Alterazioni indotte al pianeta terra

L’AVVENIRE CHE CI ATTENDE (Quindicesima parte)
UNA NUOVA INEDITA POLITICA 
(Terzo capitolo)

Facendo seguito alla mia risposta (inserita nell’articolo della scorsa settimana) all’accorato appello (pervenuto, a tutti noi, attraverso il quotidiano La Stampa) di Greta Thunberg, mi permetto, oggi, di riproporre alla cortese attenzione dei nostri amici lettori il seguente articolo da me scritto in data 12 luglio 2017 così intitolato:

Alterazioni indotte al pianeta terra dalle modificazioni intervenute nell’alone atmosferico a causa dell’effetto serra (effetto descritto nell’articolo della scorsa settimana)

 1) PROGRESSIVO ASSOTTIGLIAMENTO DELLA CALOTTA POLARE ARTICA

– Su questo specifico argomento, già nell’aprile 2004, attraverso la pubblicazione “SCIENZA E UTOPIA” (pagina 58), avevamo evidenziato quanto segue:

“L’ALLARME È SCATTATO DA PARECCHI ANNI, MA IL FENOMENO SI È ULTERIORMENTE INTENSIFICATO ED AGGRAVATO IN POCHE STAGIONI.

IL MONDO INTERO ERA, DA ANNI, A CONOSCENZA DEL FATTO CHE LE CALOTTE GLACIALI POLARI DELL’ARTIDE E DELL’ ANTARTIDE SI TROVAVANO IN CONDIZIONE DI PROGRESSIVO ASSOTTIGLIAMENTO E CHE SEMPRE PIÙ DI FREQUENTE AVVENIVA IL DISTACCO DI GIGANTESCHI ICEBERG; RECENTEMENTE, TUTTAVIA, È STATO NOTATO CHE L’ISOLA SVALBARD, NEL MAR GLACIALE ARTICO, È SEMPRE MENO COPERTA DAI GHIACCIAI, CHE IN ALCUNE ZONE DI ESSA, SI SONO RITIRATI DI 35 METRI ALL’ ANNO, A PARTIRE DAGLI ANNI SESSANTA.”

Nell’anno 2014 la situazione si è ulteriormente aggravata; infatti,  al SIMPOSIO ARTICO CHE SI SVOLTO  A FINE  MAGGIO A  N.Y. ALESUND (NELL’ARCIPELAGO DELLE SVALBARD) è stato evidenziato quanto segue:

LA TEMPERATURA MEDIA GIORNALIERA INVERNALE SFIORA I MENO 30 (CONTRO I MENO 43GRADI DEL 1982);

I GHIACCIAI HANNO RAGGIUNTO IL MINIMO DI SPESSORE E SECONDO ALCUNI SCIENZIATI, ENTRO IL 2040 SI POTREBBE ARRIVARE, CON LA GRANDE PROBABILITÀ,  AD ESTATI  SENZA GHIACCIO;

GLI ICEBERG SONO AUMENTATI NUMERICAMENTE, MA LA LORO ALTEZZA, PER  CARENZA DI GHIACCIO, È PASSATA DA 120 M DEL 1982 AGLI ATTUALI 50 METRI;

– SECONDO UNO STUDIO, PUBBLICATO NEL MARZO DEL 2013, SULLA RIVISTA SCIENTIFICA “NATURE” E COORDINATO DA RACHEL WARREN DELL’EAST ANGLIA UNIVERSITY METÀ DELLE PIANTE PIÙ COMUNI E UN TERZO DELLE SPECIE ANIMALI DELLA GROENLANDIA RISCHIANO DI VEDERSI DIMEZZARE LO SPAZIO VITALE ENTRO FINE SECOLO, PROPRIO PER VIA DEL CAMBIAMENTO DEL CLIMA A LORO CONGENIALE.

I RICERCATORI PREVEDONO CHE LO SPAZIO VITALE DI CIRCA IL 57% DELLE PIANTE E DEL 34% DEGLI ANIMALI SI RIDURRA’ DELLA METÀ ENTRO IL 2080.

