mail della settimana/
Ho letto la diatriba tra Sguerso e Astengo
Perché dovrei votare chi a sinistra
rappresenta poco più di se stesso?
Associazione a sinistra, Rifondazione, Comunisti Italiani, Partito di Ferrando,
Verdi…
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Dopo essermi ritirato “a
vita privata”, ho pure abbandonato il vezzo di
inviarVi scritti, ma quanto ho letto su
Trucioli Savonesi (nota di
Astengo,
risposta di
Sguerso)
mi da lo spunto per una domanda retorica, banale
forse: persone (non solo loro due) intelligenti,
istruite, forgiate da anni di militanza
politica, di cosa stanno parlando?
Leggo: “…dirigenti
savonesi dell’Associazione per la Sinistra,
distinta, si badi bene, da Rifondazione, dai
Comunisti italiani, dai Verdi e dal Partito dei
Lavoratori di Marco Ferrando, decidono, previa
votazione interna, a maggioranza…”
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MA A MAGGIORANZA DI CHE? DI CHI? (a questo punto proporrei una ulteriore scissione per favorire l’unità della sinistra) e le altre sigle della “sinistra”, che posizione avranno, su che distinguo riusciranno caratterizzare la loro strategia?
Quello che non capisco è perché, se si appoggia
il candidato del
PD e quindi si dovrebbe condividerne
almeno parte del programma, non si entri nel
PD, se non si condivide nulla, o
meglio, se si hanno proposte che si ritengono
alternative e migliori ci si contrapponga.
Diverso è il caso di due partiti che decidono di
fare un’alleanza, allora il programma e la
scelta del candidato dovrebbero nascere da un
accordo tra pari. Il PD segue la sua linea e la strategia che ritiene più adeguata per raggiungere i propri risultati, di cosa ci scandalizziamo? Per contrastare una politica che non si condivide l’unica strada è presentarne una alternativa, se ci si piange addosso per lo sbarramento del 4%, se ci si accontenta di indicare il voto contro o si invita al voto utile, si parte sconfitti.
L’errore è di fondo:
“a sinistra” è un posizionamento
generico, è un “contenitore” dove ci può stare
tutto, più ci si affanna ad aggiungere
aggettivi, più si genera confusione.
Già che mi sento il punto interrogativo facile:
come è possibile fare campagna elettorale per le
Elezioni Europee con un simbolo e una lista e
per le Provinciali col simbolo simile, ma con
liste contrapposte? (chapeau
per il PRC savonese che ci sta provando!)
Capisco che la promessa di un assessorato,
magari alle “varie
ed eventuali”, può essere considerato
una vittoria per chi rappresenta poco più che se
stesso, ma a questo siamo giunti?
Savona, 13 maggio
Claudio Manzieri |