Albenga

Case Maternità e Parto a Domicilio
Il Sindaco di Albenga vuole un reparto di maternità ad Albenga, la Regione Liguria non è disposta a concederlo.
Perché non superare questo impasse…

Case Maternità e Parto a Domicilio
Il Sindaco di Albenga vuole un reparto di maternità ad Albenga, la Regione Liguria non è disposta a concederlo. Perché non superare questo impasse

Le cronache di questi ultimi mesi sono piene di casi di malasanità. Liti in sala parto, errori chirurgici, diagnosi sbagliate sembrano al’ordine del giorno.Parto rire sembr essere diventato un percorso di guerra,dove i benefici ottenuti sembr ano spesso non compensare i rischi corsi.Sarà per questo che una recent indagine a livello europeo indic che il 50% dei cittadini dei 27 paesi membri dell’Union e teme di subire danni durante il ricovero. Perchè allora non fare proposte ater native alla realizzazione di costosi reparti ospedalieri….

Il Sindaco di Albenga non rinuncia all’idea di dare al comprensorio Albenganese un reparto maternità, dall’altra parte la Regione Liguria non è disposta a concederlo. L’OMS , il ministro Fazio e le associazioni dei medici neonatologi dicono che un reparto maternità è sicuro ed adeguato nelle sue procedure di assistenza se si hanno almeno 1000 parti all’anno. Nel Ponente Savonese siamo ampiamente sotto questa quota, nonostante i tanti parti di bambini extracomunitari.

Perché non superare questo impasse è chiedere alla Regione qualcosa di veramente innovativo come le Case Maternità e l’attivazione di un servizio di parto a domicilio. Le Case Maternità sono luoghi extraospedalieri, case, dove si trova assistenza e condivisione per tutta la gravidanza, si può partorire e si ritorna anche dopo con i bambini. Sono luoghi sociali per la nascita dove si può vivere tutto il percorso maternità accompagnate. Né esistono due per ora in Italia (Milano e Induno Olona)

La conduzione del parto e del percorso maternità in questo ambito è relazionale, partecipativa.La promessa del modello sociale del parto è: “io ti accompagnerò e ti supporterò nel tuo intero percorso maternità, ti aiuterò a comprendere meglio il tuo corpo e a fare le tue scelte, vigilerò sulla salute tua e del tuo bambino, ti faciliterò i passaggi difficili e ti sarò vicina nei momenti di gioia e di dolore.

  

L’OMS raccomanda per il luogo del parto, che sia un luogo dove la donna si senta sicura, che abbia il livello più basso di interventi compatibile con una adeguata assistenza. Per le donne con gravidanze fisiologiche, a basso rischio, può essere la casa, la casa maternità, o un reparto di maternità

L’85 – 90 % delle gravidanze al primo bambino e il 95% delle gravidanze al secondo o più bambino dovrebbero svolgersi fisiologicamente e quindi il parto dovrebbe poter essere spontaneo. Con la medicalizzazione della gravidanza questa percentuale è scesa molto .

Il parto domiciliare in Italia viene già rimborsato dal SSN in alcune regioni: Piemonte Emilia Romagna e Marche.

Il Parlamento Europeo, con la risoluzione A2 – 38/88 (Carta Europea dei diritti della partoriente), considera tra i diritti della partoriente che sia assicurata «l’assistenza adeguata qualora venga scelto il parto a domicilio, compatibilmente con le condizioni psicofisiche della partoriente e del nascituro e con le condizioni ambientali»;
La pratica del parto a domicilio è ampiamente diffusa in alcuni paesi del Nord Europa, in particolare l’Olanda (35% dei parti) e l’Inghilterra, risultando sicura, sia per il bambino che per la mamma, grazie all’applicazione di protocolli internazionali riconosciuti .

 

Carlo Tonarelli

Pediatra – Neonatologo

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