UN MOLO A LEON PANCALDO

UN’INIZIATIVA DI “TRUCIOLI SAVONESI”
NELLA NUOVA MARINA DI LOANO
DEDICARE UN MOLO A LEON PANCALDO ?

UN’INIZIATIVA DI “TRUCIOLI SAVONESI”
NELLA NUOVA MARINA DI LOANO
DEDICARE UN MOLO A LEON PANCALDO ?
  
Leon Pancaldo

Occorre dare atto all’Amministrazione di Angelo Vaccarezza che la nuova marina di Loano è davvero splendida. Insomma, tutti coloro i quali hanno partecipato all’iniziativa edilizia hanno fatto un buon lavoro. Complimenti, se me lo consentite. Questo non comporta, ovviamente, valutazioni di ordine politico, scelte di campo o che altro. Non è detto che tutto, in questo basso mondo, debba finire in politica, con fazioni una contro l’altra armate. D’altronde, la finalità di questa iniziativa di “Trucioli Savonesi”, suggerita da un nostro collaboratore, è di ben altra natura. E’ di ordine culturale e se vogliamo è anche un contributo a superare in qualche modo i campanilismi tra città liguri. Campanilismi storici, se abbiamo buona memoria.

 

   Ci spieghiamo meglio. L’iniziativa che facciamo nostra è tesa a dedicare un molo del nuovo porto turistico  ad un grande navigatore ligure. Un molo oppure una strada, a seconda delle decisioni che intenderà prendere la nuova giunta del sindaco Luigi Pignocca.  C’è, beninteso, anche a Loano,  come in quasi tutte le città italiane, una via Cristoforo Colombo, il navigatore più noto a livello mondiale. Ma a Loano, questo navigatore di cui parliamo noi non ha avuto diritto a riconoscimenti particolari.

 

Eppure, la figura di Leon Pancaldo andrebbe rivista e maggiormente messa in rilievo. La sua città, Savona,  lo esalta, ma forse non come meriterebbe. Intendiamoci, è già qualcosa: la Torretta “Leon Pancaldo” sull’omonima piazza, il prestigioso istituto Nautico che chissà quanti capitani di macchina e di coperta hanno frequentato nel corso degli anni. L’associazione “ALP” del professor Pio Vintera. Esistono vie Leon Pancaldo a Roma ed a Milano. Ma questa figura storica resta stranamente relegata nella sua città  e non va oltre nella sfera culturale italiana.

 Insomma, Savona ha fatto la sua parte. Un busto marmoreo del grande nocchiero di Ferdinando Magellano che ha compiuto la circumnavigazione del globo esiste in Municipio, vicino alla sala rossa di piazza Sisto IV, accanto ad altri benemeriti della Patria (in epoca ancora risorgimentale la città natale veniva designata come Patria, tanto è vero che vi è l’iscrizione la Patria a Gabriello Chiabrera sull’omonimo teatro savonese). Dunque, la Patria di Pancaldo è Savona. Ma, diciamo noi, se in Liguria si inaugura un nuovo porto possibile che questo grande personaggio non trovi un approdo dove farsi ospitare ? Lui che ha girato il mondo intero in lungo ed in largo su tutti i mari e gli Oceani esistenti su questa pallina verde azzurra perduta nell’immensità del cosmo, tra miliardi di pianeti, di stelle, di pulsar, di comete e di galassie ? Polvere di stelle nell’infinito.  Eggià. Ma adesso noi lo sappiamo, come Margherita Hack. Ma ai suoi tempi, a quelli di Colombo e Magellano, la Terra era sconosciuta, il grande Oceano Pacifico  (visto da Nunez de Balboa da Panama) ancora del tutto inesplorato. Il “paso” tra Atlantico e Pacifico non ancora scoperto.

Un’altra cosa: è mai possibile che soltanto l’ammiraglio (Ferdinando Magellano) si becchi tutta la gloria. Ed un’altra parte vada ad un nobile cronista, autore del resoconto di viaggio  di circumnavigazione del globo (il vicentino Antonio Pigafetta) come tutti ben sappiamo e su tutti gli altri (compreso il nocchiero più abile, cioé il primo pilota) zitti e mosca. Eppure anche lui scrisse un “roitero” , un diario di bordo che lo storico Vincenzo Verzellino cita come depositato presso un notaio dell’epoca e andato smarrito a causa della sbadataggine di un nipote. 

 No, ripariamo i torti fatti a Pancaldo, almeno qui a Loano, nel nostro piccolo… Suvvia !

  L’editoria sembra scoprirlo da poco tempo. “Trucioli” ospita su queste stesse colonne un romanzo a puntate, per l’appunto, dedicato all’avventura immensa del grande navigatore, che lo storico Verzellino aveva opportunamente citato, nelle sue cronache sulla città di Savona, ma la sua vita rimane poco nota. Sono stati fonti argentine a rivelare il fatto che il suo destino è stato una vera e propria odissea sui mari. Pensate che non solo ha compiuto l’avventura con l’equipaggio di Ferdinando Magellano, ma è ripartito per una nuova spedizione sempre verso lo Stretto di Magellano per proprio conto, – o meglio per la Casa de Contractacion della Spagna –  assieme ad un navigatore varazzino chiamato Vivaldi. Furono i primi due italiani ad arrivare nella città argentina di Buenos Aires, appena fondata dai conquistadores spagnoli.

  Insomma, per farla breve, Leon Pancaldo merita davvero la dedica di un molo, di una via, di una piazzetta, di un vicolo. Vedete un  po’ voi, Sindaco Pignocca, assessore alla cultura, giunta loanese al gran completo, presidente della provincia, Angelo Vaccarezza.

Insomma, non siamo campanilisti e, condividiamo col capoluogo il suo grande esploratore oceanico. La gloria è gloria … Che diamine! Prendiamone un pezzetino anche noi loanesi. Nativi o d’adozione… 

 

 

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