Cinema: In the Cut (Nel taglio)

In the Cut (Nel taglio)
Titolo originale In the Cut
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d’America, Australia, Regno Unito
Anno 2003
Durata 120 min
Genere thriller
Regia Jane Campion
Fotografia Dion Beebe
Interpreti:
Meg Ryan
Mark Ruffalo
Kevin Bacon
Jennifer Jason Leigh
Nick Damici
Nancy La Scala
Sharrieff Pugh
Heather Litteer
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Locandina tratta da Amazon.it che vende il film

Commento con spoiler

New York. Frannie Avery (Meg Ryan), è un’insegnante di lettere che sta compiendo uno studio sulle parole ed espressioni slang della metropoli, per dare più spessore al suo lavoro non trascura di calarsi nei locali e bar notturni tra i più pericolosi della città, ascoltando e spiando situazioni di coinvolgimento dei sensi, anche erotiche, molto intime.
Un giorno viene avvicinata per un colloquio dal detective Malloy, che le rivolge alcune domande su una ragazza trovata uccisa in un giardino non lontano da una finestra del suo appartamento.
Frannie informa il detective di non aver sentito né visto nulla, poi posando casualmente lo sguardo sul polso sinistro dell’uomo nota con stupore e una certa inquietudine l’incisione di un tatuaggio, composto da due piccoli segni che sono del tutto simili a quelli intravisti da lei la sera prima, in una stanzetta di un locale notturno, situati precisamente nel polso di un uomo intento in un rapporto amoroso di cui non ha potuto osservare il volto. La donna che partecipava a quel rapporto era la stessa trovata poi uccisa vicino casa sua.
Frannie impaurita da quanto scoperto, ma non sconvolta, decide di cogliere l’occasione di poter scoprire una verità scomoda, offertagli da quanto visto, e per prima cosa riflette sul da farsi relazionale per riuscire a capire meglio l’intrigo.
Accetterà quindi di vivere una storia d’amore con il detective, da cui è oscuramente attratta, studierà poi tutto ciò che accadrà intorno a lei a seguito di quel rapporto, selezionando e associando fatti e parole che in qualche modo potrebbero aprire spirargli verso la conoscenza dell’assassino.
Ottimo thriller del 2003, per intreccio, originalità, qualità visiva e stile nell’estensione delle scene erotiche, nonché per l’attrazione dei dialoghi, sempre veri ed essenziali. E per alcune idee sulla fotografia come la rapidità dei tempi di esposizione sui particolari chiave, allo scopo di confondere al meglio lo spettatore sull’identità dell’assassino.
Film che funziona alla grande anche per le atmosfere, sempre costruite con il tono giusto, e la sceneggiatura composta da un gioco bene e male tagliato con l’accetta, sorretta nell’applicazione da un linguaggio dei colori che evoca mirabilmente diversi costumi e trasgressioni “tipo” appartenenti a un’epoca ancora di pace, ma che sembra mostrare già, con l’avvio del terzo millennio, i segni dell’arrivo di una grande crisi economica e di cambiamento dei valori, di portata mondiale.

Biagio Giordano (fotografo coordinatore della sezione fotografia dell’Associazione culturale no profit Renzo Aiolfi di Savona)

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