Lettura di un’immagine: Campo di grano….

Campo di grano con volo di corvi
Olio su tela (1890) di Vincent Van Gogh
Museo Van Gogh – Amsterdam

Vediamo un campo di grano giallo-oro mosso dal vento, solcato da tre viottoli che vanno in tre diverse direzioni, sul quale vola basso uno stormo di corvi. Su questo paesaggio incombe una tempesta annunciata da nubi scure in contrasto con il blu del cielo. Così il campo di grano maturo mosso dal vento come le nubi foriere di tempesta e gli stessi viottoli ai cui bordi alligna il verde dell’erba sono dipinti a colpi di pennellate rabbiose. Non per niente Vincent aveva scritto al fratello Theo, a proposito dei suoi ultimi dipinti: “Il mio pennello scorre fra le mie dita come se fosse un archetto di violino…i colpi di pennello vanno come una macchina, vengono e e si succedono concatenati”. E difatti Van Gogh nei suoi ultimi mesi di vita era come invaso da una incontenibile frenesia creativa che gli ha fatto dipingere una settantina di quadri, per non parlare degli abbozzi e dei disegni. Nel guardare questo dipinto, anche il più distratto degli osservatori non può non essere colto da qualche brivido: quello che vediamo non  è un semplice paesaggio, è la rappresentazione dello stato d’animo di un artista angosciato e tormentato dai suoi presagi di morte, dalle sue ansie e dalle sue contraddizioni: il grano maturo è simbolo di vita piena ma i tre viottoli che vanno non si sa dove, aprono tre lunghe ferite in quel campo dorato, i corvi neri sembrano lugubri messaggeri di morte, il cielo annuncia a sua volta l’arrivo delle tempesta, preceduta dal vento che sconvolge le spighe in rigoglio. C’è chi ha visto in questa opera la lettera di addio alla vita del grande e incompreso pittore olandese, morto suicida a trentasette anni, il 29 luglio del 1890.

 FULVIO SGUERSO

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