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RISPOSTA  DI UN DISSIDENTE  NON DISPONIBILE

 A FRANCO ASTENGO

 Note di Fulvio Sguerso  in risposta... all'aspro articolo.. polemico di Franco Astengo

provincia  

1) Tutte le analisi e i sondaggi elettorali danno perdente il candidato del Partito Democratico alla presidenza della Provincia di Savona.

2)Tra le cause principali del vantaggio assegnato al candidato del Popolo della Libertà c’è indubbiamente la frammentazione e la scarsa coesione dei partiti e dei partitini della Sinistra.

3) In una situazione così confusa (per non dire confusionale) dei movimenti e delle formazioni partitiche che si pongono alla sinistra del PD i dirigenti savonesi dell’Associazione per la Sinistra, distinta, si badi bene, da Rifondazione, dai Comunisti italiani, dai Verdi e dal Partito dei Lavoratori di Marco Ferrando, decidono, previa votazione interna, a maggioranza e contrariamente alle indicazioni strategiche dei dirigenti regionali e nazionali, di presentare un loro candidato e una loro lista autonoma sotto il simbolo di Sinistra e Libertà per la Provincia di Savona. 

4) Come era stato preannunciato da una compagna prima della votazione interna, i dirigenti nazionali negano l’uso del simbolo per la progettata lista e l’eventuale candidato in concorrenza al primo turno con il candidato del PD.

5) La minoranza interna cerca invano di persuadere i dirigenti locali e i compagni della maggioranza circa l’errore strategico-politico in cui sarebbero incorsi presentando una nuova e sconosciuta lista di sinistra a un elettorato già abbastanza frastornato e disorientato.

6) La maggioranza interna decide di non presentarsi per niente alle elezioni provinciali mentre alcuni compagni della minoranza intendono votare fin dal primo turno per il candidato del PD.

7) I dirigenti regionali e nazionali di Sinistra e Libertà appoggiano la minoranza interna e concordano, previa accettazione di alcuni punti programmatici,  con il candidato del PD la presentazione di una lista alleata, ovviamente con il simbolo della Sinistra (quello negato in precedenza alla ventilata e velleitaria lista autonoma).

8) Questa la sequenza di una quanto mai tormentata vicenda preelettorale in provincia di Savona.

9)  In che cosa consiste l’ “arroganza negativa” (vorrei vederne una positiva!) dei dissidenti?

Nel non aver tenuto conto della linea considerata suicida dei dirigenti locali e nell’aver seguito invece quella dei regionali e dei nazionali.

10) Tra i dissidenti ci sono almeno due compagni considerati fino a ieri tra i possibile candidati alla presidenza provinciale. Come dire il fior fiore del movimento per la Sinistra.

11) Il ceto politico (o meglio il coordinamento) regionale  è più interessato agli schieramenti  che ai contenuti? E chi lo dice? E in ogni caso, come sanno – o dovrebbero sapere - gli strateghi e i politologi (anche savonesi) gli schieramenti risultano decisivi per vincere le battaglie.

12) Ma val la pena rompere il fronte interno per appoggiare il candidato del PD? Non si configura questa disinvolta, a dir poco, operazione come un vero e proprio tradimento?

13) Credo che tradisce chi passa da uno schieramento a quello avverso, allettato da promesse e prebende. Ora chiedo al politologo savonese: chi è il nemico?

14) Dall’articolo di Franco Astengo si evince che i dirigenti del Partito Democratico tutto sono meno che sinceri democratici, assimilabili anzi agli Honecker e ai Rakosi delle funeree ex Repubbliche popolari del fu impero sovietico.

15) Chi l’avrebbe mai detto?

16) Val la pena accanirsi tanto contro il maggior partito di opposizione al cosiddetto Popolo della Libertà?

17) Dopo le elezioni provinciali (e le europee), vadano come vadano, con chi pensano di allearsi gli strateghi savonesi? Con Marco Ferrando?

18) Capisco nondimeno l’istanza etico-politica di Franco Astengo. Ma prima di bollare come opportunisti, o peggio,  i compagni dissidenti rifletta un poco sulla loro storia personale e sul quadro politico generale.

 Con stima e amicizia.

Fulvio Sguerso

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