Le varie società operaie cittadine

LE PRIME ASSOCIAZIONI OPERAIE A SAVONA

3° puntata
 

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Alla metà del 1890 viene fondata, da alcuni soci  della precedente Soc. Generale Giuseppe Garibaldi, la massima  associazione di mutuo soccorso non solo per il numero di iscritti,  ma  anche per il fatto che tra i suoi iscritti ammette anche  le donne: è la SOCIETA’ GENERALE DI MUTUO SOCCORSO conosciuta come  LA GENERALE, la quale dai 600 iscritti  degli ultimi anni dell’800 passerà  ai 1200  nei primi anni del ‘900 .

Avviata il 4 aprile del 1894 e tuttora esistente in via San Lorenzo  ebbe un primo consistente  aiuto economico da un industriale, Antonio Miralta, il quale donò  alla società  15.000 lire.  Fra i suoi meriti  vanno ricordati: l’organizzazione di corsi serali di disegno tecnico e  l’istituzione  dell’Università Popolare  che divenne  il più importante  fatto culturale  savonese.

Fra le varie società operaie cittadine vanno ricordate anche:

La SOCIETA’ FABBRI-FERRAI, MECCANICI ed AFFINI con sede in via Pia, fondata nel 1873 ed  ispirata ai principi mazziniani,  contava circa 200 soci. La stessa Società,  con  gli operai  dello stabilimento Tardy & Benech, nel 1886 raggruppava 700 soci.

A Lavagnola  dal club operaio nacque nel 1894 la SOCIETA’  LIBERTA’ E LAVORO  che più tardi prese il nome di  PATRIA E LAVORO. 

Alle Fornaci  nei primi del ‘900 nacquero  LA SOCIETA’ ANONIMA COOPERATIVA DI MUTUO SOCCORSO e LA SOCIETA’ OPERAIA CATTOLICA DI MUTUO SOCCORSO, entrambe con sede in via Saredo. 

Tra le lotte di fine ‘ 800  degli  operai savonesi  ricordiamo quelle dei portuali contro  il monopolio delle gru idrauliche e quelle  contro le apparecchiature meccaniche  che avevano tolto loro parecchio lavoro.

Un film di Mario Monicelli del 1963  restaurato da poco, "I Compagni" , mette in evidenza la situazione delle lotte operaie  di quel periodo. La  storia è ambientata a Torino tra l'Ottocento e il Novecento e  narra di una protesta operaia finita nella repressione e nella morte di uno dei manifestanti .

Le conquiste ottenute dalla classe lavoratrice  non ci devono far dimenticare le lotte contro le troppe ore di lavoro,  l’ambiente malsano e le paghe basse.

Un operaio della Tardy & Benech  alla fine dell’ ottocento guadagnava 3 lire al giorno per un turno di 12 ore e, per fare un paragone, un chilo di carne costava  2 lire , un chilo di pane dai 35 ai 50 centesimi e un pranzo nella trattoria Concordia di Via Verzellino da 1,50 a 2,50 lire.

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Tratto da STORIA DI SAVONA di Nello Cerisola ( editrice LIGURIA)