Marco Melgrati

Il testo integrale di un discorso applauditissimo al convegno Pdl
Chi è l’infame? I magistrati comunisti colpiscono gli onesti
Melgrati contro Nan, storie comiche tra bufale e circo equestre
L’ex sindaco annuncia dal palco “Prima o poi mi arresteranno” e scrive a Babbo Natale

Il testo integrale di un discorso applauditissimo al convegno Pdl
Chi è l’infame? I magistrati comunisti colpiscono gli onesti
Melgrati contro Nan, storie comiche tra bufale e circo equestre
L’ex sindaco annuncia dal palco “Prima o poi mi arresteranno” e scrive a Babbo Natale
 
Alassio – Il diavolo non dice mai la verità, nega sempre. Una sola e unica eccezione e mai più. Ho trafugato dall’ufficio in Regione del conte Marco Melgrati una lettera indirizzata a Babbo Natale. “Carissimo, sono titolare di uno studio di architettura con sei ottimi collaboratori. Tre sono architetti: Alessandro Bonavia ( figlio di un ex consigliere comunale della sinistra e nipote dell’amatissimo “muratore” Gianpaolo Fracchia), Riccardo Borzì, Luigi Poggi.

Tre sono geometri: Silvio Dotta, Paolo Fonnesu, Riccardo Mosca, praticante. Io sono contitolare con mio fratello della società Arredo Design Melgrati, con tre negozi di arredamento in Alassio e tra i migliori, immodestamente, del ponente ligure. Sono contitolare con mio fratello, capace di celebrare matrimoni civili in mia assenza, del Residence Hotel Principi di Piemonte sempre in Alassio. Io sono comproprietario, con altri sei magnifici soci, dell’Azienda Agricola delle Giaire di Villanova d’Albenga, dove ha sede il prestigioso maneggio Country Club. La nostra fama internazionale può fare a meno dell’Isola dei Famosi e del Grande Fratello ai quali aspiravamo, ma la nomea di Alassio ha assolutamente bisogno di un grande sindaco, l’unico capace di essere alla mia altezza, farmi ombra. Cerca di convertire Antonio Ricci, ci penso io piccolo berlusconi della mia amata città, a convincere il vero Cavaliere. Questo dono mi è dovuto. Non chiederò altro e sarà pace, a destra, a sinistra, in centro, alla periferia”.

CANTICO DI SALOMONE

Io Belfagor ho finalmente la prova della persecuzione degli innocenti ad opera dei “poteri forti”, magistratura rossa inclusa. Conosco, diciamo bene, quel Procuratore capo in carica che ai vecchi tempi “perseguitava le anime candide che frequentavano la confraternita di Teardo, dedita ad opere pie rivolte ai poveri”. Oggi questo magistrato ed il suo pool, esteso a quel di nuovo che è arrivato alla Procura di Imperia, pur senza essere indicati per nome e cognome, hanno ricevuto l’onore di essere citati, tra applausi scroscianti, nella grandiosa convention del “partito dell’amore” e della “legalità” che si è tenuto a Genova, un sabato 11 dicembre, anno del Diavolo 2010.

Sono rimasto esterrefatto perché l’unico discorso da statista degasperiano, Don Sturzo avrebbe gridato al miracolo, è stato ignorato dalla libera informazione di questa Regione maledettamente rossa. Si salva solo l’amata provincia di Imperia, prima della classe in tutte le classifiche economiche e giudiziarie.

Qui è di casa l’etica e la morale pubblica prima di tutto. Io che posso mantenere contatti con l’aldi là, De Gasperi è orgoglioso di essere stato accolto ad Imperia Oneglia nel 1948, seminando quel seme che tanti buoni frutti ha dato. Orgoglioso di Maria Romana De Gasperi al battesimo di colui che diventerà, nel terzo secolo Dopo Cristo, il “solo grande leader della Liguria”. Per meriti, non demeriti.

Se non ci trovassimo di fronte ad una dittatura mediatica rossa il discorso di Marco Melgrati, al Ducale strapieno, sarebbe stato dato alle stampe con pagina ad hoc, passare all’albo d’oro della storia ligure. Il grande quotidiano la Repubblica “lo liquida” in tre righe. Eccole: Melgrati “Se non sei andato almeno una volta in galera, non sei nessuno. Ci è andato anche il ministro Scajola”. Il giornale da i numeri dei presenti. Sono mille.

