Il Sindaco non risponde

Sono il signor nessuno, ma un po’ di rispetto non guasta
Grazie sindaco per l’educazione di non rispondere
A proposito della petizione di un centinaio di savonesi
 per il “folle ponte a raso

Sono il signor nessuno, ma un po’ di rispetto non guasta
Grazie sindaco per l’educazione di non rispondere
A proposito della petizione di un centinaio di savonesi per il “folle ponte a raso

Savona – Sono tristemente soddisfatto di aver tentato invano di impedire un altro impossibile mostro denominato “Ponte a Raso”, previsto nella nostra Darsena.  Ovvero il sottopasso pedonale in sostituzione dell’attuale soprapasso apribile.
Avevo inviato un controprogetto al nostro sindaco  Federico Berruti.

Senza voler mancare di rispetto ad alcuno, avevo provocatoriamente scritto che avremmo potuto anche definirla la “passatoia della follia”. Non sono critiche ideologiche-politiche, ma espresse da chi nella vita si è sempre occupato di problematiche imprenditoriali pubbliche e private. Conosce la realtà savonese e la confronta con l’esperienza vissuta in molte altre parti del mondo.

Ho scritto anche su Trucioli (vedi numero 227) alcune riflessioni tecniche, dettate  dal buon senso e da quella che, con la mia età, vorrei chiamare “esperienza”.

Ho scritto, ai fini di una maggiore sensibilizzazione, una lettera a La StampaSavona, pubblicata il 23 dicembre 2009. Meno fortunata (non pubblicata) una seconda lettera in cui davo conto che il primo cittadino non si era degnato – diciamo almeno tramite la sua efficiente segreteria – di un cenno di risposta alla petizione sottoscritta da oltre un centinaio di residenti.

Ho già letto che è una prassi assai consolidata di questa amministrazione: ignorare le istanze dei suoi cittadini che non hanno sponsor alle spalle.

La lettera-raccomandata conteneva il  progetto-proposta alternativo a quello del Comune.

Si tratta di una semplice e sperimentata soluzione che rimarrà agli atti di Palazzo  Sisto IV e, direi, a futura memoria. Anche a riconoscimento del parere favorevole di oltre 300 persone che in questo lasso di tempo hanno continuato  a scrivere e a condividere il mio progetto che, meglio ribadirlo, è gratuito e senza fine di lucro.  E mi richiamo pure a quanto scrissi sul n. 199, sempre di Trucioli.

Confidavo che il dott. Berruti, esponente della sinistra “illuminata” (nulla di ironico!), avesse la sensibilità di rispondere anche a chi, come il sottoscritto, appartiene al pensiero liberale della destra pragmatica e non ideologica.

Spiegare il motivo per cui il Comune persiste in un progetto assurdo, dando avvio ai lavori entro l’estate 2010, stando a quanto riportato da La Stampa del 23 marzo scorso.  

Il costo del “mio progetto” è previsto  in 800 mila euro, molto inferiore alla cifra preventivata per la passerella a raso proposta dal Comune.

Le imbarcazione, tra l’altro, non subirebbero alcuna sosta forzata ed i pedoni  non dovranno mai attendere. Si tenga infine presente che accedere ad una profondità di sette metri sotto il livello del mare rappresenta un’attrazione che può diventare un richiamo unico e molto importante per la nostra città.

Guido Luccini

lucciniguido@libero.it


Il ponte mobile della darsena che presto verrà sostituito 


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