, unire Ceriale e Borghetto, oggi “spezzate” (per i pedoni) dalle tortuose e strette curve di Capo Santo Spirito. E ancora, una grande opportunità di pedonalizzare il fronte mare fino a Pietra Ligure e Borgio.

C’è un particolare stranamente taciuto all’opinione pubblica. Superato il confine di Ceriale, la pedonale scende e si allaccia al lungomare di Borghetto, tramite una scalinata. Non è brevissima.

Qualcuno ha spiegato cosa significa realizzare una scalinata per anziani, bambini e diversamente abili? Perché questo non secondario particolare è stato nascosto ai cittadini? E’ cosetta insignificante?

Dagli atti del consiglio comunale di Ceriale risulta che tra le ragioni che indussero la giunta del sindaco Piero Revetria e la maggioranza (con tre clamorose defezioni dei consiglieri Luigi Romano, Adriano Viano e Marilena Costa della “Margherita”, il primo risultava iscritto negli ultimi tre mesi del mandato consiliare ed eletto come indipendente) emerge un ulteriore elemento.

Per Revetria ed i sostenitori dei tubi lungo l’Aurelia, si accelerava i tempi, ma soprattutto non ci sarebbe stato l’ostacolo delle autorizzazioni demaniali, considerato uno scoglio non facile da superare, con prevedibili lungaggini.

Può darsi, tenendo conto di cosa è accaduto in questi ultimi decenni sul fronte demaniale, uno dei settori più corrotti della pubblica amministrazione in Italia, come hanno dimostrato decine di vicende, anche in questa provincia, a partire dal rilascio e rinnovo (in passato) di concessioni demaniali. Una gallina delle uova d’oro che, dopo la speculazione del mattone e delle aree edificabili, della varianti ad hoc, ha di fatto attratto investitori da mezza Italia che hanno acquistato stabilimenti e spiagge, realizzato manufatti, in gran parte intestate a Srl, con bilanci in passivo o pareggio, salvo rare eccezioni.

  Miceli in visita, insieme a Claudio burlando, a Ceriale

Ufficialmente un’attività che non rende, ma attrae investitori, chi compra paga a peso d’oro e ha grande opportunità di fare del “nero” ed investire il “nero”.

Certamente si è trattato di una crescita qualitativa in un settore vitale, che però in assenza di una politica alberghiera ed ambientale in gran parte ormai compromessa, non arreca un impulso deciso al comparto turistico e qualitativo.

Lo dimostra l’agonia dello stesso centro storico di Ceriale, ma anche di Borghetto S. Spirito (non ci allarghiamo ad altri comuni). A Ceriale sono addirittura spariti gli alberghi- Il centro storico di Borghetto, rinnovato, pulito, accogliente, si ritrova con esercizi che chiudono ed aprono attività extracomunitari, ricchi di prodotti cinesi, da vu cumpra’.

A Ceriale per la giunta Revetria, il demanio rappresentava un possibile ostacolo e rallentamento, e a Borghetto la stessa pedonale non ha forse interessato una zona demaniale. Pur in misura minore. Ci sono stati impedimenti nel realizzare l’opera?

Infine, a Ceriale si poteva correttamente ammettere che quei tubi potevano essere soprattutto di intralcio al progetto del nuovo porto privato dell’imprenditore Murialdo, i cui nodi finali dell’opera stanno venendo al pettine con la giunta del nuovo sindaco, Ennio Fazio, il quale se lo ritiene opportuno può spiegare nei dettagli cosa sta accadendo e cosa rischiava di accadere.

Tre consiglieri comunali, senza essere degli eroi, ma limitandosi a fare il loro dovere nell’interesse superiore dei cittadini e non al servizio inconfessabile di questo o quello, si erano tenacemente opposti ai rischi di chiusura dell’Aurelia. Non dai banchi più naturali dell’opposizione come fecero i consiglieri comunali Ds, Bartoletti e Bertolotto, bensì all’interno dello stesso schieramento di maggioranza.

Ebbene non si è letto un solo cenno (bell’esempio di completezza di informazione e di serietà) alla loro posizione. Non si è detto che code, disagi, danni, avevano una ben precisa paternità. Qualcuno si era assunto delle responsabilità e gliene va dato atto, ma almeno lo si dica. A chi giova ignorarlo, tacerlo, il solito calderone. Tutti uguali, tutti colpevoli?

Aggiungiamo che di recente, esponenti della maggioranza consiliare (in particolare un consigliere titolare di Bagni Marini), hanno ripetuto che la posizione di Romano, Viano, Costa era legata ad un’obbedienza politica, una linea rossa con Albenga (allora retta dal centro sinistra) che premeva per l’allaccio di Ceriale al depuratore consortile di Albenga-Villanova.

Nulla di più falso, e non lo diciamo come difensori non nominati, ma per dovere di cronaca. Il presidente di quel Consorzio era Piero Balestra, ex Dc, poi vicino al centro destra e a Claudio Scajola, l’unica persona che con l’ex sindaco Mauro Zunino, ha sempre avuto accesso diretto alla scaletta, per salutare ed incontrare il ministro, proveniente da Roma, con l’areo di stato Falcon ed il suo staff.

