LA VERITA’ DE LA VERITA’

Ho sotto gli occhi la prima pagina del quotidiano “La Verità” (con  la V maiuscola!). “Quotidiano indipendente” addì 6 gennaio, festa dell’Epifania.. Trascrivo alcuni occhielli, titoli e sottotitoli:
-Il campione bloccato. Il  Diritti umiliati. Sarà un caos inapplicabile e antiscientifico. Vaccini, obbligo  oltre i 50 anni. Torna la gogna per gli studenti. Altra pazzia: green pass ‘base’ per barbiere, banca, posta, uffici pubblici.. La Lega almeno evita la vigliaccata del ‘super’. Con tre contagi alle medie e alle superiori faranno la Dad solo i non vaccinati.

  • La linea la dà Macron: “Voglio rovinare la vita a chi rifiuta il siero”.
  • Il campione bloccato. Il caso Djokovic è un sintomo del comunismo sanitario.
  • Non saranno queste misure a frenare la crisi delle imprese.

Alla faccia del “quotidiano indipendente” verrebbe da dire. Indipendente da chi? Dal “pensiero unico”? Dal “politicamente corretto”? Dall’emergenza pandemica? Dalla responsabilità civile? Indipendente da che cosa e dipendente da chi? Forse  dal no vax pensiero? Dall’internazionale dell’estrema destra? Dai movimenti anarcofascisti antisistema? Dai seguaci italiani di Donald Trump? Insomma, in nome e per conto di chi La Verità spara tutti i giorni i suoi pallettoni di carta incatenate contro i vaccini e le istituzioni democratiche e repubblicane del nostro Paese? Intendiamoci, l’ultimo decreto legge governativo,  votato ieri notte all’unanimità dal Consiglio dei Ministri, sembra fatto apposta per essere disatteso e scoraggiare anche i cittadini più responsabili e volenterosi: siamo alle solite, non è necessario essere dei docenti di diritto o di filosofia disobbedienti per accusare il governo di aver  emanato un altro  decreto fumoso  e contraddittorio, chiaramente frutto  di estenuanti trattative tra i partiti che compongono questa strana maggioranza e che sembrano più orientati a mantenere o a riguadagnare il consenso dei rispettivi elettorati che   a deliberare per il bene e per la salute comune. Se persino un notista politico solitamente moderato come Marcello Sorgi ha definito, su La Stampa (orrore!) di oggi, questo decreto  “Uno strazio., sia detto senza mezzi termini.

Draghi e Giorgetti

Con il ministro leghista più  leale a Draghi, Giorgetti, che ha rotto il patto di solidarietà con il premier  in nome della nuova linea della Lega, ormai protesa verso l’opposizione. E con i 5 stelle divisi su tutto, tranne che sul far cadere il governo”, significa che la situazione è a un passo dall’andare fuori controllo e si comprendono gli appelli discreti e segreti  (sempre più flebili) a Mattarella di rimanere in carica almeno fino alla fine della legislatura, o, in alternativa, di eleggere Draghi, ormai decotto come premier, al Colle. Sempre che non succeda qualcosa di nuovo nell’attuale maggioranza. Tutto questo per dire che una libera stampa, in un regime liberaldemocratico,   ha non solo il diritto ma anche il dovere di criticare il potere esecutivo, senza veti o censure di sorta; quello che invece trovo inaccettabile è la posizione pregiudizialmente antigovernativa e anti-istituzionale sfociante in un atteggiamento antipolitico e qualunquistico che porta acqua solo ai movimenti eversivi antisistema, anarchici o neofascisti ch’essi siano. La Verità di oggi spara ad alzo zero sul compromesso al ribasso uscito da un Consiglio dei Ministri in stato confusionale, ma che titoli avremmo letto sul “giornale indipendente” diretto da Maurizio Belpietro se fosse stato deciso all’unanimità  l’obbligo vaccinale generalizzato come per tutti gli altri vaccini ?  Ma la posizione antisistema e anti vaccino non poteva mancare anche oggi; la troviamo esemplificata nell’articolo del degno vicedirettore della testata milanese, Francesco Borgonovo, indignato per l’ingiustizia subita, a suo parere, dal tennista serbo no vax Novak (si chiama così) Djokovic, “messo alla gogna e bloccato in aeroporto perché si rifiuta di esibire il certificato vaccinale”.

