UNA STORIA BELLA

La Cerbottana/ Hood racconta
UNA STORIA BELLA
L’estate è la stagione dei vip
Ma questa è tutta un’altra storia

La Cerbottana/ Hood racconta
UNA STORIA BELLA
L’estate è la stagione dei vip
Ma questa è tutta un’altra storia
 

Falso prologo che non ha niente a che fare con l’epilogo 

Carissimi Lettrici end Lettori mi sembra di essere arrivato ieri dalla Foresta di Scherwood, invece siamo già al nostro dodicesimo appuntamento e per festeggiare questo piccolo significativo traguardo ho deciso di non raccontarvi il reportage delle nozze Gasco-Mastella dove, alla scalata del buffet di Loano 2, pare essersi presentata una strana coppia che il mio amico George ha battezzato Dodi e Lady Di.

Si vocifera fosse la coppia in incognita di un Sindaco ( Berruti ) accomunato a Dodi dalla passione per gli yachts ( Mondo Marine ), e della di lui fidanzata detta Di (Tullio), credibile nei panni di fedele compagna nonostante la taglia extra large e la parrucca bionda, accomunata alla Lady dalla passione di farsi fotografare con i poveri ( sindacalisti al corteo della CGIL del 2 luglio) per poi lavarsi e lavarsene le mani in veste, anzi in abito da cockail, di leader, pardon, di milady del PD provinciale. My God! che intreccio faticoso!

Sebbene i travestimenti estivi in salsa di gossip un poco intrigano ancora il mio amico George per via della sua dis-velata anzi dis-velina sbandata amorosa (lo sto lavorando ai fianchi perché si ravveda), non ho presentato attenzione alla sua cronaca rosa. Del resto da rude boscaiolo qual sono, non mi commuovo ai matrimoni delle ninfe, figurarsi per quelli delle ninfette.

 

Vero prologo

Recita un titolo de “La Stampa”:

Lode. I primi tre exploit

Anche una ragazza tunisina

ha centrato l’esame perfetto

Perito chimico in cerca di lavoro, arbitro di volley, futuro medico

La storia

Siccome sono sempre stato estremamente sincero con voi carissimi Lettrici and Lettori, vi confesso che commuovermi ragionevolmente non mi dispiace.

Allora ho deciso di commuovermi davanti a un 100 e lode della maturità scientifica che si chiama Sanà.

I genitori di Sanà sono originari dell’ isola di Djerba. E la storia bella comincia come qualsiasi storia di un uomo che al suo paese se la vedeva brutta, cioè senza quel futuro che ha in mente per sé e per una famiglia con la voglia di futuro. Per farlo breve, il viaggio, diciamo che il giovane (lo chiamiamo Salà) parte dalla Tunisia e arriva a Savona.

A Savona, Salà conosce una signora (la chiamiamo Signora A ) che in virtù di un granitico principio si fida degli uomini intelligenti anche se sono meridionali o molto meridionali, così aiuta il tunisino a trovare un lavoro, perfino un lavoro da italiano. Trovata anche una casa modesta, Salà fa venire in Italia la moglie che diventerà presto mamma di Sanà ( la chiamiamo subito ).

è molto bella. Per fortuna suo marito è intelligente come un uomo tunisino che non pensa di tenere a casa una moglie perché è bella. è anche forte e volonterosa e si mette a lavorare perché uno stipendio non basta per sostenere la famiglia che intanto cresce.

La Signora A, donna di molti temperamenti e di nessun pelo sulla lingua, dopo il regalo alla terzogenita di , convoca ufficialmente Salà, e gli fa un discorso che più o meno suona così:

“Non so cosa ne pensa Allah, ma Io penso che tre bastano”.

Salà non controbatte perché ha tradotto in arabo il proverbio “a buon intenditor poche parole” e come un uomo tunisino intelligente si concentra sulle attitudini delle tre figlie e non sui cugini che potrebbero volerle come spose-bambine al paese d’origine. Difatti le bambine crescono come tre ragazze che amano lo studio e lo sport.

La Signora A, dalla sua Isola di Eterna Villeggiatura, fa sapere quanto sia lieta di assistere alla realizzazione del Suo progetto: Sanà, la primogenita di Mà e Salà, diventerà medico, come le aveva suggerito Lei. E non si permetta Allah di contraddirla! e imparino i giornali che non ci sono soltanto “tunisini intergrati”, ci sono anche veri italiani intelligenti che di cognome fanno Signor Saalem non solo Signor Rossi.

Dove ho sentito la storia? so leggere i numeri, a partire dal 100.

Vostro (extra) comunitarissimo HOOD

 

 

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