590 bis per lesioni stradali: i processi …

 590 bis per lesioni stradali: 

i processi di cui nessuno parla

590 bis per lesioni stradali:
i processi di cui nessuno parla

Siamo in un’epoca in cui si fanno processi non solo nelle aule di tribunale.

La norma è che anche in tv, facendo il “processo al processo”, si ripercorrano le tappe delle più note vicende giudiziarie italiane. Per cui trasmissioni come “La vita in diretta” oppure come “Quarto grado” fanno dibattiti su dibattiti ripercorrendo in punta di diritto (tramite noti legulei ed esperti del crimine in genere) fatti di attualità che servono ad aumentare lo share.

Poi ci sono procedimenti un attimino più spinosi, come il carcere duro del 41 bis di cui si guardano bene dal parlare.

Infine, e cominciamo ad entrare nel merito, ci sono procedure (recentissime) di cui nessuno parla, come appunto il citato (nel titolo) 590 bis – lesioni stradali.


Di che parlerà mai questo articolo? Nessuno sa nulla ma a quanto pare le Procure di tutta Italia si stanno riempiendo di faldoni processuali che riguardano questa fattispecie introdotta a marzo del 2016 per cui se sei coinvolto colpevolmente in un incidente stradale che ha arrecato danni a persone con prognosi superiori ai trenta giorni sei perseguibile d’ufficio e rischi un po’ di carcere oltreché pene accessorie come la revoca della patente (revoca badate bene, non sospensione).

Ci sono dei forum aperti su Google che danno l’idea di cosa è stato capace di fare il legislatore… ma nessuno ne parla. Che so, rappresentanti di commercio che hanno bisogno assoluto dell’auto che da un giorno all’altro si trovano privati del mezzo fondamentale per espletare il loro lavoro, magari perché coinvolti in un tamponamento che ha prodotto il classico colpo di frusta. Questo tanto per citare un caso esemplificativo.


Ma come è potuta scappare di mano al legislatore una situazione di questo tipo? Una fattispecie che partendo dall’omicidio stradale e arrivando alle lesioni punisce giustamente e con severità quelli che hanno commesso i fatti ma soprattutto quelli che li hanno commessi per cause come la guida in stato di ebbrezza, magari avendo assunto delle sostanze stupefacenti, oppure ancora avendo ecceduto nella velocità consentita. Però può essere il caso che malauguratamente si possa incappare in un incidente automobilistico che prevede per la parte che ha subito il danno il dovuto risarcimento (ci mancherebbe), magari con la querela di parte. Ecco, questo aspetto è rimasto nel dimenticatoio e per effetto della nuova legge migliaia di casi di incidenti stradali con feriti sono stati “consegnati” al giudice penale per la procedibilità ex officio anche quando la persona offesa sia stata risarcita del danno. 

Il Parlamento, sull’onda emotiva di fatti di cronaca, ha generato questa riforma (25 marzo 2016) produttiva di migliaia di procedimenti per fatti anche di minima entità, ma di accertamento particolarmente complesso, con conseguente inevitabile sovraccarico degli uffici giudiziari, a dispetto degli annunciati intendimenti di deflazionare la giustizia penale riducendone i margini d’intervento mediante la depenalizzazione. Insomma hanno fatto di tutta l’erba un fascio che a quanto pare non fa neppure notizia.

Sull’argomento leggere anche l’articolo del SECOLOXIX

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