LOANO – Una battaglia di civiltà
Il segretario del comitato civico loanese risponde al Consigliere Cepollina
UNA BATTAGLIA DI CIVILTA’
Il Turismo: obbiettivo prioritario del Comitato Civico Loanese
per la Tutela del Centro Storico.
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UNA BATTAGLIA DI CIVILTA’
Il Turismo: obbiettivo prioritario del Comitato Civico Loanese per la Tutela del Centro Storico.
Le menzogne e le ingiurie dei contraddittori non fermeranno l’azione di contrasto nei confronti degli abusi e delle lesioni apportati dagli inquinatori ai fondamentali diritti di libertà, salute, sicurezza e domicilio
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Quale Segretario del “Comitato Civico Loanese per la Tutela del Centro Storico”, che si accresce ogni giorno di nuove adesioni, anche di cittadini domiciliati a Loano per ragioni turistiche, seguo doverosamente le notizie di stampa relative alla sua azione, replicando, ove ne valga la pena, agli interventi, nominati e innominati, dei contraddittori.
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Diciamo subito che una certa reazione era prevedibile, non è però accettabile il menzognero tentativo di accusare il Comitato di voler contrastare il “Turismo” di cui essi esercenti abusanti dello spazio pubblico e privato sarebbero, invece, insieme all’Amministrazione comunale, sotto le cui ali subito ricorrono, appassionati propugnatori. La salvaguardia del “Turismo” è uno degli obbiettivi primari del Comitato Civico e chi “infanga l’immagine del Comune” sono gli inquinatori e i fracassoni non già i residenti , gli abitanti e gli ospiti del Centro storico. Rigettiamo pertanto agli anonimi mittenti le ridicole diffide e li assicuriamo che proseguiremo nelle nostre iniziative, con tutti gli strumenti legali del caso e con sempre maggior vigore.
Vediamo intanto dove sono le ragioni del contrasto:
se fare turismo è sparare mediante terroristici amplificatori ad oltre 90 decibels qualsiasi manifestazione sonora, ivi compreso il penoso karaoke, sulla palazzata e gli edifici del fronte a mare, abitati da centinaia di residenti e turisti di tutte le età, fino alle tre del mattino ed oltre;
se fare turismo è pretendere che interi caseggiati siano investiti dalle onde sonore delle discutibili manifestazioni realizzate negli spazi pubblici, con l’obbligo di audizione non richiesta per gli abitanti, senza protezione alcuna, malgrado i moderni mezzi esistenti contro l’inquinamento acustico, e senza il minimo rispetto per i diritti fondamentali della persona;
se fare turismo è mantenere nel proprio esercizio,ubicato a piano terra o ai primi piani, volumi sonori amplificati che penetrano i piani superiori destinati a residenza e stordiscono gli avventori che non riescono nemmeno più, se non strillando, a parlare tra di loro;
se fare turismo significa invitare i residenti ad abbandonare le proprie case in centro e andarsene nell’entroterra;
se fare turismo è mantenere, in piena passeggiata a mare, grossi depositi di spazzatura che strabordano di rifiuti a cielo aperto, specie nelle ore serali in attesa della mattutina (ore 5,30 circa) rumorosa raccolta, essendo i cassonetti stracolmi, a ridosso dei dehors di ristoranti e bar, senza preoccupazione alcuna né per l’igiene né per la bella cartolina di presentazione…turistica;
se fare turismo è offrire come primo benvenuto un belvedere di rifiuti lungo i binari della ferrovia, oltre a maleodorante sporcizia presso ogni pilastro dei portici di corso Europa e via Stella;
se fare turismo è avere eliminato l’isola pedonale su corso Roma, mantenendo così sia l’inquinamento acustico dei soliti fracassoni motorizzati, sia quello di scarico dei mezzi transitanti, il tutto a condimento dei piatti serviti nei sullodati dehors;
se fare turismo consiste nel costringere il personale che serve nei dehors, proprio per l’eliminazione dell’isola pedonale, a pericolose gimkane nell’attraversamento di corso Roma per servire i piatti, predisposti negli esercizi collocati nei fondi della palazzata, ai dehors collocati sulla passeggiata a mare, commettendo, oltre tutto, la contravvenzione di passare all’esterno dei passaggi pedonali;
se fare turismo è lasciare che la zona a mare di più intensa balneazione (e ficchiamoci bene in testa che la massa dei turisti viene a Loano per il mare e per il clima, non per vedere i pornodivi o ascoltare le emissioni del primo karaokista che passa), tra il Kursaal e piazzale Mazzini, sia infestata da residuati non meglio qualificati e da composti pietrosi macerati e pericolosi tra la diga soffolta e la battigia;
se fare turismo è consentire che la passeggiata a mare sia trasformata in pista ciclabile e qualche volta anche motociclabile;
se fare turismo è sopportare il dissesto del manto stradale della Città, con particolare evidenza nelle grandi vie del Centro, ove si intersecano i “caruggetti orbi” trascurati da anni e divenuti area di graffitari e writers;
se fare turismo è non garantire la sicurezza dei cittadini lasciando priva di ogni e qualsiasi sorveglianza della Polizia Municipale tutta la zona a mare della Città, in preda spesso, nel periodo estivo ma non solo, anche ai…fumi di molto chiassosi nottambuli;
se tutto quanto sopra e altre similari imprese sono FARE TURISMO, allora hanno ragione i noti e gli anonimi avversari del Comitato Civico.
Se invece, come noi riteniamo, non solo quanto sopra è in contrasto con i diritti fondamentali del cittadino- LIBERTA’, SICUREZZA, SALUTE, DOMICILIO-, ma anche con il TURISMO, allora invitiamo i loanesi, gli ospiti, i domiciliati e i turisti abituali che non lo hanno ancora fatto ad unirsi a noi per quella che riteniamo sia una battaglia di CIVILTA’.
IL Segretario del Comitato Civico Loanese per la Tutela del Centro Storico
Avv. Stefano Carrara Sutour
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