Il tennista Novak Djokovic e il giornalista Borgonovo

Povero campione, che in una prima istanza è stato  dichiarato esente dal vaccino, e, in seconda istanza, di fronte all’indignazione del mondo dello sport e dell’opinione pubblica mondiale (tutti “talebani”, come graziosamente vengono definiti da La Verità i pro vax?), è stato bloccato all’ aeroporto  Tullamarine di Melbourne in attesa di accertamenti;  che cosa ha fatto di male? Forse che l’eccellenza in un campo, nell’arte come in una disciplina sportiva, non dà il diritto di infischiarsene delle norme a cui siamo tenuti tutto noi uomini comuni o semplici spettatori? Forse che la morale degli uomini superiori può essere uguale a quella degli schiavi? Evidentemente no, per Francesco Borgonovo che, per avvalorare questa sua tesi cita il Nietzsche della Genealogia della morale e la sua distinzione-opposizione  tra la morale dei signori e quella del gregge: “Siamo di nuovo (perché di nuovo? Boh!) dalle parti di Nietzsche: ‘Ciò che al gregge risulta utile è anche la suprema norma di valore per tutti i singoli…’ E prosegue con sovrano sprezzo del ridicolo e delle proporzioni:  “In tempi di regime sanitario, il gregge spesso si trasforma in muta, nel branco rabbioso che – a un fischio del padrone – s’avventa sulla vittima designata. Da un paio di giorni, le pecore mannare si sono lanciate sui polpacci torniti del tennista Novak Djokovic (repentinamente ribattezzato  ‘Novax’)”. Tra queste pecore mannare, secondo Borgonovo – se le parole hanno ancora un senso – dobbiamo annoverare Adriano Panatta, il quale, ospite di The breakfast club su Radio Capital, ha così commentato il caso: “Deve dire perché non si può vaccinare. Se gli organizzatori non chiariranno bene i motivi dell’esenzione, allora mi ricorda il Marchese del Grillo: ‘Io so io, voi non siete un c…o”.  E Nicola Pietrangeli, ai microfoni di La Presse: “Non va bene, essendo il numero uno dovrebbe dare per primo l’esempio.

Non ho niente contro di lui, ma è una cosa brutta. E’ un brutto messaggio che si manda, allora vuol dire che è solo una questione di interessi, di soldi e non si pensa alla salute degli atleti”. E Mauro Berruto, già commissario tecnico della nazionale italiana di pallacanestro, imprenditore e scrittore, che si dichiara indignato e disgustato per il comportamento antisportivo del campione serbo.. E anche Massimiliano Rosolino, olimpionico di nuoto  con il doppio passaporto perché sua madre è australiana, che, alla domanda di un cronista de La Stampa: “Djokovic difende la libertà degli atleti di non vaccinarsi. Lo sport come ne esce?”, risponde così: “La verità è che non è un buon esempio, se concedi al numero uno di una disciplina di entrare nel paese e lo neghi ad altri. A me sta anche simpatico, ma lo sport dovrebbe fornire anche buoni esempi e al momento non vedo altre vie d’uscita che vaccinarsi”. Così pure il tennista spagnolo Rafa Nadal ha pubblicato un video in cui  dichiara: “E’ normale che le persone qui in Australia siano infastidite, perché hanno dovuto attraversare duri lockdown. L’unica cosa che posso dire è che credo nelle persone che conoscono la medicina, , se dicono che dobbiamo vaccinarci, dobbiamo vaccinarci. Il mondo ha sofferto troppo per non seguire le regole. Ognuno è libero di fare quello che crede meglio per se stesso ma ci sono delle regole da rispettare: se non vuoi vaccinarti potresti avere problemi. Se Djokovic avesse voluto, avrebbe potuto giocare in Australia senza problemi. Ha fatto una scelta ma ci sono delle conseguenze. In qualche modo mi dispiace per lui, ma conosceva da tempo le condizioni”. Tanto basti per attestare  quale concetto dell’etica  professionale abbia il vicedirettore de La Verità, in polemica (eufemismo) perenne contro i cosiddetti “giornaloni”, ovviamente di regime.

