Alassio

Alassio, le manette sono in arrivo…
Quel Comune è ‘sorvegliato speciale’

Alassio, le manette sono in arrivo…
Quel Comune è ‘sorvegliato speciale’
  

Alassio- Tra meno di un mese sarà Santo Natale. Io diavolaccio che godo delle disgrazie altrui, un brutto presentimento mi pervade. Dopo tanto scrivere ed altrettanto parlare dal mio inferno vedo laggiù ed osservo l’avvicinarsi del ciclone.

Leggo e rifletto: intercettazioni telefoniche ed ambientali avranno colpito nel segno, lasciato dei cadaveri. Immagino un intero palazzo che ospita il Comune nel mirino delle cimici. Mi azzardo a pensare che potrebbero essere da poche decine ad oltre un centinaio. E questa volta, i miei nemici in lotta contro il male della corruzione a suon di tangenti o di “politica dei piaceri” come annunciava il mio rivale Giancarlo Garassino, ingegnere, decano dei decani della moderazione e della politica in servizio. Questa volta, dicevo, potrebbero aver centrato la grande mela marcia.

Trovato quel bandolo della matassa che hanno cercato in una marea di indagini.

Tutti gli occhi sembrano puntati sull’inchiesta “spiagge pubbliche”, ma vi garantisco che bolle altro in pentola. E mi darete ragione. E uno più uno, più uno, ha dato vita ad un pentolone sotto pressione.

Avrà grandi riflessi, indovino come sono, nella prossima scalata al Palazzo. Io ho già il mio “candidato forte”. Angelo Galtieri. E’ l’uomo benvoluto che si è fatto strada tra i “poteri forti” trasversali di questa provincia. Il generalissimo imperiese ha ricevuto il messaggio cifrato. Bisogna solo trovare il punto di incontro. Il Pd alassino se non vuole assaporare una nuova sconfitta e restare eternamente in minoranza prenda atto. Inutile farsi illusioni. Il centro destra moderato resta imbattibile nella città degli affari e della scomparsa della classe operaia. E Avogadro si adegui. Potrebbe fare una staffetta con Galtieri. O aspirare ad un ritorno in Parlamento.

Ma non fatevi illusioni. Pensate a quando scoppierà la bomba. All’alba di una mattina semibuia scatterà la retata, sarà fragore di cronaca nazionale. Vediamo le gazzelle dei carabinieri, la quiete squarciata dalle sirene; resto però convinto che faranno attenzione. Non si ripeterà l’errore, con l’indimenticabile film vissuto nel repulisti al “clan Viveri” di Albenga, conclusosi, a fine verità giudiziaria, quasi nel nulla.

Ad Alassio di carne sulla brace ce n’è molta. Per tutti i gusti. Non lasciatevi deviare solo dal clamore giornalistico dell’ultima “Spiaggia story” con loggia formaggiaia spa, una dozzina di indagati, tra privati e personaggi della pubblica amministrazione. Certo, i miei cani da tartufo hanno annusato in più circostanze il profumo di tangenti, di corruzione, di favori, soldi in nero, tanti.

Ma pur nei panni di diavolaccio, se non si trovano riscontri e conferme (testimoniali e documentali) a quelle “annotazioni” e “ammissioni”, agende, fogli e foglietti, estratti bancari, occorre un po’ di pazienza. Per non rimanere col pugno di mosche.

Chissà quanti sono andati a rileggere tutte le carte.

Daniele La Corte

Gianpaolo Fracchia

22 maggio 2007. Il Secolo XIX, a firma di Daniele La Corte: “La Gescomare, la società alassina partecipata a capitale misto, ha assegnato ieri le singole spiagge comunali. L’assessore al Patrimonio e quello al Demanio, Frabrizio Calò e Rocco Invernizzi, ascoltate le proposte dei soci privati, hanno deliberato l’assegnazione. Affidate a tre società, Futura, Sogea, Sogeba, i quattro stabilimenti balneari e le undici spiagge libere attrezzate”.