Anche il più letto in Liguria mi ha deluso. IL Secolo XIX, tre righe, dicasi tre. “Sale sul palco Marco Melgrati, consigliere regionale ed ex sindaco di Alassio che esclama “Bentornato a Scajola, colpito duramente da una magistratura comunista”. Tutto qui e 1500 presenti. E La Stampa? Ancora più “censoria”. Melgratiha parlato di magistratura comunista, magistratura rossa e di traditori infami”. Almeno l’amico capo Sandro Chiaramonti ci ha gratificato nel titolo: “Due mila persone al Ducale a sostegno di Berlusconi-Scajola”.

Di fronte a tanta ingiustizia, a tanta immunità giornalistica, ho deciso di vestire l’abito del notaio. Chi ha voglia mi segua, legga e si divertirà.

Molti gli iscritti al Pdl ad applaudire. Il Secolo XIX cita Angelo Vaccarezza armato di striscione “Savona provincia liberata” (dai comunisti). “Coordinamento comunale di Loano”

Però finisce che cito qualcuno per danni. A Loano un mio sincero estimatore indiavolato ha già fatto registrare il marchio ufficiale “Loano città decomunistizzata. Questo logo è consacrato al Cuore Immacolato di Maria”. Tutto vero e originale, documentabile.

Socco, Melgrati, Scajola, Vaccarezza
 a spasso nel budello di Alassio

Ma Il Secolo XIX questo non lo sapeva? Racconta, invece, di Roberta Gasco, generosa di applausi. Accanto a lei, Santiago Vacca, Mauro De Michelis, Stefano Parodi (omonimo del presidente del consiglio provinciale sotto inchiesta per una presunta tangente da 49 mila euro da tale benefattore Piero Pesce), Paolo Marson, Fiorenzo Ghiso, il senatore Franco Orsi.

Non solo. Ho sorpreso un tizio che registrava tutto, sarà un agente dei servizi segreti? Mi hanno sussurrato trattasi di Fabio Lucchini, quello delle mille firme “inutili” per il commercio ambulante abusivo alassino. Dicono che abbia la mania di perseguitare chi vende “merce taroccata” in strada e sull’arenile in quanto comproprietario di decine e decine di negozi in quel di Alassio. Conflitto di interessi!

IL DISCORSO DELLO STATISTA

Questo il discorso di Marco Melgrati ripreso dalla voce sonora del blog “Alassio Futura” e “Alassio2009.blogspot.com.

I finiani sono serviti moltissimo, abbiamo ripulito la Liguria da certi personaggi…che sono onestamente irriconoscenti nei confronti di questo movimento…e allora siccome io quando ero sindaco di Alassio, si è alzato un consigliere comunista (vedi nota 1) e ha detto ‘lei signor sindaco è uno stronzo, io l’ho denunciato per diffamazione e mi è stato detto che …è una discriminante politica…e allora io vi dico che questi signori che si chiamano in particolare e cito i più famosi…Nan e Gadolla sono degli infami (vedi nota 2), ripeto sono degli infami (applausi ndr) e questo diciamolo chiaramente (applausi ndr) perché hanno avuto tutto da questo partito e sono degli irriconoscenti.

In un momento difficile come questo, con un presidente del consiglio che è attaccato tutti i giorni dalla magistratura ed io ben sono come funziona questo sistema , con il nostro ministro Claudio Scajola che è stato attaccato vergognosamente dalla magistratura, ripeto dalla magistratura comunista perché questa è la realtà (applaus ndr), la magistratura è rossa (applausi ndr), una parte della magistratura.

Io non ho l’immunità parlamentare, prima o poi mi arresteranno però lo farò con spirito di servizio, d’altronde se uno non va una volta in galera non è nessuno (applausi ndr), voglio dire che c’è andato anche il ministro Scajola ed allora io credo che con questa magistratura comunista come vi dicevo prima, possono cambiare nome, cambiare partito, possono cambiare immagine, ma restano comunisti (applausi ndr).