– E’ pur vero che quanto descritto e previsto dagli scienziati climatologi potrà far piacere a Putin ed ai politici norvegesi, perché, attraverso l’ASSOTTIGLIAMENTO E LA FRANTUMAZIONE DELLA CALOTTA NORDICA si potrà aprire la porta per la scoperta e l’utilizzo dei giacimenti petroliferi sottomarini ed all’utilizzo del territorio, liberato dal ghiaccio per creare campi di golf (vedi il quotidiano IL SECOLO XIX pagina 8 del 15 settembre 2014), ma noi riteniamo, al contrario, che debba prevalere LA DIFESA GLOBALE DEL PIANETA “TERRA” E CON ESSA, L’AVVENIRE DELLE FUTURE GENERAZIONI.

2) PROGRESSIVO ASSOTTIGLIAMENTO DELLA CALOTTA POLARE ANTARTICA

“In Antartide è già iniziato il collasso della calotta glaciale occidentale il cosiddetto WAIS, (WESTERN ANTARCTIC ICE SHEET): “IL PROCESSO DI SCIOGLIMENTO HA ORMAI SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO E, SE DOVESSE PROPAGARSI ALL’INTERA AREA, POTREBBE CAUSARE UN INNALZAMENTO DEL LIVELLO DEI MARI, PARI A 3-4 METRI NELL’ARCO DEI PROSSIMI SECOLI.”

A lanciare l’allarme sono due studi: IL PRIMO È PUBBLICATO SULLA RIVISTA “SCIENCE” DAI RICERCATORI DELL’UNIVERSITÀ DI WASHINGTON, MENTRE IL SECONDO, CONDOTTO DALLA NASA IN COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ DELLA CALIFORNIA AD IRVINE, È STATO PRESENTATO DURANTE UNA CONFERENZA STAMPA E SARÀ PUBBLICATO SULLA RIVISTA GEOPHYSICAL RESEARCH LETTERS.

Entrambe le ricerche hanno focalizzato la loro attenzione su una zona molto particolare DELLA CALOTTA GLACIALE OCCIDENTALE, dove si trova IL GHIACCIAIO THWAITES, cardine dell’intero sistema Wais che, secondo i ricercatori, ha già iniziato a collassare così come molti altri GHIACCIAI VICINI.

I rilievi topografici fatti nell’ambito dell’operazione Ice-Bridge della Nasa, dimostrano che IL GHIACCIAIO THWAITES HA RIDOTTO LA SUA ELEVAZIONE DI DIVERSI METRI ALL’ANNO SUPERANDO IL PUNTO DI NON RITORNO.

«IL COLLASSO DI QUEST’AREA DELL’ANTARTIDE SEMBRA INARRESTABILE», COMMENTA ERIC RIGNOT, RICERCATORE DELL’UNIVERSITÀ DELLA CALIFORNIA E DELLA NASA.

LA SCOMPARSA DEL GHIACCIAIO POTREBBE DETERMINARE UN INNALZAMENTO DEI MARI DI CIRCA 60 CENTIMETRI. IL COLLASSO POTREBBE POI PROPAGARSI ALLE AREE ADIACENTI MINANDO GRAN PARTE DELLA CALOTTA CHE RICOPRE L’ANTARTIDE OCCIDENTALE.”

3) PROGRESSIVO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI E DEI NEVAI

Ancora una volta, rivolgiamo il volto della nostra memoria alla pubblicazione “SCIENZA UTOPIA” – APRILE 2004  (pagina 58):

“I RECENTI DATI, RACCOLTI DAL “WORLD GLACIER INVENTORY” E RIFERITI A PIÙ DI 67.000 GHIACCIAI DI TUTTO IL MONDO, CI DICONO CHE IL FENOMENO VA’ BEN OLTRE LE CALOTTE POLARI ED È VENUTO AD INTERESSARE QUASI TUTTE LE ZONE GLACIALI DEL GLOBO TERRESTRE; A NORD COME A SUD DELL’EQUATORE, I GRANDI FIUMI DI GHIACCIO E DI NEVE HANNO CONOSCIUTO, IN QUESTI ULTIMI ANNI, UNA GENERALE RITIRATA; IL RITMO APPARE PARTICOLARMENTE ACCENTUATO SULLE MONTAGNE ROCCIOSE, IN NUOVA ZELANDA ED IN SCANDINAVIA.

