Una poesia di Fulvio Sguerso
UNA POESIA DI FULVIO SGUERSO
A UNA LETTRICE IGNOTA
|
UNA POESIA DI FULVIO SGUERSO A UNA LETTRICE IGNOTA
|
Per esistere esisti, ne sono certo come del giorno di ieri, anche se non è più in nessun luogo di questo mondo (che luogo può mai essere la mia povera memoria che ora ricorda e ora scorda anche il nome del primo, infantile amore?). Ecco, tu potresti ricordarmelo se solo mormorassi una parola, una sola parola ma solo quella da sempre attesa, la parola sperata contro ogni speranza, quell’unica parola che potrebbe salvarmi da una vita senza vita. Ma forse ti chiedo troppo, cara lettrice senza volto. O forse troppo poco? Che cos’è, in fondo, una parola? E se ti dicessi che per me quel poco è tutto? Mi daresti del matto? Ma tu non rispondi, o meglio, lasci che mi risponda da solo: in fondo tu non esisti fuori di me stesso, come non esiste il nome del mio primo e ultimo amore, perduto prima di nascere per eccesso di crepacuore. |