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mail della settimana/ Ho letto la diatriba tra Sguerso e Astengo

Perché dovrei votare chi a sinistra

rappresenta poco più di se stesso?

Associazione a sinistra, Rifondazione, Comunisti Italiani, Partito di Ferrando, Verdi

    di Claudio Manzieri

Dopo essermi ritirato “a vita privata”, ho pure abbandonato il vezzo di inviarVi scritti, ma quanto ho letto su Trucioli Savonesi (nota di Astengo, risposta di Sguerso) mi da lo spunto per una domanda retorica, banale forse: persone (non solo loro due) intelligenti, istruite, forgiate da anni di militanza politica, di cosa stanno parlando?

Leggo: “…dirigenti savonesi dell’Associazione per la Sinistra, distinta, si badi bene, da Rifondazione, dai Comunisti italiani, dai Verdi e dal Partito dei Lavoratori di Marco Ferrando, decidono, previa votazione interna, a maggioranza…”

MA A MAGGIORANZA DI CHE? DI CHI? (a questo punto proporrei una ulteriore scissione per favorire l’unità della sinistra) e le altre sigle della “sinistra”, che posizione avranno, su che distinguo riusciranno caratterizzare la loro strategia?

Quello che non capisco è perché, se si appoggia il candidato del PD e quindi si dovrebbe condividerne almeno parte del programma, non si entri nel PD, se non si condivide nulla, o meglio, se si hanno proposte che si ritengono alternative e migliori ci si contrapponga. Diverso è il caso di due partiti che decidono di fare un’alleanza, allora il programma e la scelta del candidato dovrebbero nascere da un accordo tra pari.

Il PD segue la sua linea e la strategia che ritiene più adeguata per raggiungere i propri risultati, di cosa ci scandalizziamo? Per contrastare una politica che non si condivide l’unica strada è presentarne una alternativa, se ci si piange addosso per lo sbarramento del 4%, se ci si accontenta di indicare il voto contro o si invita al voto utile, si parte sconfitti.

L’errore è di fondo: “a sinistra” è un posizionamento generico, è un “contenitore” dove ci può stare tutto, più ci si affanna ad aggiungere aggettivi, più si genera confusione.

Già che mi sento il punto interrogativo facile: come è possibile fare campagna elettorale per le Elezioni Europee con un simbolo e una lista e per le Provinciali col simbolo simile, ma con liste contrapposte? (chapeau per il PRC savonese che ci sta provando!) Capisco che la promessa di un assessorato, magari alle “varie ed eventuali”, può essere considerato una vittoria per chi rappresenta poco più che se stesso, ma a questo siamo giunti?

Savona, 13 maggio     Claudio Manzieri