Una coalizione civica
“UNA COALIZIONE CIVICA”
Che potrebbe segnare vera discontinuità politica a Savona
Una chiamata a tutti i savonesi per concretizzare un’idea
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“UNA COALIZIONE CIVICA”
Che potrebbe segnare vera discontinuità politica a Savona
Una chiamata a tutti i savonesi per concretizzare un’idea
In una precedente riflessione sulla critica situazione politica di Savona avevo scritto del bisogno di un “contratto morale” da parte dei partiti in vista dell’imminente campagna elettorale per eleggere il Sindaco, ma alla luce dei fatti a cui siamo costretti ad assistere in questi giorni e per quello che filtra attraverso le notizie di stampa mi è sorta la convinzione che anche a Savona potrebbe, anzi dovrebbe, maturare e nascere l’idea di costituire una “coalizione civica” da concretizzarsi seriamente attorno ad un gruppo di persone che siano rappresentative delle diverse anime di cui sono composte le costellazioni di centrosinistra e centrodestra e dei 5 Stelle, in alternativa ai partiti tradizionali.
Dovrebbe essere un soggetto di aggregazione politica nuovo che prenda forma e si metta in movimento per le prossime amministrative di Savona, che non nasca dal nulla e non sia privo di riferimenti politici più ampi. E’ acclarato che in Italia la lunga crisi sia del centrosinistra che del centrodestra, con i 5 Stelle ancora al di la da venire, non può non determinare il coagularsi di nuove aggregazioni (che altrove a livello nazionale possiamo identificare in Podemos o Syrizia) una coalizione civica a livello locale per affrontare l’impervia situazione determinata dalla crisi delle istituzioni nazionali e specialmente in quelle locali nei vari comuni, insomma una chiamata di responsabilità alle persone che hanno a cuore le sorti di questa città. A mio parere questa aggregazione dovrebbe evitare la frammentazione, come accade ad ogni tornata elettorale amministrativa locale, di costituire inutili liste o piccoli gruppi e movimenti locali che di fatto vanificano anche l’ambizione personale di qualcuno, non portano alcun concreto contributo e soprattutto impediscono il sorgere di una forza nuova in grado di costituire una massa critica e una sufficiente base locale tale da raggiungere soddisfacenti risultati molto più rilevanti. Una iniziativa che, se volete, ha anche un senso politico ma è l’obiettivo che deve essere determinato e destinato a non illudere l’elettore a prescindere se vota a destra a sinistra o i 5 Stelle. Non deve essere un concentrato di ex, in quanto la città di Savona ha bisogno di nuove idee nei progetti e in tutto il resto, ma soprattutto di personaggi nuovi che non si mettono a fare gli intellettuali per vanagloria o gratificare il loro egoismo o diventare i mecenati di turno al servizio dei maggiori offerenti. Ci sono alcune esperienze che indicano che questo processo è concretizzabile, prendiamo esempio dalle esperienze di campagne referendarie a partire sull’acqua pubblica, o sul nucleare che hanno saputo dare precise indicazioni dimostrando che la gente non è favorevole ai processi di privatizzazione di molti servizi pubblici sistematicamente decisi dai diversi governi nazionali e locali. Le forti critiche sulle cosiddette riforme o controriforme renziane stanno mobilitando larghi strati dell’opinione pubblica su temi sensibili come la riforma della democrazia parlamentare, la legge elettorale Italicum o i provvedimenti del Jobs act che sta rilevando tutta la sua inconsistenza in materia occupazionale. La crisi della finanza si sente anche a Savona con il depotenziamento di diversi e importanti servizi pubblici, particolarmente quello alle persone, ai bambini, agli anziani e alla casa, questo dovrebbe far riflettere e ripensare, in modo complessivo, come attuare a Savona scelte politiche prioritarie e ben precise guardando i bilanci e i capitoli di spesa visto che la vita dei più bisognosi è sempre più compromessa, per cui occorre un radicale inversione di rotta se si vuole porvi rimedio. Per questi principali e fondamentali motivi è maturata questa riflessione su ciò che serve per rilanciare Savona e da qui l’idea di proporre una “coalizione civica” che può rappresentare una concreta risposta a quel bisogno di cambiamento. Anche a Savona per la scelta dei candidati delle prossime Elezioni Amministrative sono convinto che ci siano molte persone nitide, con forte personalità e con un bagaglio di valori che se motivate da temi rilevanti che interessano la città, sono in grado di adoperarsi in modo proficuo e concreto nel solo interesse dei savonesi. Tutto ciò, mentre assistiamo alla degenerazione della corruzione pubblica; è di questi giorni la notizia di oltre 20 tra ex e attuali Consiglieri Regionali indagati per peculato. Questo clima contribuisce ad aumentare la profonda insoddisfazione tra la gente e il rifiuto di andare a votare che segna una gravità di regressione democratica del sistema politico istituzionale e la città di Savona non può permetterselo. La dimostrazione è sotto gli occhi di tutti, in città c’è uno squallore deprimente, stiamo assistendo in questi giorni ad un ignobile teatrino della politica dei partiti locali e dei suoi protagonisti pseudo politicanti che sfogliano la margherita per trovare un candidato sindaco con primarie sì o primarie no. Sembra che giochino a Monopoli sulla testa delle persone e alla faccia degli interessi dei savonesi e della città, senza minimamente vergognarsi.
Nel caso in cui questa “coalizione civica“ non risultasse vincente, dovrebbe fare da cane da guardia a chi andrà a governare per fargli cambiare direzione su alcune cose, restando uniti e non come succede attualmente in Comune a Savona, dove i consiglieri si sono frantumati, se non erro, in circa 16 gruppi consiliari, il che la dice lunga sulla loro inutile e inconcludente capacità di rappresentare istanze (ci riempie di gioia venire a sapere che oltre 20 consiglieri vogliono ricandidarsi) perché non hanno la percezione di cosa sia utile e serve a questa città.
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