Ultimo Consiglio ufficiale e ultime vergogne

Consiglio comunale del 14 aprile 2016:
ultimo Consiglio ufficiale e ultime vergogne, 
Sindaco assente

 

Consiglio comunale del 14 aprile 2016:

ultimo Consiglio ufficiale e ultime vergogne, Sindaco assente

 Eccoci all’ultimo Consiglio ufficiale di questo mandato, rimarranno solo strascichi di bilancio, dovendo cessare tutte le altre attività 45 giorni prima delle elezioni.

Si sono accumulate pratiche, dati i precedenti consigli saltati perché la maggioranza aveva fatto mancare il numero legale. Altre se ne sono aggiunte. E noi vi facciamo la parte del leone.


Ci sono in tutto 30 pratiche, di cui quindici solo interpellanze, una nostra. Sulle quindici restanti, ben nove sono nostre, fra delibere, mozioni e odg. Abbiamo poi tre mozioni urgenti, di cui due nostre, e un odg di vari consiglieri su Aurelia bis.

Con tutto questo malloppone, ci apprestiamo a discutere con una maggioranza svogliata, riluttante, che sta lì per dovere sapendo che non può fare un’altra figuraccia di uscita anticipata (ma la farà comunque, resistendo solo fino a un certo punto…). La minoranza al solito va e viene a piacimento, sguarnendo presto i banchi.

La Giunta non ne parliamo. Il Sindaco, coerente con la sua idea che questo Consiglio non s’aveva da fare, non si presenta adducendo impegni. Il resto della Giunta se ne va ben presto, lasciando solo Di Padova e Lugaro a presidiare i banchi.

In questo simpatico quadretto, si parte. Siamo già sul filo del numero legale all’inizio delle interpellanze, prima che alla spicciolata arrivino i consiglieri. In maggioranza manca fino alla fine Arboscello oltre al solito Bagozzi.

In minoranza, oltre a Prefumo e Marson, Parino, Benvenuto, e purtroppo ancora una volta il nostro Delfino a causa di un contrattempo.

Dopo varie interpellanze quasi tutte di Pongiglione e Aschiero, si passa ad accorpare le tre sul museo archeologico.

La prima pratica, l’ultima di Giunta, riguarda una variante a Zinola. Come già detto, ne parlo abbondantemente …qui

Compreso il nostro voto contrario, l’unico, con grande scandalo della maggioranza e disappunto di Di Tullio, che poco dopo se ne va sprezzante.


Perché inizia il nostro ballo. Prima, un giudizio di ammissibilità sulla delibera di richiesta di limitazioni alla pubblicità del gioco d’azzardo. Era stata respinta dagli uffici, dicendo che il Comune non ha competenze in merito. A nostro avviso non è così, è stata citata una legge che non c’entra molto, citiamo altri esempi di leggi e sentenze. Il voto, però, non avviene, visto che è inutile ammettere pratiche non essendoci più consigli. Dato che il ritardo non è colpa nostra, ma dei consigli saltati per numero legale, volevo lo stesso leggere le nostre ragioni.

Rumoreggiano i consiglieri.

Proposta successiva, anche questa che viene da lontano, la modifica dello statuto per inserire i referendum. Insostenibile posizione di Lugaro che ribadisce come, se si fosse collaborato, la proposta sarebbe potuta passare. Da respingere: non solo altre modifiche di statuto sono state approvate senza problemi, non solo la pratica ha giaciuto negli uffici, nella sua prima versione, per anni, ma nel bocciarla la prima volta, la maggioranza si era votata un odg per elaborare una proposta entro quattro mesi, cosa non avvenuta, ed è passato un altro anno.

Insomma, nessuna colpa ci si può ascrivere. Intervengono a favore Romagnoli, Aschiero e Pongiglione. A favore anche le sinistre.

Ci sono anche due emendamenti con cui avevamo accolto le osservazioni degli uffici.

Stavolta non se la cavano con scuse e astensioni, ma escono vergognosamente allo scoperto bocciando. (E votando pure apparentemente a casaccio sugli emendamenti).

Emendamento 1: astenuti Frumento Minetti. A favore 8: io più Casalinuovo, Pongiglione, Romagnoli, Demontis, Aschiero, Acquilino, Zunino. Con 10 no, la maggioranza boccia.

Emendamento 2: astenuti Frumento, Core, Minetti. A favore 9, a quelli sopra si aggiunge Lavagna. 9 no.