NEL LUGLIO 2002, È STATO PUBBLICATO, SULLA RIVISTA “SCIENCE”. UNO STUDIO CHE DIMOSTRA COME I GHIACCIAI DELL’ ALASKA SI STANNO SCIOGLIENDO SEMPRE PIÙ; I GLACIOLOGI DELL’UNIVERSITY OF ALASKA FAIRBANKS GEOPHYSICAL INSTITUTE HANNO CONFRONTATO I DATI RACCOLTI DALLA GEOLOGICAL SURVEY AMERICANA, NEGLI ANNI CINQUANTA,  CON QUELLI OTTENUTI DA LORO, ATTRAVERSO ALTIMETRI-LASER, E SONO GIUNTI ALLA CONCLUSIONE CHE MOLTI GHIACCIAI HANNO PERSO CENTINAIA DI METRI DI GHIACCIO (SE DI BASSA QUOTA) O DECINE DI METRI (SE DI ALTA QUOTA).

IN QUESTO  CONTESTO, UN ACCENNO PARTICOLARE VA’ RISERVATO ALLA SITUAZIONE ITALIANA. SECONDO  LA CAMPAGNA DI MONITORAGGIO DEL COMITATO GLACIOLOGICO ITALIANO, IL 98 PER CENTO DEI 1.400 GHIACCIAI ITALIANI CENSITI È IN REGRESSO, CON UN’ENTITÀ DI RITIRO FRONTALE DI ALMENO 20 METRI.” IL FENOMENO SI È IMPROVVISAMENTE ACCELERATO  DAL 1965, CON RITMO SEMPRE PIÙ FRENETICO NEGLI ANNI ’80 ED, OGGI, SI È ARRIVATI AL PUNTO DI NON-RITORNO; NON A CASO, IL PRESIDENTE DEL COMITATO GLACIOLOGICO ITALIANO, GIUSEPPE OROMBELLI, È GIUNTO AD AFFERMARE CHE ATTUALMENTE, SI CONSUMA IL CUORE STESSO DEL GHIACCIAIO, COSTITUITOSI NEI SECOLI” .

– LA SITUAZIONE ODIERNA È DECISAMENTE DRAMMATICA.

Citiamo le parole di CLAUDIO SMIRAGLIA (docente di geografia fisica alla Statale di Milano):

IL CUORE FREDDO DELLE ALPI SI ESTENDEVA NEL1984 SU UNA SUPERFICIE COMPLESSIVA DI 609 CHILOMETRI QUADRATI. OGGI SONO SCESI A 368.

IL NUMERO DEI GHIACCIAI È AUMENTATO, PASSANDO DAGLI 824 DEL 1962, AGLI ATTUALI 896, MA QUESTO DATO APPARENTEMENTE CONTRADDITTORIO, È DOVUTO AL FATTO CHE A CAUSA DELL’AUMENTO DELLA TEMPERATURA DELLA SUPERFICIE TERRESTRE, I GHIACCIAI SI FRANTUMANO: DA UNO GRANDE NE NASCONO DUE O TRE PIÙ PICCOLI, MEDIAMENTE DI NEMMENO MEZZO CHILOMETRO QUADRATO DI ESTENSIONE.

IN ALTRI TERMINI, I GHIACCIAI, REGREDENDO, SI ACCORCIANO E PERDONO SPESSORE; MA IL DANNO PIÙ GRAVE RISIEDE NEL FATTO CHE LE PARETI ROCCIOSE DELLE MONTAGNE VENGONO COSÌ ALLA LUCE E VANNO INCONTRO A MOVIMENTI FRANOSI, SEMPRE PIÙ INTENSI E FREQUENTI.

A TUTTO QUESTO VA’ AGGIUNTO IL FATTO CHE, PARADOSSALMENTE, IN FUTURO AVREMO UNA MINORE DISPONIBILITÀ DI ACQUA, CONSEGUENTE AD UNA SUA INNATURALE DISPERSIONE.

4) INNALZAMENTO ALTIMETRICO E MODIFICAZIONI FISICHE DEL MARE

 Su questi argomenti, ci limiteremo a citare alcune dichiarazioni, di notevole interesse, lasciate da ricercatori e scienziati di grande prestigio.

