1965 VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL’EUROPA …agli albori del turismo di massa 29 giorni per 9.785 chilometri a propagandare Celle Ligure, la Riviera e non solo…

Un’impresa ed esperienza straordinarie che più colleghi e amici mi hanno sempre detto che merita di essere raccontata. Dopo tanto mi hanno convinto e mi accingo a farlo, per ricordare a me stesso e trasmettere un po’ di quel mondo, ai primordi degli spostamenti di massa vacanzieri, turistico-culturali-balneari, ormai lontano nel tempo e nei modi di viaggiare, di conoscere e di vivere.
Siamo nel 1965 e viaggio da sabato 9 ottobre a sabato 6 novembre di tre baldi giovani, meno di trentenni: due çellaschi, Raffaele Arecco (bancario, cugino primo dell’omonimo maestro pittore) e lo scrivente, coetanei, e un cellese di adozione, acquese di origine, Giacomo Aramini (contitolare del Bar Margherita), più giovane di tre anni, mancato prematuramente qualche anno fa (tutti e tre ragionieri e Alpini, ma questo c’entra poco con il viaggio).
L’idea e l’iniziativa

L’Agenzia in Via S.Antonio. Sull’in- gresso Maura Isetta, poi in Ratto e contitolare)

Partono dallo scrivente che, divenuto ‘Direttore Tecnico di Agenzia Viaggi dopo gli oltre 5 anni (dal 1959 al 1964) presso l’Agenzia Viaggi Carattini di Varazze con “mansioni di concetto”, così per la nomina ministeriale, l’anno precedente aveva fondato la PRATTOURS VIAGGI E TURISMO (PierinoRATtoTOURS) con Cambiavalute della Banca d’Italia e, in locale separato ma comunicante, studio di Commercialista: a Celle Ligure in Via S. Antonio 5. (La PRATTOURS Viaggi da anni S.A.S. dei miei figli opera tutt’ora, 60 anni a gennaio, con sede da Celle ad Albisola S. Corso Ferrari 63 e succursale da Varazze recentemente a Savona, Corso Italia 10/9. E lo Studio Ratto è rimasto a Celle ora in Via Matteotti 30.)

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Scopo del viaggio, metà lavoro, diciamo, e metà turistico-culturale (io avevo già un po’ d’esperienza, essendo stato due volte in Germania e una in Scandinavia fino a Stoccolma) per visita ad uffici istituzionali e privati onde avviare rapporti diretti e presentare la nuova apertura, e conoscere quei paesi dai posti, città e paesi, bellissimi.
Là dove, dopo il primo dopoguerra, erano sorte istituzioni di tuttele qualità e dimensioni, pubbliche, private, imprese commerciali, associazioni… ad organizzare soggiorni all’estero e al sole, per attutire, se non cancellare, le scorie della guerra: in treno o in pullman, nei mesi del ‘fuori stagione estiva’ per ragioni di prezzi. Primi i tedeschi, ridiventati ‘amici’ dopo le alterne vicissitudini belliche, e prima l’Italia, con la Liguria per vicinanza, ad accoglierli alla discesa dal treno e vederli intruppati dietro ai cartelli dei vari alberghi e pensioni di destinazione, nei loro lunghi cappotti, soprabiti e vestiti di tessuti e foggia anteguerra.
Vi erano addirittura treni speciali a giorni fissi ogni settimana in partenza dal nord della Germania e a seguire anche dall’Olanda e dai paesi scandinavi, con salite ad ogni città o paese e con fermata ad ogni stazione delle località di soggiorno fino a Ventimiglia.
Dall’altra parte, la nostra, c’era la corsa degli operatori turistici, anche albergatori in proprio, di andare direttamente alla fonte a trattare con gli organizzatori di viaggi, che non si chiamavano ancora tour operator. Qualche nome, oltre alla Scharnow Reisen (la più attiva nella Riviera ma con i prezzi più bassi, in buona stanza anche a Celle): Ameropa, Rhenopa, Touropa, Dr.Tigges, Hummel, tutte, con ‘Reisen’ a seguire, cessate o confluite nella T.U.I. (Touristik Union International), a farsi spazio tra i colossi inglesi e americani Thomas Cook e American Express. Poi, dimenticata la guerra, le genti hanno voluto vedere più mondo, visitare e soggiornare nei posti più belli ed accoglienti, di mare, di monti e di città d’arte, ed il fenomeno è diventato sociale, di massa con il contemporaneo avvento del mezzo aereo che ha spostato le mete ad ogni latitudine e longitudine.
Continua

Pierin Ratto da A Civetta

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