A QUALI LIMITI DI ETA’ ARRIVERA’ L’ESISTENZA UMANA?

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
 Sessantunesima puntata
 A QUALI LIMITI DI ETA’ ARRIVERA’ L’ESISTENZA UMANA?
 Prima parte

 RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
 Sessantunesima puntata
A QUALI LIMITI DI ETA’ ARRIVERA’ L’ESISTENZA UMANA?
Prima parte

– La longevità degli esseri umani sta aumentando: basti pensare che, a livello mondiale, nel 1950, l’aspettativa media della vita era di 48 anni, mentre, nel 2010, è salita a 70 anni.

 Meglio  ancora va in Europa e nelle altre Nazioni più evolute, dove si è passati  dai 40 anni del 1750 agli 80 di oggi.

– Di fronte a questi dati (resi noti, in questo mese di Aprile, dal GLOBAL FINANCIAL STABILITY REPORT) sorge spontanea, in tutti noi, una precisa domanda:

“A QUALI LIMITI TEMPORALI POTRA’ GIUNGERE LA VITA DEGLI UMANI DEL FUTURO? “

– I pareri dei diversi ambiti scientifici sono, a questo proposito, abbastanza variabili, anche se tutti concordano sul fatto che assisteremo indubbiamente ad un ulteriore allungamento della durata media della vita.

In questa prima parte, cercherò, nei limiti delle mie conoscenze, di porre in rilievo le IPOTESI FUTURE di numerosi Scienziati, riservandomi di svolgere, nel merito, le mie personali considerazioni nella successiva Puntata.

 1)Incominciamo, allora, da Fries, Olshansky, Carnes), i quali valutano in circa 85 anni la durata media della vita, affermando che, nel nostro patrimonio genetico, sono pro­grammati LIMITI INTRINSECI ALLA DURATA DELLA VITA; questi Autori ritengono, inol­tre, che non vi sarebbe alcun vantaggio, in termini evoluzionistici, da parte della specie umana ad estendere oltre questo limite la durata della vita stessa.  

2) Altri scienziati (Myers, Manton, Walford) ritengono che la durata media della vita umana possa arrivare anche a 150 anni ed oltre, a condizione che si ridu­cano tutti i fattori di rischio e che la Biologia Cellulare e l’Ingegneria Genetica riescano a rallentare o, addirittura bloccare i processi di invecchiamento. 

3) Passiamo, quindi , ai FAUTORI DEL TRANSUMANESIMO (P. SINGER, J. HARRIS, J. SANDEL,  A. SANDBERG, J. SAVULESCU, M. BOSTROM), definito come “un Movimento Culturale, intellettuale e Scientifico, che afferma il dovere morale di migliorare le capacità fisiche e cognitive della Specie Umana e di applicare le nuove tecnologie all’Uomo, affinchè si possano eliminare aspetti non desiderati e non necessari  della condizione umana, come la sofferenza, la malattia, l’invecchiamento e, persino, l’essere mortali.”

4) Ai fautori del Transumanesimo si sono successivamente aggiunti i POST- UMANISTI; secondo questi scienziati, sarebbe possibile creare, nel prossimo futuro, un Essere Umano, con aspettativa di vita superiore ai 500 anni, privo di sofferenza fisica e psicologica e con un totale controllo emozionale.

Questi studiosi pensano di giungere a questi risultati, attraverso la selezione Embrionale e Prenatale, la Nanotecnologia Molecolare, l’Uso di farmaci ed, infine, attraverso le terapie Geniche per bloccare l’invecchiamento.  

5) Giungiamo, come traguardo finale, allo scienziato futurologo Raymond Kurzweil,  il quale lasciandosi coinvolge­re nell’entusiastico vortice delle nuove scoperte scientifiche, porta alle estre­me conseguenze le logiche di questo ragionamento e giunge ad ipotizzare che, tra un centinaio di anni, GLI ESSERI UMANI DIVENTERANNO VIRTUALMENTE IMMORTA­LI, nel senso che, in avvenire, l’Ingegneria Genetica sarà in condizione di cor­reggere o ricostruire dalla nascita i corpi degli uomini del futuro, per cui essi avranno ben poche ragioni di morire e, forse, saranno soltanto sopraffatti dalla noia e dal decadimento spirituale.  