– LIVELLO ALTIMETRICO DEI MARI

“NELL’ULTIMO MEZZO SECOLO, IL LIVELLO DEI MARI È AUMENTATO DI UN VALORE, CHE E’ STATO STIMATO, IN MEDIA, DI 1,8 MILLIMETRI ALL’ANNO, MA,  DA 12 ANNI A QUESTA PARTE,  QUESTO INCREMENTO È QUASI RADDOPPIATO, PORTARDOSI A CIRCA 3 MILLIMETRI ALL’ANNO”

(Ricercatore Mario Di Martino INAF OSSERVATORIO di Torino& 19/10/2005)

IL LIVELLO DEI MARI È CRESCIUTO PIÙ DI QUANTO PREVISTO

IL SISTEMA DI RILEVAZIONE DELL’ALTEZZA DEI MARI, ATTRAVERSO SATELLITI, È IN USO SOLO DAL 1993. DA ALLORA, HA MOSTRATO CHE I MARI SI SONO ALZATI DI 3,3 MILLIMETRI L’ANNO, MENTRE IL RAPPORTO DELL’IPCC PREVEDEVA UN AUMENTO DI MENO DI 2 MILLIMETRI L’ANNO.

INOLTRE, IL TASSO DI CRESCITA DEL LIVELLO DEI MARI, NEGLI ULTIMI 20 ANNI, RISULTA DEL 25% PIÙ VELOCE RISPETTO A QUELLO DEI 115 ANNI PRECEDENTI.

I MARI SI SONO ALZATI SOPRATTUTTO PER DUE MOTIVI: L’ESPANSIONE DEGLI OCEANI, DOVUTA AL FATTO CHE SONO PIÙ CALDI  E LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI.

LE ULTIME OSSERVAZIONI CI DICONO CHE LE DISTESE DI GHIACCIO DELL’ANTARTIDE E DELLA GROENLANDIA SI STANNO RAPIDAMENTE SCIOGLIENDO; SI PUÒ PREVEDERE, QUINDI, CHE NEI PROSSIMI ANNI, CONTRIBUIRANNO A FAR SALIRE ULTERIORMENTE IL LIVELLO MARINO.

(Ricercatrice CRISTIANA PUCCINELLI –IPCC – ROMA  2-2-2007)

– LA TEMPERATURA DEI MARI

NEL DECENNIO 1993-2003 LA TEMPERATURA DEL MEDITERRANEO È AUMENTATA CINQUE VOLTE IN PIÙ RISPETTO AGLI ALTRI MARI E OCEANI DEL PIANETA: ESATTAMENTE DI 0,75 GRADI IN  SUPERFICIE, MENTRE IL CALORE DEGLI ALTRI MARI È CRESCIUTO SOLO DI 0,15, VALE A DIRE DELL’80% IN MENO.

(Ricercatore  GIAN ANTONIO ORIGHI Madrid 27-3-2005)

– IL MAR MEDITERRANEO È SEMPRE PIÙ TROPICALE. LA TEMPERATURA MEDIA SUPERFICIALE, NEL MESE DI APRILE E MAGGIO 2007, È STATA LA PIÙ ELEVATA MAI REGISTRATA NELL’ULTIMI 22 ANNI, IN EFFETTI, GIÀ NELL’ARCO DELL’ULTIMO VENTENNIO, SI ERA PASSATI DA 19,4 DI MEDIA ANNUALE DEL 1985 AI 20,1 GRADI DEL 2006; NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2007, SI È REGISTRATO UN ULTERIORE AUMENTO: IN PARTICOLARE, NEL TIRRENO, IL PICCO È STATO DI 3 GRADI SOPRA LA NORMA AD APRILE, MENTRE, NELL’ADRIATICO, HA RAGGIUNTO UN MASSIMO DI QUASI 4 GRADI DI ANOMALIA A METÀ MAGGIO.

(Ricercatrice ROSALIA SANTOLERI  –  ISAC  CNR ROMA 25/6/2007)

 

–  LE ACQUE DEL MEDITERRANEO TRA TURCHIA MERIDIONALE, SIRIA, LIBANO, ISRAELE, GAZA, CIPRO  ED EGITTO SONO DIVENTATE NOTEVOLMENTE PIÙ CALDE DEGLI ULTIMI VENT’ANNI E, QUINDI, SONO DIVENTATE IDEALI PER LA VITA DI SPECIE ITTICHE PROVENIENTI DAL MAR ROSSO, DAL MAR ARABICO E DALL’ OCEANO INDIANO.

IN QUESTA REGIONE DEL MEDITERRANEO, IL 40% DELLA FAUNA MARINA È DI ORIGINE “ALIENA”.