Altro aspetto. Non stupisce leggere che l’ineffabile Nino Miceli, ex sindacalista Cgil, consigliere del Pds-Ds-Pd, al secondo mandato in consiglio regionale, ora capogruppo (sempre con presidenze di commissione), si sia sentito in dovere, su Secolo XIX e La Stampa, di far sapere: “Il nostro partito si sta impegnando per ridurre al minimo i disagi…a proposito del cantiere di Borghetto e di Ceriale ci fa molto piacere scoprire che gli stessi esponenti del Pdl che hanno deciso l’allacciamento di Ceriale al depuratore di Borghetto, contro il parere del Pd, che proponeva il più logico e meno costoso collegamento con il depuratore ingauno, o almeno il passaggio dei tubi in un luogo meno disagevole, si siano resi conto dei gravi problemi che questi lavori stanno causando a tutti i cittadini. Ci chiediamo però quanto queste persone siano credibili, dal momento che la decisione di fare quei lavori l’hanno presa loro e, soprattutto, quanto davvero si stiano impegnando, o invece siano affermazioni propagandistiche…finora nonostante il Pdl governi la Provincia, i comuni di Borghetto e Ceriale, nulla di concreto si è fatto per ridurre i dagi”.

Roberta Gasco col Sindaco di Borghetto Santiago Vacca

Il signor Miceli ha mai sentito parlare che chi si oppose e lasciò la maggioranza, fu pubblicamente sbeffeggiato, accusato di demogogia, allarmismo? Romano, Viano e Costa. Non è doveroso dargliene pubblicamente atto?

Se la sinistra che governava Ceriale e Borghetto, a Loano ha avuto, a fine anni ’60 la possibilità di restare al governo della città, pur per un breve periodo causa voltagabbana e traditori (come li definirebbe oggi Berlusconi, dalle colonne in prima pagina dei suo Il Giornale, con tanto di liste ed indirizzi), e soprattutto Albenga, ci sarà una ragione?

Se a Loano, il “big” Miceli non è stato capace finora, alla vigilia della elezioni amministrative, di puntare diritto verso un “candidato” della società civile, con una dirittura professionale e morale, culturale, di alto livello, ci sarà pure una ragione. E l’isolamento, lo sgretolamento del gruppo consiliare di minoranza, di cui fa parte, è un ulteriore conferma di un fallimento annunciato.

LA FAVOLETTA DEGLI SCONTI SULL’AUTOFIORI

Infine la storia degli sconti sui pedaggi dell’Autofiori, presentata ancora da La Stampa ed Il Secolo XIX, alla stregua di un megafono, come una conquista-benefit per i tanti utenti e pendolari dell’Aurelia.

Con quale logica si può pensare che pochi centesimi o tanti di sconto sui pedaggi (e bene ha fatto il sindaco Fazio a ricordare il dramma scellerato imposto dal Patto di stabilità ai Comuni, soprattutto virtuosi) sia una sorte di panacea? I centesimi di risparmio e le somme che si addosserebbero comuni, Provincia, Regione, finiscono per essere abbondantemente superati dall’aumento del chilometraggio della tratta Borghetto-Albenga. I costi della benzina, non è neanche il caso di citare l’usura per l’incremento chilometrico. Inoltre, code permettendo all’uscita dello svincolo di Albenga-Leca. Spesso con lunghe attese, diciamo oltre la mezzora.

Il nodo centrale è che quel tratto di Aurelia non poteva e non doveva essere interrotto, a meno che i lavori non fossero svolti (come avviene in altri paesi più preveggenti e diligenti) negli orari notturni. Ma in questo caso la ditta esecutrice ha messo le mani avanti: non era possibile, causa pericolo frane. E nessuno ha potuto contestarlo, almeno con una documentazione tecnica.

Probabilmente alla brillante signora Roberta Gasco Mastella, al presidente-sindaco Vaccarezza, ai loro accoliti, sfugge qualche dato. A Ceriale si trovano i due punti vendita commerciali, con il maggiore volume d’affari del comprensorio. Se le informazioni statistiche sono esatte (e non molto tempo fa, per parecchi giorni, personale all’uscita dei due centri, compilava una scheda sulla provenienza dei clienti) sono almeno 6 mila gli utenti che si spostano settimanalmente da Borghetto, Toirano, Balestrino, Boissano, Loano, Pietra, Borgio, Giustenice, Tovo, Magliolo, per acquisti a Ceriale.

E ancora, c’è il discorso del “Santa Corona”, che calamita l’80 per cento, delle esigenze sanitarie dei cittadini di Ceriale, di Albenga e comprensorio. E in stragrande maggioranza utilizza l’Aurelia. C’è infine il discorso degli autobus della Tpl.

Un problema di disagi e danni conseguenti di gran lunga superiore a quanto accadeva per la frana di Noli, come possono documentare – se ancora esistono – le spie di transito a suo tempo installate dall’Anas sull’Aurelia, in alcuni tratti.

Di fronte a questi dati di fatto inoppugnabili è serio fare propaganda di bassa lega, confidando nella disinformazione di massa, nell’alterazione sistematica della verità a danno dei cittadini? In particolare delle fasce più deboli, già colpite dalla crisi?

Degli operatori commerciali, artigianali, di chi non ha i superstipendi a fine mese della casta?

R.T.

 

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