E ancora: “ Qualche dissapore è emerso nell’assegnazione degli arenili tra i soci privati che, quest’anno, hanno rivisto di nuovo scendere in campo la Futura, società presieduta da Gianpaolo Fracchia, in passato assessore e vice sindaco della città del Muretto. Qualche schermaglia senza particolare seguito grazie all’intermediazione dell’assessore Calò, esponente di Forza Italia, responsabile, oltre al Bilancio, anche delle società partecipate. In discussione ci sono state tre concessioni, quella della Sla Bagni Claudia, in passeggiata Ciccione; l’ex Adelasia, in passeggiata Cadorna; e l’Ultima Spiaggia, area libera attrezzata dell’estremo levante”.

Con attiguo chiosco bar, girandola di gestioni, via  famiglia Fracchia. Quest’anno, giovani piemontesi; lo scorso anno un ex falegname, origini meridionali, di Borghetto S. Spirito. Prima ancora… 

Scriveva l’alassino La Corte: “Unico fatto di rilevanza economica (magari ci fosse stato solo quello ndr) è la richiesta fatta dal Comune alla Regione per ottenere la trasformazione da spiaggia libera attrezzata a stabilimento balneare per la Sla numero tre, arenile che si affaccia sulla Piazza Partigiani….”.  

Dal mio inferno, vedo le “ditte straniere” che lavorano ad Alassio senza la documentazione prevista dalla legge italiana. Quel cantiere in via Borri, villa unifamiliare, affidato formalmente ad un’impresa di Stoccarda (Germania). Vedo altre ditte tedesche, svizzere, francesi. Vedo quei documenti prelevati dagli uffici comunali.

Vedo la villa in collina (Cavia) di un albergatore. Si è mossa la Finanza di Albenga, Savona, Genova. Sono arrivati con l’elicottero. Tornerà altre volte per nuovi “casi sospetti”. Storie ingarbugliate, di sgravi fiscali compresi. Evasione fiscale “made in Italy”. Siamo tra i primi al mondo e produce un ottimo e inossidabile successo elettorale.

Vedo quei plichi prelevati negli uffici comunali nell’ambito dell’indagine sulle ville di lusso contrabbandate per “case normali”, per evadere le tasse. Vedo in controluce le copie delle licenze edilizie, fatture di vecchie e nuove costruzioni, in origine rurali. Vedo che ogni tanto si fanno vivi gli uomini della Polizia Provinciale.

Vedo quel dossier per la vendita di Punta Murena, l’acquisto della società Aida da Risanamento, proprietaria di Villa Brunati, dei terreni e dei bungalow circostanti.

Invidio quei 13 milioni di euro passati da una borsa all’altra. La compravendita finita nel mirino. Una società con sede ad Albenga, creata forse ad hoc, capitale sociale limitato.

Punta Murena piccola oasi, una storia infinita alle spalle (che ribelle quella Aida Buttalo! Quel sacerdote amico! Quell’avvocato amico! Quel sequestro da giallo!).

Per non parlare, da diovolo maledetto, dei fascicoli che dovevano “salvare” Le Vele, il Joy. Con lo strenuo Melgrati: “Alassio è la città della Movida, non solo estiva, più di altre località. Ci batteremo da leoni perché rimanga tale. Bisogna risolvere il nodo dell’agibilità tecnica…”.

Emanuela Preve

Daniele Fui

E trovare una sponda in commisione edilizia che dal 6 settembre 2009 aveva cambiato “faccia”. Con qualche sorpresa. Al posto di Giampiero Dotti (indagato per il Grand Hotel) è entrata Emanuela Preve, avvocato, coordinatrice di Forza Italia….

Un Melgrati soddisfatto:” La nuova commissione è composta da giovani e bravi professionisti….affiancati da tecnici esperti….” E Daniele Fui, ex comandante dei vigili urbani di Ceriale, a sua volta “esperto” di urbanistica- ambientale, a ribattere: “ Il sindaco non ha voluto inserire nessun nome da noi suggerito, ha preferito una commissione a sua immagine e somiglianza, con un segretario di partito presidente e senza nessuna voce fuori dal coro. Ci aspettano altri anni di sviluppo edilizia melgratiano…”.