Pratica: 4 astenuti, Vignola, Frumento, Core, Minetti. !0 a favore, con rimescolamento: escono Lavagna e Zunino, entrano Arecco, Santi, Bussalai. 10 contrari.

E niente, non ce l’abbiamo fatta, si chiude vergognosamente anche questa pratica.


La delibera nostra, firmata da altri consiglieri, sulla istituzione di una commissione di inchiesta su Ata, relativamente al fatto degli ordini di servizio che imponevano di pulire con più cura le zone dove abitava il Sindaco, e le dichiarazioni contraddittorie rese in proposito dai vertici Ata, con tentativo di scaricare sui dipendenti le responsabilità.

La delibera era stata bocciata in commissione, ma chiediamo lo stesso il voto. Alcuni firmatari appoggiano la pratica, al solito c’è chi in maggioranza si scandalizza perché si parla di Ata in tutti i sensi, dai disservizi alle critiche varie, ma noi ribadiamo, non cascando in questo discorso, sia il limitato oggetto della richiesta, sia, pure, la legittimità di collegarlo nei discorsi ad altre questioni aperte sulla partecipata.

Lavagna non partecipa al voto date le sue cause in corso con l’azienda che lo ha licenziato. Se ne va Santi. Qualche maligno dice che ha ricevuto disposizioni di non votare.

6 sì: Io più Pongiglione, Romagnoli, Arecco, Bussalai, Aschiero.

Una nostra mozione sulle sanzioni contro le slot: sono previste da 50 a 500 euro, con possibilità di pagare in misura ridotta. A nostro avviso troppo poco come deterrente per chi guadagna moltissimo con le macchinette: non potendo alzare il massimo proponiamo almeno di alzare il minimo a 400 euro. Con un emendamento, Zunino dice che non è possibile, perché il minimo non può essere superiore a un terzo del massimo, e propone 100. Noi non siamo d’accordo con questa interpretazione della legge.

Apicella si lamenta che non si sia condivisa questa pratica, e che pur legittimamente si sia voluta annullare la Commissione Prima di lunedi’ in cui si sarebbe dovuto parlare di gioco d’azzardo con le varie categorie. Gli ricordiamo che nella Commissione lui aveva inserito solo pratiche già passate in Consiglio e non questa.


 

Si vota.

Emendamento: 16 sì e 2 astenuti, Arecco e Frumento. Noi non votiamo. Pratica 19 sì. 1 no di Vignola, 1 astenuto, Arecco.

La mozione, pur emendata, passa.

Eccoci alla mozione che chiede di opporsi al porto Margonara, prendendo una posizione netta e attuando tutte le misure possibili, compresa revisione del piano regolatore portuale, visto che sinora il Comune si è limitato a mandare avanti gli avvocati.

Rete a sinistra, che aveva presentato un odg in proposito, molto più blando, forse temendo non venga discusso si inserisce nel nostro con un emendamento, che accoglie le nostre richieste tranne la demolizione del terminal funivie, visto che è ancora in forse.

Non vediamo motivo per non accettare, visto che la richiesta principale è salva. L’emendamento passa con 18 sì e 1 no, Pesce, che da sempre si è detto a favore del porticciolo, non avendo cambiato idea rispetto all’approvazione del precedente mandato. Stesso voto per la mozione, e anche questa passa.

Accorpate le mozioni di Arecco e nostra, ancora su Ata e il caso oggetto di richiesta di commissione di indagine.

Quella di Arecco riceve 7 sì, io, Arecco, Pongiglione, Romagnoli, Bussalai, Minetti (che protesterà dicendo che il pulsante funziona male), Maida. 8 no. Astenuti: Casalinuovo, Aschiero, Acquilino, Zunino.

La nostra 4 sì: io, Arecco, Pongiglione, Romagnoli. 7 no. 6 astenuti: Casalinuovo, Frumento, Core, Aschiero, Acquilino, Zunino.

Eccoci di nuovo al Museo Archeologico, e alla nostra mozione per fare chiarezza sull’operato della commissione di gara e sugli uffici. 4 sì, io, Pongiglione, Arecco, Frumento, 3 astenuti, Demontis, Aschiero, Acquilino, Zunino, 9 no.

