Alassio

A luglio il megafono sbandierava l’intervento del governo e multe salatissime
Alassio, massaggi in spiaggia “garantiti” da cartellini multilingue
mentre il “clan marocchino” sfida le ordinanze
e vende pietre preziose
I gestori devono denunciare? Da ridere! Ad Albenga invece “cantieri selvaggi”

A luglio il megafono sbandierava l’intervento del governo e multe salatissime
Alassio, massaggi in spiaggia “garantiti” da cartellini multilingue
mentre il “clan marocchino” sfida le ordinanze e vende pietre preziose
I gestori devono denunciare? Da ridere! Ad Albenga invece “cantieri selvaggi”

Alassio – “Massaggi vietati in spiaggia, i gestori tenuti a segnalare alle competenti autorità la presenza di massaggiatori o massaggiatrici abusivi …; il sottosegretario Francesca Martini dice che a vigilare dovranno essere i sindaci dei litorali italiani situati nel territorio di competenza…e l’invito a rendere subito esecutiva la direttiva ministeriale…”.

“Commercio abusivo…i bagni marini savonesi chiedono più blitz, basta, vanno fermati alle stazioni di partenza…ad Alassio giro di vite contro commercio ed i massaggiatori abusivi, con ordinanze emesse dal vice sindaco reggente Giovanni Ai cardi…l’amministrazione comunale ha fatto stampare centinaia di cartellini plastificati che informano in cinque lingue quali sono i divieti esistenti. I cartellini – ha spiegato Pino Maiellano, consigliere delegato alle Attività produttive del Comune di Alassio – sono stati distribuiti in tutte le attività presenti sul litorale e a vigilare sull’ordinanza sono le forze dell’ordine”.

E quali le sanzioni? Ancora Maiellano: “Chi acquista merce contraffatta deve sapere che incorre ad una sanzione, se sorpreso, di 2 mila euro ed al venditore viene invece sequestrata la merce…”.

Queste notizie, tra virgolette, sono state riportate, ripetutamente, con articoli e divulgazioni diverse, dai media locali. Una massiccia cassa di risonanza e diffusione popolare. I risultati? Al di là dei puntuali annunci e buoni propositi, delle sbandierate maniere forti ed intransigenti della politica berleghista.

Quali effetti concreti al “noi siamo il governo dei fatti e non delle parole”, come ci ricordano ogni giorno Berlusconi e compagni? Il “duro Bossi”? Con l’applauso convinto e caloroso degli scudieri.

Trucioli Savonesi – basta cliccare sull’archivio alla voce “vu cumprà” o massaggi ad Alassio – da tre anni documenta che sul litorale più “pregiato” della costa ligure, il commercio e l’illegalità la fanno da padroni. Invincibili. Imbattibili.

Non è  forse un problema di gestione delle forze dell’ordine. Ci sono frequenti notizie che documentano il loro intervento. La questione semmai è la lotta ai “mulini a vento”. E si tenga pure conto di chi si preoccupa cristianamente di cosa spinga tanti poveri disgraziati a sfidare la legge a causa della miseria nei loro paesi.

Ma serietà vorrebbe a non nascondere la verità. Ammettere sconfitta e impotenza. Trucioli Savonesi è tornato un mattinata, il 23 agosto, sul litorale alassino. Ha ritrovato e fotografato gli stessi volti di sempre (massaggiatrici, massaggiatori, ambulanti, ma soprattutto i componenti della numerosa famiglia “Salàh”, non sappiamo se si scrive così”).

Tutti a lavoro, nella più assoluta indifferenza e non si chieda per decenza ai bagnini ed ai titolari di spiagge, di locali pubblici, di fare i “guardiani del faro”. E ai bagnanti di non comprare.

L’offerta è continua, incessante. E a quanto pare non disturba neppure troppo. Sdraio dopo sdraio, ombrellone dopo ombrellone, via uno arriva l’altro. Ti chiamano a loro modo, si siedono, insistono. A volte cercano la compassione.

Cosi articoli e dichiarazioni roboanti sanno tanto di presa in giro, o peggio maldestro tentativo di gettare fumo negli occhi dei cittadini e soprattutto degli elettori.

Questi si che lottano contro l’illegalità, mettono finalmente ordine nel Paese. E allora, al di là dei blitz e delle retate, come si può pretendere che l’uomo della strada più attento, accorto, non finisca per pensare male. Farsi brutte idee quando legge un certo “battage” mediatico e poi si rende conto che la situazione reale resta tale e quale.

Anzi, peggiora perché la “cosca” della potente famiglia marocchina non solo vende capi d’abbigliamento di noti marchi (taroccati, ovviamente), ma pure orologi di “marca”, pietre preziose “certificate” , piccoli “monili d’oro”. Il mercanteggiamento avviene, almeno sul litorale, in modo spavaldo, incurante di tutto e di tutti, ad osservare nella veste di spettatori.

E se gli parli e chiedi se non hanno paura, per la nostra dignità preferiamo omettere cosa rispondono e all’indirizzo di chi. Di Alassio, a quanto pare, conoscono nomi e cognomi di chi conta, ieri e oggi.

Ci sono stati numerosi sequestri di merce e qualche arresto. Una domanda: il “clan marocchino” che fu tra l’altro al centro di una coraggiosa denuncia del commerciante Fabio Lucchini, non avrà certo l’immunità diplomatica. Qualcuno saprà spiegare, magari ai vertici politici e delle istituzioni, dove scaturisce la loro “potenza”, sfrontatezza; più forti e tenaci, agli occhi dei cittadini, dello Stato di diritto e democratico.

Si guadagneranno il pane, come del resto accade a tanti italiani ed operatori commerciali savonesi che però devono misurarsi col rischio. Perché quando ti pescano sono multe salate, rogne, guai seri, nullatenti esclusi.

Il curiosissimo quadro alassino, di fatto può andare a braccetto, con i proclami, ancora più frequenti e martellanti, che dal governo di Rosy Guarnieri giungono da Albenga. Gli albenganesi hanno riscoperto l’amore per ordine e legalità, gli extracomunitari (sbandati) sono invisi a tanta gente. Forse non a torto. Da qui trae linfa il successo elettorale leghista?

In un qualsiasi giorno lavorativo della settimana basta girare addirittura nelle zone centrali di Albenga per “ammirare” lo spettacolo di cantieri edili, di palizzate, palazzi in ristrutturazione, tetti, terrazzi, dove operano manovali, muratori, carpentieri, imbianchini, generalmente sprovvisti di ogni mezzo di protezione antinfortunio. Perchè tanta sfrontatezza? Non conoscono i nuovi inquilini del Comune? I proclami alla leghista?

Invece ecco l’affronto plateale, da impunità praticata, esibita senza nascondersi; il tutto lascia increduli e sconcertati. Pone inquietanti interrogativi. Offre una pessima immagine di serietà e concretezza, coerenza. Da una parte il “tam-tam “ incessante da “duri”, dall’altra il più sfacciato menefreghismo verso le leggi. E purtroppo non è un’eccezione, ma la regola.

R.T.  

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