Vedo dall’inferno un fascicoletto (dicembre 2006) di presunte irregolarità nella realizzazione della discoteca Al Porto. Ci sono i condoni dei proprietari, atti riferiti al 1985. Non si sarebbe tenuto conto che la zona era asservita ad attività cantieristica e di rimessaggio. Per costruire i progettisti avrebbero dovuto chiedere il cambio di destinazione d’uso. Sono sorti una sala da ballo, ristorante e bar. In ballo diverse persone, ovviamente e ruolo attivo degli uffici comunali competenti. Un paio in modo particolarissimo ricorrono con più frequenza. Davvero sfortunati!

Vedo l’iter di un esposto di alassini per via di parcheggi a pagamento in centro città, un gentile omaggio ai box Fin.cos?

Il rosario delle iniziative giudiziarie potrebbe continuare con altre paginate. Dal “Corsara Beach” del vulcanico Nanni Banchio, al plenipotenziario, spesso ospite del piccolo schermo Rai, che risponde al nome di Alfred Nunzio D’Angeri, simpatico ed estroverso ambasciatore del Belize. Lui nella veste di denunciante di abusi. E dei “servizi segreti”?

Non parliamo del Grand Hotel, bisogna munirsi di santa pazienza, arriverà il giorno del giudizio finale!

Per concludere. Le pene infinite del “perseguitato” Marco Melgrati . Ha annunciato il suo 19° avviso di reato, causa “Zero Beach”, definita impropriamente dai media nostrani “spiaggia dei miliardari” (proprietà Ravera di Ceriale). Con fascicoli su fascicoli destinati ai piani alti della cittadella giudiziaria di Savona e sotto la lente di in gradimento.

Valzer di nomi, di dipendenti pubblici. Nulla a che vedere con quella “comica” storiella finita in pasto ai media che aveva stravolto la vita di Nello, operaio al cimitero e prima ancora all’acquedotto, uno dei più bravi musicisti dei locali di ritrovo della nostra provincia. Clarinetto e sax che incantano, un’enciclopedia di canzonette dei nostri nonni, un’attrazione garantita quando sale sul palco con “Laura Fiori”.  Via col liscio.Una passione incrollabile e dire che il povero Nello si trovò nei guai per una divisa che il Comune gli aveva “passato”. Una testimonianza per non inguaiare il suo capo, poi ritrattata.

Il vulcano in eruzione resta Palazzo civico. Non si può far finta di niente. L’aria si taglia con il coltello. Da diavolo non posso più frequentare le strade commerciali ed il lungomare. Mi fermano, mi pressano, mi interrogano. Vogliono sapere a chi toccherà. Io che sono l’unico ad avere le chiavi dell’inferno non mi fido degli aspiranti guardiani. Mentre già odo in lontananza cupi lamenti.

Come si fa a fare il pubblico amministratore serio ed onesto in queste condizioni? Bisogna essere come un missionario, rischiare anche gli equilibri famigliari per i troppi impegni…”.

Cari discepoli tutti che aspirate al mio regno. Voi accontentatevi di bustarelle profumate, “siamo italiani e ci aiutiamo a vicenda”. Avranno invece il regno dei cieli e la benedizione del mio amico parroco monsignor Angelo quanti si prodigano in festicciole a suon di tette, veline, champagne, aragoste, danze del ventre, foto ricordo, e reportage mozzafiato di Silvio, re degli ex paparazzi della Baia del Sole.

Prometto, sono e resterò solidale, assicurando la massima assistenza morale, umana e se il caso materiale, il giorno che lascerete le vostre dimore accompagnati da angeli custodi veri. Che vi consegneranno a secondini davvero stressati… Tutti miei amici dichiarati, devoti solo al diavolo.

Belfagor

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