Un’altra nostra mozione chiede a questo punto una riduzione del gettone consiglieri, per risparmiare o per poter indire più sedute a parità di costi. Ed ecco che magicamente la discussione si anima: siamo populisti, è scorretto farlo per chi verrà dopo di noi, il gettone è poca cosa per l’impegno, e la democrazia, e sarebbe meglio punire gli assenti…

Io prendo atto, ricordo solo che, nella media delle varie città, quello di Savona è fra i gettoni più alti.

Intervengono Romagnoli, Pongiglione, Zunino, Lavagna. La mozione ottiene 5 sì, io e Casalinuovo, Bussalai, Demontis, Aschiero, 11 no, 2 astenuti, Frumento e Core.

Ora è la volta delle mozioni urgenti. Una era di Pongiglione su Margonara, ma la ritira. Due erano nostre: la prima riguarda le dichiarazioni di Martino sulla Tari. Prima, visto che il costo del servizio dell’anno scorso era sui 13,5-14 milioni di euro, si è parametrata la tassa su quello, secondo legge. Ora Martino dichiara che per far quadrare il bilancio si toglieranno due milioni ad Ata, diminuendo il costo del servizio.

Secondo lui questo avrò effetto solo sulla Tari dell’anno prossimo, che diminuirà. Secondo noi ci sarebbero gli estremi per diminuire già quest’anno, in base ad alcune clausole che esistono ma non vengono mai applicate dai comuni.

La maggioranza è totalmente smarrita su questo, e si lascia andare a dichiarazioni casuali e incerte.


Ultimo Consiglio comunale deserto

Viene richiamato di fretta l’assessore, che invece sostiene con veemenza, per non dire con arroganza e disprezzo nei nostri confronti, le sue ragioni. Maggioranza sollevata che qualcuno si prenda la responsabilità di dire come votare. Io sono piuttosto indispettita e frustrata dalla mancanza di rispetto dell’assessore, che ci dice beffardo di studiare. Ribatto che studieremo sempre di più, e loro dovranno preoccuparsi. Intendendo con questo che una osservazione puntuale dei documenti e delle leggi ci porterà a sostenere con sempre maggiori argomenti le nostre ragioni. Ma Acquilino strilla che dagli insulti saremmo passati alle minacce, dalla maggioranza gli danno corda, mi tocca intervenire per fatto personale, perché dopo cinque anni di assoluta correttezza consiliare, non ci sto a passare per sediziosa in extremis.

Voto: si uniscono solo Pongiglione e Aschiero, 3 sì. 12 no, record della giornata, potenza taumaturgica di Martino, e due astenuti, Casalinuovo e Demontis.

La successiva nostra mozione è specifica sulle nomine alla De Mari. I due nomi che circolano come proposte del Sindaco, e cioè l’ex onorevole Massimo Zunino e il portavoce del Sindaco Molteni, sono chiaramente incompatibili, a nostro avviso, secondo i regolamenti. Perciò la mozione invita a nominare solo persone compatibili e competenti.

Cosa c’è di sbagliato in questa richiesta? Chiediamolo alla maggioranza, visto che preferisce in larga misura lavarsene le mani. 4 sì, 5 no, una valanga di astenuti, ben 7: Casalinuovo, Ghersi, Core, Fresco, Demontis, Acquilino, Zunino.

Sarebbe il momento di passare agli odg, ma già da tempo la maggioranza sbuffa e Larosa alza gli occhi al cielo. Poco dopo se ne va.

Ed ecco dunque che su un importante odg, più volte rimandato, di Demontis e Pongiglione sulla creazione di Ausiliari di vigilanza ecologica, per migliorare la differenziata, crolla il numero legale e non si riprenderà più.

Forse si vuole fare un dispetto a Demontis, reo di aver votato a favore di alcune nostre pratiche, o forse si pensa di aver speso anche troppo tempo a discutere di argomenti utili ai cittadini.

Niente odg di Aschiero e mio sul TTIP, il trattato europeo di libero commercio con gli USA, niente odg delle sinistre su Regeni, e questi sarebbero mali minori, ma neanche odg su Aurelia bis e mitigazioni, firmato da molti gruppi, né il nostro sulla povera chiesetta di NS degli Angeli, che attende da tempo un po’ di considerazione.

Fine del consiglio, fine del mandato, Sindaco assente.

Ora restano le pratiche in extremis di un bilancio pericolosamente a rischio.

 Milena Debendetti  consigliera del MoVimento 5 stelle

 

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