Noi siamo abituati ad affrontarli tutti i giorni, oggi in consiglio regionale …si camuffano, se sentite parlare Burlando con questa voce suadente che non si capisce cosa dice, fondamentalmente sono comunisti nell’anima (applausi ndr). Sono rossi dentro, noi no, noi siamo anticomunisti viscerali (applausi ndr) e non vogliamo questa gente. Vogliamo un mondo diverso, un mondo che comunque è finalizzato a quella che è la nostra onestà intellettuale e non solo, perché comunque noi non abbiamo paura della magistratura di sinistra perché siamo persone oneste (applausi ndr) e non abbiamo paura di questi magistrati (applausi ndr) perché alla fine le prove non ce l’hanno e allora devo dire e concludo che noi dobbiamo sostenere con forza questo governo perché noi non abbiamo solo un grande leader che non si può rimpiazzare e si chiama Silvio Berlusconi, in Italia; ed abbiamo solo un grande leader in Liguria che si chiama Claudio Scajola. Grazie “ (applausi e bravo, bravo, bravo!).   Fine dell’intervento.

COMUNICATO STAMPA DI MARIA GRAZIA

DEL 14 DICEMBRE DA PARTE DI MELGRATI

Testo: Melgrati attacca “Non solo infami, ma anche irriconoscenti”. Leggo la replica di Gadolla e Nan al mio intervento di sabato alla convention del Pdl dove i ‘traditori” finiani si lamentano per essere stati da me definiti infami (politicamente parlando, ovviamente)….Infatti l’onorevole Nan, dopo quattro mandati da Parlamentare di Forza Italia, aveva ottenuto, non certo per le sue doti estetiche o di economista, il prestigioso posto che occupa tuttora di Vice presidente della Cassa di Risparmio di Savona…

Per quanto attiene al significato italiano della parola infami, cioè persone che hanno una brutta fama, se non ce la avevano prima, sono sicuro che da adesso in poi ce l’avranno…

Per quanto rattiene alla mia fama presso la Procura di Savona voglio ricordare che negli ultimi 10 giorni sono stato assolto ben due volte per due procedimenti come architetto (vedi 3), che non ho condanne passate in giudicato a titolo definitivo, e per l’unica condanna in primo grado, sempre per la mia attività di architetto, sarò sicuramente assolto in appello per non aver commesso il fatto e che non sono mai stato rinviato a giudizio per attività connesse con i miei incarichi istituzionali.

Per il resto chi non fa non sbaglia, o non rischia di sbagliare, sarà per questo che i nostri due (Nan e Gadolla ndr) sono sconosciuti alle procure…”.

Enrico Nan e  Gianfranco Gadolla

LA DELUDENTE E RASSEGNATA RISPOSTA

DI NAN E GADOLLA IL 17 DICEMBRE

Testo integrale- “Replica del Coordinatore Regionale, Enrico Nan, e del coordinatore metropolitano di Genova, Gianfranco Gadolla al consigliere Melgrati. In occasione del convegno del Pdl svoltosi a Genova, sabato scorso, solo una voce stonata ed offensiva si è alzata. Indovinate chi? Solo colui che meno sa parlare di politica ed in più esprime valutazioni vuote di contenuti e dense di offese: il consigliere Melgrati.

A tali affermazioni avevamo risposto “infame significa, secondo il vocabolario, persona che ha una brutta fama”. Ci stupisce pertanto che tale epiteto sia stato rivolto proprio da Melgrati, ex leghista, un altro infame? (hanno dimenticato che era in origine monarchico, poi democristiano ndr) che in fatto di fama non è certo da prendere come esempio, anche se è vero che presso la Procura della Repubblica si è fatto un certo ‘nome’. La veemente replica del soggetto ci fa pensare che abbiamo colpito nel segno”.

CHI SI ACCONTENTA DELL’INFAME

CHI SI ACCONTENTA (IN POLITICA) GODE?

Nella trascrizione dell’intervento di Melgrati la frase pronunciata non sfiora, se la realtà ha ancora un senso logico, il discorso politico, semmai l’onorabilità personale. Infame recitano concordi i dizionari della lingua italiana: aggettivo che proviene dal latino “infamis”. I dizionari di latino traducono “infame, disonorato, screditato, che porta infamia, infamante” (homines ceteris vitiis atque omni dedecore infames – uomini screditati per i loro vizi e le infamie della loro vita).

