Acquedotto di Loano 6 puntata

 

Sesta puntata/ Un documento di 19 pagine che ripercorre tutte le tappe “sconosciute”
Vi racconto la storia vera dell’acquedotto di Loano
Fu scritta e divulgata dall’Ufficio tecnico del Comune
Lo studio coinvolgeva anche i centri del comprensorio. Dati e notizie da non credere!

Sesta puntata/ Un documento di 19 pagine che ripercorre tutte le tappe “sconosciute”
Vi racconto la storia vera dell’acquedotto di Loano
Fu scritta e divulgata dall’Ufficio tecnico del Comune
Lo studio coinvolgeva anche i centri del comprensorio. Dati e notizie da non credere!

Loano – Se la corruzione non fosse cosi dilagante (non da oggi); se Loano avesse saputo privilegiare una crescita più armonica rinunciando agli arricchimenti facili e anticristiani della speculazione immobiliare (e delle mazzette); se fosse stato possibile affidare il nostro futuro ad una classe politica e di potere meno improvvisata, anzichè incatenata, con poche eccezioni, al tornaconto personale o dei “professionisti della politica”, non ci troveremmo a scrivere e rileggere la storia dell’acquedotto tra i prioritari problemi insoluti e sul tappeto ormai da decenni.

Emblematico di una irresponsabilità che ci accompagna nell’indifferenza pressochè generale. 

Purtroppo le autocelebrazioni della classe dirigente non potranno scongiurare le disastrose conseguenze a cui dovranno fare fronte le generazioni future.

E’ su queste basi che può essere riletta a distanza di anni (finita nel dimenticatoio) la relazione che fu predisposta nell’ambito dell’ufficio tecnico del Comune di Loano. Fotografava passato, presente e futuro, dei rifornimenti e delle risorse idriche. La popolazione, gli utenti, il fabbisogno. Fin dove la città poteva crescere.

Alla luce di quanto offre la lettura del documento, bisogna riconoscere alla San Lazzaro Spa di aver fatto il “miracolo”. Laddove il Comune ed i tecnici incaricati dal Comune avevano alzato la bandiera della resa, una società privata ha dimostrato di  essere in grado di smentire tutte le previsioni. Con alcune perle da non perdere.

In particolare si sosteneva che il bancino del Varatella, già interessato dall’avanzamento del cuneo di acqua marina nel sub alveo, a quote da allarme e mai raggiunte in passato, non fosse più in grado di soddisfare le esigenze di Loano, ma neppure dei comuni del comprensorio (Borghetto, Toirano, Boissano).

Si consigliavano tre soluzioni. L’acqua del Bormida, con accordi via Bardineto. Rifornimenti nel subalveo di bacini imbriferi limitrofi (Maremola). Utilizzare l’acqua del Monte Carmo.

Loano è cresciuta a dismisura e l’utenza è superiore a tutte le previsioni? Il fabbisogno sarà sempre maggiore (crisi permettendo) e non si parla mai quali garanzie di approvigionamento potrà avere la popolazione tra qualche anno.

Loano non solo è esplosa (numero di vani abitabili) oltre ogni limite urbanisticamente sostenibile (riflessione fatta di recente anche dal difensore civico ed ex sindaco Mario Rembado), ma avrà un porto turistico che assorbirà, a sua volta, molte migliaia di litri d’acqua. Sarà una cospicua pompa idrovora.

Il 9 ottobre 1991 un legale di Loano, già pubblico amministratore, scriveva alla Regione, a proposito del piano particolareggiato della zona portuale e relativa convenzione: “….Stante la mole del progetto, propongo, se ne seguiranno le approvazioni, per la resistibile, ma non resistita ascesa del miliardario….di imporre al privato concessionario “soggetto attuatore”, un impianto di desalinizzazione che serva tutta l’area portuale e la renda autonoma dall’acquedotto cittadino…”.

Invece anche su questo tema grave e da futuro nero (importante è riempirsi la pancia col presente?) siamo lontani da una soluzione di buon senso.

Ancora impigliati, come documentano le precedenti puntate, nelle cause ed arbitrati, salatissime parcelle, ovviamente  pagate dai cittadini. Non si guarda avanti. Per incapacità, miopia, confidando che il mercato dell’illusionismo e degli spot in questo paese continui a pagare.

Un sistema vecchio, opaco, inefficiente, cialtrone, incapace di  uno sviluppo degno da paese civile. Purtroppo può contare su un alleato di ferro. Il valore assoluto dell’illegalità elevata a sistema di potere, di raccolta del consenso, metodo di amministrare la cosa pubblica. E la storia dell’acquedotto rappresenta un tassello. E che tassello!

R.T.



















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