A proposito di acqua, la nostra rete idrica potabile è obsoleta

L’adeguamento diventa un problema politico oggetto di speculazione. Anche questo si risolverebbe meglio in regime di federalismo

 Il problema dell’acqua dolce è gigantesco: è un problema mondiale più grande che non l’ecologia dell’atmosfera.
In questo contesto si inserisce l’acqua per uso civile, potabile, che è un problema nel problema, ma più politico e gestionale che non di riserva naturale.

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Non solo limitato all’Italia ma esteso anche alla federazione americana non ostante la vastità dei laghi al confine con il Canada.
La rete Italiana e datata 1860 e primi cinquanta anni del 1900.
Sino al 1970 tutta la rete di tubatura era rifornita da TubiGhisa una grande società di Arenzano ora chiusa. Forniva tubi in ghisa rivestiti di cemento che sono ancora il nucleo portante almeno delle reti del nord e del centro.
Lo sviluppo urbanistico degli ultimi 70 anni ha oltrepassato la capacità della vecchia rete e la pretesa di sostituirla e integrarla con nuove tecnologie senza una consolidata esperienza e stata tragica.
Ora l’Italia è nella necessità di dover ricostruite completamente una nuova rete con competizione fra diversi sistemi tecnologici, non consolidati.
L’esistenza poi di molti bacini idrografici rende più complessa la scelta della adeguata tecnologia ed è oggetto di speculazione l’investimento conseguente.
E una tipica attività che si risolve molto meglio in regime di federalismo che non di centralismo.

Proprio ieri “Libero “ riportava questi dati tragici sulla perdita di acqua potabile fra il punto di “ produzione “ e il punto di arrivo :
Al nord perdita del 32 %
Al sud perdita del 56%
Al centro perdita del 48 %
Poi dobbiamo risparmiare l’acqua di risciacquo dei denti per bagnare le piante del giardino !
Pensiamo solo a quanta corrente elettrica buttiamo via per pompare acqua fuori dai tubi !
E inutile spendere tempo in discussioni: prima il federalismo poi quello che ne segue!

Achille Bardelli
Dal Magazine Federalismosi.com

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