Ci sono pronunce della Cassazione sull’uso di questo termine, rivolto alla persona, al rivale politico.

Nan e Gadolla sono dei politici. A titolo di cronaca e di completezza di informazione, l’architetto Marco Melgrati è stato denunciato non molti mesi fa per diffamazione, nella veste di sindaco di Alassio, da uno dei decani del foro della provincia di Savona che dopo avergli chiesto di ritrattare una dichiarazione resa alla stampa, assai meno pesante e insultante (vogliamo dire politicamente?) di un “infame” rivolto al professionista Enrico Nan che ricopre una carica pubblica alla Carisa di Savona.

QUANDO LE BUGIE DI MELGRATI

HANNO LE GAMBE MUTILATE

Non è il caso di riscrivere il contenuto di notizie riportate da alcuni disgraziati che pensano di “fare informazione”; dando per scontato che fosse stata presentata, oltre alla denuncia-querela, una citazione in sede civile nei confronti del blog di volontari, Uomini Liberi di cui è titolare Antonio Signorile (più volte citato) per avere linkato il contenuto di un documentario della Casa della legalità di Genova, che lanciava strali, forse diffamatori e lo stabilirà la giustizia, all’ex sindaco Melgrati.

La notizia falsa diffusa contro Uomini Liberi, da una stretta cerchia di asini, è l’avvenuta presentazione di una causa civile, mai notificata fino ad oggi. Diffusa da servili camerieri che forse non hanno dimestichezza con la diffamazione.

Ovvero dare per scontato la presentazione di una denuncia-querela o una citazione in sede civile per un danno o un reato subito, senza che sia stato presentato il provvedimento citato. Per giurisprudenza è atto “diffamatorio”. Possiamo aggiungere che ci sono casi di notizie pubblicate 24 ore prima rispetto alla presentazione della denuncia o della citazione. Conta il momento in cui si pubblica. L’evento non si era ancora verificato, da qui la condanna sia in sede penale, sia civile per chi ha dato notizia. Questa è la giurisprudenza.

Dio perdoni dunque, in clima natalizio, i portatori di giornalismo fru-fru al quale neppure il diavolo ha il disonore di appartenere.    

I lettori di giornali e di siti internet ricorderanno, inoltre, che negli stessi primi giorni di agosto 2010, Marco Melgrati, consigliere regionale, primo eletto per numero di preferenze in provincia di Savona, inviò a tutti gli indirizzi possibili il testo della sua denuncia-querela. Giustissimo.

Con un comunicato stampa di presentazione poi rimosso da una serie di giornali online e siti. Perché non è stato lasciato?

Il comunicato di Melgrati. Ecco la denuncia- querela fatta da…ai gestori del sito internet www.casadellalegalità.org e dei siti www.uominiliberi.eu e alassio 2009.blogspot.com che hanno pubblicato il link.

Peccato che abbiamo scoperto che il sito www.casadellalegalità.org è registrato in Ucraina…forse già sapevano che avrebbero detto falsità nei confronti miei e non solo, e furbamente si sono tutelati…ma li staneremo in tribunale. Civile e penale!!!”

Poiché Belfagor,vendicatore, cerca di fare cronaca, documentata, privo di pubblicità (di privati e enti pubblici) e di prebende derivanti da cariche pubbliche (uffici stampa, organizzazione di eventi, tutto con denaro dei contribuenti), abbiamo accertato che Marco Melgrati nel suo comunicato stampa ha falsamente attribuito alla Casa della Legalità di aver trovato sede e “scampo” in Ucraina. A completezza, Trucioli ha pubblicato, in totale solitudine, atti penali, civili e fallimentari nei confronti di uno dei titolari. Che qualche rischio per la vita lo corre, i mafiosi di questa terra non lo amano.

Attendiamo nuovi eventi giudiziari in sede penale e civile. Per raccontarli e documentarli a dovere.

CHI E’ IL CONSIGLIERE COMUNISTA DI ALASSIO

CHE MARCO MELGRATI AVEVA “DENUNCIATO”

Nel salone del Ducale, nel testo sopra riprodotto, Melgrati ha citato pubblicamente…” siccome quando ero sindaco si è alzato un consigliere comunista, …lei signor sindaco è uno stronzo….e io l’ho denunciato per diffamazione,.. mi hanno detto ….discriminante politica”.