 (Studio del JOINT RESEARCH CENTER – ottobre 2014)

 

ACIDITÀ DELLE ACQUE MARINE

QUESTO ARGOMENTO È POCO CONOSCIUTO E, FORSE SOTTOVALUTATO AL DI FUORI DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA, MA UN FATTO È CERTO: QUASI I DUE TERZI DELLA SUPERFICIE TERRESTRE (E MARINA, IN PARTICOLARE) HANNO GIÀ CAMBIATO LA PROPRIA COMPOSIZIONE CHIMICA.

LO POSSIAMO SPIEGARE IN SCALA LOGARITMICA, DICENDO CHE IL PH SI È MODIFICATO, O, IN TERMINI SCIENTIFICI, REGISTRANDO CHE  IL LIVELLO SUPERFICIALE DEGLI OCEANI HA UN GRADO DI ACIDITÀ DEL 30% SUPERIORE, RISPETTO ALL’EPOCA PRE-INDUSTRIALE.

 

MODIFICAZIONI CHE SONO SPIEGABILI CON L’INCREMENTO DEI GAS-SERRA NELL’ATMOSFERA E CON IL COMBINARSI DI QUESTI CON L’ACQUA.

 LE CONSEGUENZE DI QUESTO CAMBIAMENTO SONO GIÀ VISIBILI PER L’ECO-SISTEMA MARINO, PEGGIORERANO COL PASSARE DEL TEMPO.

IL PROCESSO DI ACIDIFICAZIONE DELL’ OCEANO COLPIRÀ, SOPRATTUTTO, LE MIGLIAIA DI SPECIE CHE HANNO UNA STRUTTURA CONTENENTE CARBONATO DI CALCIO COMPRESI I MOLLUSCHI, E I CORALLI.

 (Ricercatore scientifico THOMAS LOVEJAY –  2006)

5) INTENSIFICAZIONE DEL CICLO IDROLOGICO

Ripetiamo, in proposito, concetti già espressi nel contesto dell’undicesima parte di questa pubblicazione:

Quale significato ha questa definizione?

Per dare una risposta corretta a questo interrogativo, cediamo la parola climatologo Filippo Giorgi, responsabile della sezione di Fisica della Terra del Centro Internazionale di Fisica Teorica a Trieste:

A CAUSA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE, PIOVE PIÙ INTENSAMENTE, MA, ALLO STESSO TEMPO, LA DISTANZA TRA EVENTI PIOVOSI, IN MEDIA, AUMENTA.

SE PIOVE PIÙ INTENSAMENTE È PERCHÉ, CON IL RISCALDAMENTO GLOBALE, L’ATMOSFERA PUÒ CONTENERE PIÙ ACQUA.

 IL MOTIVO È UNA LEGGE MOLTO SEMPLICE CHE SI IMPARA AI TEMPI DEL LICEO E SI CHIAMA LEGGE DI CLAUSIUS-CLAPEYRON: AUMENTANDO LA TEMPERATURA, AUMENTA LA QUANTITÀ D’ACQUA CHE PUÒ ESSERE CONTENUTA NELL’ARIA. QUANDO SI INNESCA IL PROCESSO CHE PORTA ALLA FORMAZIONE DEI CICLONI E DELLA PIOGGIA C’È QUINDI UNA QUANTITÀ MAGGIORE DI ACQUA CHE PUÒ ESSERE ASSORBITA DALL’EVENTO PIOVOSO. ALLO STESSO TEMPO, PERÒ, CI VUOLE PIÙ TEMPO PER RICARICARE L’ATMOSFERA E RAGGIUNGERE QUELLE CONDIZIONI CHE AGISCONO DA AGENTE SCATENANTE DELL’EVENTO PIOVOSO.

 PARADOSSALMENTE,  DUNQUE, STANNO AUMENTANDO GLI EVENTI DI CARATTERE ALLUVIONALE, IN ITALIA E IN TUTTO IL MONDO, MA, ALLO STESSO TEMPO, SI VERIFICANO

SEMPRE PIÙ, ANCHE QUELLI DI CARATTERE SICCITOSO.

CONCLUSIONE: QUESTE SONO LE ALTERAZIONI INDOTTE AL PIANETA TERRA DALL’EFFETTO SERRA.

LASCIAMO IL TUTTO ALLA RIFLESSIONE DEI NOSTRI AMICI LETTORI.

  ALDO PASTORE  5 maggio 2019

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