VIABILITA' A VILLAPIANA
Ordinanze scriteriate tra smog e insicurezza
di Marino Masala
|
![]() il vicesindaco Paolo Caviglia |
Vorrei esprimere alcune
considerazioni riguardo...
l’articolo
...apparso in prima pagina dell’edizione savonese
del Secolo XIX in data 10/02/10 a firma
Freccero. |
Lui dice che basta aspettare
qualche mese e la “viabilità di
Villapiana si potrà rivedere ed
eventualmente tornare all’antico”. Basterà
aspettare che terminino i lavori di sistemazione
di P.zza Saffi. Riguardo questa affermazione
bisogna aprire una parentesi. Mi riferisco a quanto
dichiarato dal Comandante Aloi
in rappresentanza dell’Amministrazione, durante
l’incontro, del 15 dicembre 2009, con i
funzionari del Ministero. Il Comandante ha affermato
con forza che l’Amministrazione Comunale
intendeva procedere alla stabilizzazione della
viabilità attuale (quella della famosa
sperimentazione) e conseguente ai lavori
intrapresi. Ma non sa, forse, nulla il Sig.
Caviglia delle ordinanze che
avrebbe emesso il suo Comandante (e subalterno)
per confermare la viabilità sperimentale di
Villapiana. “Forse le ha emesse
quando io ero assente” afferma l’Assessore per
giustificarsi. Forse il Comandante non
conosce, come noi d’altronde, cosa c’è scritto
nella delibera di Giunta di cui parla il Sig.
Caviglia (c’è scritto che
vogliono smontare il giocattolo). L’impressione che si ricava dalle parole di Caviglia è che Lui sia scollato rispetto all’Amministrazione, che parli da solo senza seguito e che non venga relazionato dai sottoposti. |
Procopio,
oltre a rappresentarci , ha più tempo e
conoscenze in materia degli altri per studiare
la situazione, intervenire e presenziare e
discutere le nostre argomentazioni. Non ci siamo
costituiti solo per il gusto di “polemizzare e
strumentalizzare ogni cosa” ma , bensì, per
poter esprimere il nostro dissenso verso scelte
che continuiamo a ritenere inappropriate anche
in nome di una Democrazia partecipate tanto
invocata ma inesistente. Se poi la vogliamo
mettere in politica, ribadisco che al nostro
interno ci sono persone che votano partiti
presenti in tutto il Parlamento (e oltre) e che
mai hanno voluto fare di questo argomento
un’arma politica od elettorale. Infatti abbiamo
discusso sia con Abbiamo parlato anche
con un gli esponenti di un dato partito politico
che una sera ci hanno invitati ad una riunione
alla Soc. Generale e hanno espresso solidarietà
e assenso alle nostre argomentazioni ed,
inoltre, portando anche loro planimetrie e
studi, avevano affermato che la nuova viabilità,
voluta a loro dire solo dall’allora Ass.
Di Tullio, arrecava solo danni alla
collettività. Lo stesso partito poi, in campagna
elettorale, ci ha fatto capire che un eventuale
loro exploit avrebbe avuto un impatto positivo
sulla nostra battaglia. Non abbiamo abboccato. Ora una delle persone
presenti alla riunione alla Generale non solo si
è rimangiato tutto ma ha anche , come si suol
dire, indorato o peggiorato la pillola. Ora
siamo di nuovo in campagna elettorale e vedremo
cosa ci succederà. Aggiungo inoltre,
facendo mie alcune considerazioni fatte oggi da
un insigne giornalista, che L’amministrazione
Comunale non è un’azienda privata ma bensì
pubblica dove gli azionisti sono i cittadini che
hanno scelto il manager tramite libere elezioni
e questo deve scegliere i propri collaboratori
pensando sempre a coloro che gli hanno dato
questi poteri. Per concludere,
rifletto sempre su alcune considerazioni fatte,
anche se su un altro argomento, nella stessa
pagina in un commento dal Direttore Onofrio ,che
conosco benissimo e stimo, dove lo stesso
conclude affermando che “devono finire, ovunque,
le contestazioni strumentali o viziate da
disinformazione”. Le nostre
contestazioni al Comune non sono affatto così.
La situazione l’abbiamo studiata, sviscerata,
meditata (N.B. non siamo costati nulla), abbiamo
cercato di portare il dibattito solo sulle
questioni e,in particolare, su quelle che
“incidono sul futuro del territorio” e sulla
nostra salute. Il tutto abbiamo cercato di farlo
con un po’ di “pacatezza e serenità” non
riscontrando quasi mai le stesse cose negli
interlocutori. Il nostro “lucido senso critico”
non lo abbiamo mai perso e mai lo perderemo. Forse (anzi
sicuramente) non approderemo a nulla ma non
butteremo mai la testa nella sabbia per fare
felici quei politicanti che la fine
della prima Repubblica avrebbe dovuto far
sparire,
MASALA MARINO SAVONA,
11/02/10
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