Trucioli Savonesi ha rintracciato ad Alassio il  potenziale, presunto, ”diffamatore…perdonato dalla giustizia “. Si tratterebbe di Lisandro Pellegrini, candidato alle Provinciali del 2004 nella lista dell’Udc, collegio di Alassio. Votato da 301 cittadini (4,67%). Candidato presidente era Rosavio Bellasio, avvocato, per il centro destra che perse la sfida con l’esponente di centro sinistra, Marco Bertolotto. Anche Melgrati era candidato consigliere per Forza Italia ed raccolse un ottimo consenso popolare: 2.284 voti.

Oggi Bellasio è emigrato dal Popolo della Libertà all’Udc. Il primario ospedaliero Bertolotto da ex Pci a Ceriale, a Dc sindaco di Toirano, a Pds presidente della Provincia, al centro destra di Vaccarezza-Melgrati.

Signor Pellegrini, lei condivide la passione del calcio e tifoso dell’Inter di cui Melgrati è presidente del club “I Matetti Nerazzurri”, vice Angelo Galtieri, lei è tra i consiglieri. Uniti in gloria sotto una bandiera sportiva, ma cosa ha combinato quella sera in consiglio comunale? Ha insultato e diffamato il suo sindaco?

Risposta:Devo sorridere, ad Alassio, Marco lo conoscono bene…Io ero consigliere eletto nella lista La Vespa che avevo contribuito a fondare. Fui eletto il 13 maggio 2001, con Vallega, Iebole, Tomagnini, Fui, Silvio Siffredi, Agostino Testa. Non avevo tessera di partito se non quella dell’Inter Club. Confermo il diverbio col sindaco…forse lo apostrofai con “stronzo”, ma non ho mai saputo, nei fui convocato da carabinieri e polizia, della denuncia. Anzi, credo proprio che non sia stata presentata. Io sono un cittadino libero, non faccio politica, Melgrati se ha riferito l’episodio rivolgendosi a me, ha detto una delle sue solite sciocchezze. Io non lo prendo neppure sul serio perché ad Alassio sono in molti a ridere…”.

Lei è stato definito un comunista…Un’infamia?

Risposta di Lisandro Pellegrini: “Chi non la pensa come Melgrati…sono tutti comunisti…magari un giorno mi verrà voglia di rispondere in modo più approfondito, ora siamo sotto Natale. Ridiamoci sopra”.

Pellegrini non ricorda se quella sera si parlava di “recupero dei sottotetti esistenti ai fini abitativi”. Un tema molto caro a chi ha valorizzato l’economia e la qualità della vita (in termini di standard urbanistici), del turismo e del commercio alassino. Con il boom dell’edilizia alberghiera. La corsa ad essere ligi con il fisco nella compravendita di sottotetti, né a speculare. O “giocare” su planimetrie ed altezze e sui condoni.

Bisognerebbe chiedere conto soprattutto all’etica comunista, loro i ricchi che possono vantare l’immunità, senza titoli morali per proclamare l’onestà intellettuale e non solo. Non hanno paura della magistratura rossa? Sono innocenti, perseguitati.

Peccato che il sindaco Melgrati, quando era in carica, abbia preferito risarcire i ”danni morali”, devoluti in beneficenza, ad un magistrato inquirente della Procura della Repubblica di Savona, con tanto di scuse. Non voleva diffamare.

Non sappiamo se analoga azione penale sia stata intrapresa nei confronti di Melgrati per una dichiarazione di ”innocente perseguitato dalla magistratura”, nei primi giorni dell’arresto e dell’inchiesta (storia dolorosissima e gravissima) del parroco don Luciano Massaferro.

Due mesi prima l’esplosione dello scandalo con effetti sconvolgenti sull’opinione pubblica, in particolare i cattolici praticanti (1.987 articoli solo sulla stampa ligure), e lo stesso clero; don Massaferro, dicevamo, era stato nominato dal vescovo “direttore dell’ufficio della Pastorale scolastica” nella diocesi di Albenga-Imperia. Non ci sono parole! Al diavolo verrebbe una gran voglia di implorare “l’immunità” (extraparlamentare).  

Belfagor              19 dicembre 2010

 

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