 

Vedo già di fronte a me, molti amici di Trucioli Savonesi che sorridono, con sottile ironia, di fronte a questi dati e, soprattutto, di fronte alle dichiarazioni di questi illustri Scienziati; sento, continuamente, ripetere da loro che si tratta di irrealizzabili utopie o, nella migliore delle ipotesi, di fantasiosi sogni, privi di alcun contatto con la realtà che, quotidianamente, viviamo.

 

 Non è così, carissimi Amici; noi non usiamo certamente giunti ai fantasmagorici livelli ipotizzati dai Post-Umanisti e, meno che mai, all’immortalità prefigurata da Raymond Kurzweil.

Ma la Scienza e la Tecnologia, ad essa applicata, fanno continui progressi e fatalmente condurranno Al Prolungamento della Durata Media della Vita.

 

Anche a questo proposito, mi limito a citare qualche esempio:

A) Il 6 Aprile 2000, CRAIG VENTER ed il suo gruppo (La “CELERA GENOMICS SYSTEM”) hanno annunciato di aver sequenziato per intero il CROMOSOMA XXI; è, quindi, possibile arrivare a comprendere le dinamiche  che generano la DISCROMOSOMIA XXI (MORBO DI DOWN O MONGOLISMO) ed intervenire su di esse, attraverso le tecniche dell’Ingegneria Genetica, da applicarsi durante la vita intrauterina del soggetto concepito.

E’ evidente, dunque, che è possibile annullare tutta la sintomatologia clinica, presentata da questi soggetti e, di conseguenza, aggiungere anni alla loro vita, oggi, purtroppo, ancora limitata all’età pre-senile. 

B) Recentemente due genetisti, FRANCA DAGNA BRICARELLI e FEDERICO ZARA dell’Ospedale Galliera di Genova, in collaborazione CON FABRIZIO FALCO dell’Ospedale Loreto Mare di Napoli, nell’ambito di un progetto realizzato con il finanziamento di Telethon, hanno dimostrato che una forma relativamente benigna di epilessia, definita “MIOCLONIA INFANTILE IDIOPATICA” è da ascrivere ad una alterazione insita nel cromosoma XVI, anche se non è stata ancora indi­viduata, nel dettaglio, l’invisibile “CASA” di questo tratto di DNA.

 È indubbio, tuttavia, che le ulteriori ricerche ed i relativi, successivi interventi su questo tratto del genoma umano, saranno indirizzati a sconfiggere definiti­vamente questa malattia ed a permettere, quindi, a molti individui, potenzial­mente colpiti da questa discromosomia, di poter vivere serenamente ed, in ultima istanza, di raggiungere la tarda età.

C) D’altra parte, anche la malattia diabetica (purtroppo, in costante aumento nei Paesi del Nord del Mondo) ed, in ispecie, il Diabete di Tipo 1, riconoscono, come causa fondamentale, una predisposizione familiare ed immunitaria, che va attentamente vagliata e valutata sotto il profilo della Ricerca Genetica.

D) Analoghe considerazioni possono essere fatte per la sclerosi multipla, per il Morbo di Alzheimer, per alcune neoplasie e per molte emopatie definite come congenite.

E) Al limite, possiamo, oggi, affermare che tutte le patologie per le quali, in un recente passato ed ancora nell’epoca attuale, la scienza medica continua a parlare di “familiarità” o di “cause eredo-costituzionali“, potranno essere nosologicamente catalogate nell’ambito delle Alterazioni Genetiche e, quindi, sarà possibile trovare, per esse, la chiave per una ottimale azione di preven­zione e di cura.

Ma io sono convinto che, in un futuro più lontano, sarà possibile conoscere la sequenza esatta dell’INTERO PATRIMONIO GENETICO DELL’UOMO; è chiaro che, in quelle lettere ben ordinate, vi sono (o vi saranno ) messaggi, che, oggi, non conosciamo e che sarà necessario decifrare in futuro; molti di questi messag­gi potranno diventare più chiari solo dopo che avremo sequenziato e, soprat­tutto, imparato l’intero volume del CODICE DELLA VITA; e questi messaggi appa­riranno definitivamente chiari solo quando avremo imparato per che cosa codificano tutti i geni e quando e perché essi si accendono per diventare atti­vi e quando e perché si spengono, per restare inattivi.

