1965 VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’EUROPA.

Prima parte

L’organizzazione e gli scopi
Ma torniamo al tempo dei nostri tre operatori turistici half and half, con la ‘semina’ per Celle e per la Prattours, invero alquanto generalizzata, ma forti di lettera di presentazione dell’Azienda
Autonoma di Soggiorno, sotto l’egida dell’E.P.T. (Ente Provinciale del Turismo) di Savona, a tutti gli
ENIT (Ente Nazionale Italiano per il Turismo) delle maggiori città europee, con consegna di dépliants e di materiale propagandistico di Celle, della Riviera e dell’Agenzia.
Viaggio circolare Celle-Celle, in macchina Ford Anglia (due porte) di Raffaele, all’inverso di Cristoforo Colombo: da oriente a occidente e poi a casa! Viaggio straordinario per farci un’idea di quell’Europa da cui erano venute, e venivano ancora, tante persone. Per conoscere, noi, i loro luoghi e culture, modi di vita di tante e diverse e pure contrastanti peculiarità, già per l’alimentazione e per i costumi ben più avanzati, delle varie nazioni ed etnie nordiche rispetto alle nostre, mediterranee. Scoprendo anche un’anticipazione nella loro generale e maggiore organizzazione e modernizzazione di cose e persone, ad elevare il loro tenore di vita e di emancipazione personale e sociale, con tutti i dovuti distinguo: erano passati ben oltre dieci anni dai primi arrivi!

Giornale di bordo

PUBBLICITA’

Tenuto da me, annotato ogni sera, mentre i due amici se la dormivano già di grosso, riportando località, tempi, distanze e spese comuni e personali, così tracciando il percorso fatto per città e paesi attraversati, con in grassetto i luoghi dove abbiamo pernottato e ci siamo fermati anche per visite agli ENIT e, in corsivo, sinteticamente, le soste e le strutture visitate, con osservazioni, spunti e appunti, curiosità o altro (i numeri indicano i giorni). Va da sé che il viaggio, come concepito per lunghezza e durata, era all’insegna di doverosa parsimonia, nota connotazione di noi liguri, per cui, senza farci mancare nulla, non sceglievamo alberghi e ristoranti, i pochi, stellati (tre notti le abbiamo passate in macchina per anticipare il rientro, con cena
a bordo a pesce nordico in scatola e pane… già tipo cracker, con nessun problema, tutti e tre avevamo fatto la naja e sapevamo qualcosa delle ‘razioni Kappa…). In quanto all’alimentazione: al mattino abbondanti colazioni, international o continental frühstuck comprese nel prezzo della camera, di tutto: dal caffè a mezza tostatura con panna liquida, assoluta specialità, yogurt, muesli, brioches, formaggi, salami fino a quello alla paprika, e altre specialità locali con intingoli vari, tanto da passare al pomeriggio. Allora, secondo i tempi di viaggio o di sosta, trovavamo Schnellimbiss o in diversa terminologia a seconda del paese, cioè Fast food a tutte le ore: self service con tante varietà di piatti e cibi pronti freddi e caldi, di carne e di pesce, in chioschi o ampi locali con lunghi banchi dove si procedeva in fila, come nelle mense, prendendoti vassoio, posate, bicchieri, tutto già di plastica, tovaglioli di carta, i cibi scelti self o passati dagli inservienti, bevande varie, birra sicuramente, e pagamento alla cassa, ultima postazione: prezzi modici. Poi avevi a disposizione tavolini all’interno o all’esterno.
Qualche acquisto lo avevamo fatto anche nelle Kaufhaus, già presenti in località minori: i nostri ‘Grandi Magazzini’ (Rinascente e Standa, non so di altre) e solo nelle grandi città: ora ‘Centri commerciali’, uno ogni giro d’angolo!

CONTINUA

Pierin Ratto da A Civetta

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.