Marcello Veneziani

Un altro esempio perspicuo (ma nel caso de La Verità non c’è che l’imbarazzo della scelta) di etica professionale sui generis è l’articolo a firma del noto filosofo antisistema Marcello Veneziani, collaboratore fisso del “quotidiano indipendente”, fervente seguace di Donald Trump, intitolato “La crescita  record ha un problema. Non esiste nel mondo vero”, sotto l’occhiello “Economia e bugie” ( uscito ieri, 5 gennaio 2022). Ecco l’incipit: “Quest’anno gli italiani sacrificheranno fino al venti per cento delle loro entrate al caro prezzi e al caro-energie. Un’ impennata senza precedenti, lo dicono tutti. Tutti meno i giornaloni, le tv pubbliche, l’informazione di regime, che da un verso esaltano l’exploit economico dell’Italia, addirittura “senza precedenti” e dall’altro si commuovono ad annunciare  che sulle mascherine risparmieremo qualche centesimo, perché le Pfp2 sono state calmierate a 72 centesimi l’una”. Tanto per cominciare è falso che sui giornaloni e in tv non si parli del rincaro delle bollette e dei problemi relativi alla ripresa economica, basti pensare alla questione tuttora aperta della  “transizione ecologica” e alla difficoltà di conciliare la salvaguardia dell’ambiente con l’uso dei combustibili fossili  e con l’ipotesi di un possibile impiego dell’energia nucleare anche in Italia, per affrancarci dalla costosa dipendenza dal gas russo e dal petrolio arabo. E’ falso che sulla cosiddetta “stampa di regime” non compaiano critiche alla politica economico-finanziaria  del governo e che  non si parli della crisi del mondo produttivo e del lavoro in generale, non so a che giornaloni si riferisca Marcello Veneziani, certamente non a La Stampa, che ha pubblicato il 30 dicembre 2021 una lettera del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, inviata ai presidenti delle associazioni confederate in cui torna a criticare la manovra economica del governo: “A nostro avviso  avrebbe dovuto essere  la prima del ‘ciclo Pnrr’: invece di essere un mattone fondativo della svolta, ha guardato più al breve periodo, do interesse della politica, piuttosto che al medio periodo, d’interesse per la crescita.

Bonomi e Landini

I partiti si sono preoccupati solo di fissare alcune bandierine: miliardi per prepensionare, miliardi  al reddito di cittadinanza senza alcuna riforma, malgrado il suo conclamato fallimento…”. Come si vede, Bonomi non fa sconti al governo e alla politica. Su un altro versante non fanno sconti nemmeno i sindacati (Cgil e Uil) che hanno addirittura indetto uno sciopero generale – di cui tutti i media, nel bene i nel male; hanno parlato – contro  una manovra giudicata insufficiente e sbilanciata; tanto per cambiare; a favore dei ceti abbienti. Ma Veneziani non ne parla; si vede che quel giorno era distratto da qualche altra cosa (sia detto per tutti quelli che  cianciano di regime dittatoriale e di stampa asservita all’Esecutivo). Non poteva mancare nella filippica di Veneziani l’accusa di terrorismo nei confronti dei tg (d’altronde i giornalisti sono o non sono terroristi per definizione?): “Vedere ogni giorno i tg amministrare la solita overdose di terrore sul Covid, le solite prediche sui vaccini; le solite interviste finte; ubbidienti e ottimiste ai cittadini ammaestrati e irreggimentati o tagliate in modo da apparire tali, o limitate a banali ovvietà augurali o atmosferiche e poi vedersi aprire un capitolo euforico; entusiasta; , sui miracoli economici del Paese…ma quando, ma dove, ma chi?”. Se questo non è catastrofismo; che cos’è? Intanto è falso che circoli per i media un’aria euforica e un clima miracolistico; clima; tra l’altro,  smentito  dalla “solita overdose di terrore sul Covid” – ho come l’impressione che Veneziani debba mettersi d’accordo con se stesso – e poi basterebbero le notizie sui licenziamenti via email; sulle aziende che chiudono o “delocalizzano”, sulle tante, troppe morti sul lavoro; sulle tante, troppe tragedie della follia, che quasi ogni giorno appaiono e poi scompaiono sul piccolo schermo…No; mi dispiace, Veneziani: il clima dominante nei media non è per niente idilliaco: e dovrebbero saperne  qualcosa proprio il direttore e il vicedirettore de La Verità, veri provocatori professionali nei talk show in cui spesso sono invitati. Forse perché fanno audience? Chi saprà mai la Verità?

Fulvio Sguerso

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