Voglio andare ancora oltre e spingermi, con la mia visione fantasiosa ed uto­pica, ad ipotizzare che, per ogni essere umano, sarà possibile conoscere il proprio, INDIVIDUALE CODICE GENETICO e voglio immaginare  che il codice stesso possa essere inserito in un computer; se questo sarà tecnicamente possibile, sarà facile, per ogni scienziato e per ogni medico, cliccando un semplice tasto, conoscere le malattie o le turbe genetiche di cui il singolo individuo è affetto e, addirittura, individuare le manifestazioni patologiche che potranno insidiarlo nel futuro e, di conseguenza, mettere in azione tutte le misure preventive per tutelarlo da esse.

 Tuttavia, io ritengo anche che la SCIENZA DEL FUTURO DEBBA IMPORRE A SE STESSA NUOVI DOVERI CIVILI E NUOVE RESPONSABILITA’.

Dobbiamo essere tutti consapevoli che l’espansione incondizionata della Scienza e delle Tecnologie, ad essa collegate, rischia di far aumentare le diseguaglianze  sociali ed il consumo di Risorse, rendendo il mondo più fragile rispetto all’attuale.

In termini concreti, già nell’anno 2050, l’umanità  si troverà  di fronte a molti, inediti problemi e ad essi dovrà fornire idonee soluzioni,  non soltanto sotto il profilo tecnico – scientifico, ma, soprattutto, sul piano sociologico.

Verosimilmente questa sarà la situazione:

. LA POPOLAZIONE PLANETARIA SUPERERÀ I 9 MILIARDI DI INDIVIDUI;

. SU 100 INDIVIDUI CHE POPOLERANNO IL PIANETA, AVREMO LE SEGUENTI PERCENTUALI:

– 19,8 AFRICANI

– 59,1 ASIATICI 

–   7,0 EUROPEI

–   9,1 CARAIBICI ED ABITANTI DELL’AMERICA LATINA

–   4,4 NORD-AMERICANI

–   0,6 AUSTRALIANI ED OCEANICI

. LA POPOLAZIONE GIOVANILE SI COLLOCHERÀ AD UN LIVELLO INFERIORE RISPETTO A QUEL­LA ANZIANA DI CIRCA 17 PUNTI. RICORDO, IN PROPOSITO, CHE GIA’ NEL NOVEMBRE 2002, IN ITALIA, IL RAPPORTO FRA OVER 65 ED UNDER 15 ERA SALITO AL 127,1% (CONTRO IL 124,5% DELL’ ANNO  2000).

. SORGE SPONTANEA UNA DOMANDA:

IL CRESCENTE SQUILIBRIO NUMERICO ANZIANI/GIOVANI POTRA’ ESSERE COMPATIBILE CON UN RAZIONALE ED EFFICIENTE WELFARE, IN GRADO DI SOSTENERE I FUTURI, NUMEROSISSIMI ANZIANI CON UN DIGNITOSO REDDITO PENSIONISTICO?

. AD ESSA  SI CONTRAPPONE UN’ALTRA DOMANDA:  AMMESSO CHE L’ANZIANO SIA IN CONDIZIONE DI ARRIVARE ALL’ETA’ DI 500-600ANNI, IN OTTIME CONDIZIONI PSICO-FISICHE  E, QUINDI, SIA ANCORA IN CONDIZIONE DI LAVORARE, QUALE ATTIVITA’ OCCUPAZIONALE GLI VERRA’ ASSEGNATA ED, IN OGNI CASO, VI SARA’ LAVORO PER  TUTTI? (ANZIANI E GIOVANI)?

. LA POPOLAZIONE  CHE VIVRA’ NELLE AREE URBANE DEL MONDO (MEGALOPOLI) SUPERERÀ DI MOLTI PUNTI (DIFFICILMENTE QUANTIFICABILI) LA POPOLAZIONE RESIDENTE NELLE ZONE AGRICOLE E RURALI.

. L’ESSERE UMANO DEL FUTURO DOVRA’, QUINDI, RISPONDERE A QUESTE ULTERIORE DOMANDE:

– VI SARANNO RISORSE ALIMENTARI PER TUTTI?

– CHI PRODURRA’ QUESTE RISORSE? 

. LE MIGRAZIONI INTERNAZIONALI AUMENTERANNO IN NUMERO  E QUANTITÀ, PER CUI LA SOCIETÀ MONDIALE DIVENTERÀ, SEMPRE PIÙ, MULTIETNICA E MULTICULTURALE.

In tutta modestia, ma con la dovuta serietà, cercherò di affrontare queste tematiche nel contesto dell’Articolo della prossima settimana.

 

18 Aprile 2012                           Aldo Pastore

 

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