TIGULLIO

TIGULLIO OCCIDENTALE:
 RIGURGITI FASCISTI?

TIGULLIO OCCIDENTALE:
 RIGURGITI FASCISTI?
 
Tigullio occidentale deve confrontarsi, ormai da tre mesi, con una tematica politica molto imbarazzante, sotto certi punti di vista addirittura grottesca. All’inizio galeotta fu la foto che ritraeva l’Assessore alla Cultura di Rapallo intento ad esibirsi nel saluto romano sul sagrato di una chiesa, foto improvvidamente pubblicata in quel di Facebook da un ingenuo nostalgico. Messo alle strette dall’evidenza, il Sindaco di Rapallo dimissionò l’incauto politico, con conseguenti strascichi legali che ancora nei giorni scorsi hanno animato la cronaca politica locale.

Pochi giorni fa, il fattaccio: durante un rovente consiglio comunale a Santa Margherita Ligure (comune contiguo a quello di Rapallo), un altro Assessore rispolvera il fascismo, pronunciando la famosa frase “Boia chi molla”. Apriti cielo, ormai non si parla d’altro. Probabilmente anche questo poco riflessivo politico dovrà cedere la poltrona, o d’amore o di forza. Resta la triste evidenza di dover assistere ad uno spettacolo pietoso da ormai tre mesi. Parliamo di gente che il ventennio fascista lo conosce dai libri di scuola (forse), di gente che in ogni caso ricopre, o ha ricoperto incarichi di rilievo, in contesto istituzionale, lecito aspettarsi un minimo di savoir faire, o no?

A livello personale sono piuttosto disgustata dal panorama politico italiano, non è colpa mia se la mia attenzione viene calamitata dalle incongruenze nel dire e nel fare di chi dovrebbe avere il ruolo di rappresentare i cittadini italiani a vari livelli di potere, piuttosto che da reali e concreti atti politici.

 Ciò che si sta verificando nel Tigullio tuttavia, è emblematico di uno scarsissimo senso di rispetto verso la res publica. Scardinare un politico dalla sua poltrona è più difficile che far volare un somaro, e se qualcuno malignamente ipotizza che l’accostamento non sia casuale, ebbene si, ha ragione, con tantissime scuse ai somari. Ancora oggi Rapallo assurge, molto mal volentieri, alle cronache locali a causa di un convegno che vorrebbe rifondare il vecchio partito fascista. Decisamente, una querelle che sta rischiando di compromettere l’immagine ridente della città rivierasca. La crisi economica picchia duro sulla riviera ligure, con moltissimi posti di lavoro in bilico, specialmente nel levante più industrializzato, il ponente del golfo del Tigullio è da sempre più votato al commercio ed al turismo, questi rigurgiti dell’ideologia fascista rischiano di compromettere l’immagine che Rapallo e Santa Margherita hanno costruito nel tempo a livello mondiale. E tutto per cosa? Per due personaggi politici, con tutta probabilità destinati a cadere nell’oblio, che non hanno saputo gestire il loro ruolo. Il Tigullio ne avrebbe volentieri fatto a meno…

 

Giovanna Rezzoagli Ganci

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