Città suggestiva situata nella parte sud-occidentale della nazione, a poche decine di chilometri dal mar Rosso, Zabid possiede una famosa moschea, architettonicamente molto interessante, le cui colonne disposte rispettando le regole di una composizione esteticamente pregevole tesa ad alimentare un’atmosfera spirituale e la difficile struttura delle volte,  sono testimonianza delle grandi doti degli architetti arabi.

L’Islam ha contributo a mantenere in vita lo Yemen del Nord;  grazie al rigore della sua cultura religiosa: basti pensare alla funzione dell’iman che è divenuta sempre più importante per lo Stato, egli infatti, esercitando il suo grande potere e carisma consentiva   un’ampia riscossione delle tasse cosa, che andava a beneficio dei ceti più poveri.

Da alcuni testi storici di rilievo si evince che gli ebrei avevano abbandonato quel territorio intorno agli anni Cinquanta; dal loro ritiro in poi la popolazione risultava costituita per lo più da tre comunità religiose, mussulmane: gli Ismailiti, una minoranza che credeva molto nella soddisfazione spirituale sorgente dalla comunità stessa, nelle quali  condividevano pertanto, tra fratelli, praticamente tutto; gli Zaididi,  sciiti con tendenze fondamentaliste, indubbiamente fanatici assertori di interpretazioni univoche del vero racchiuso nelle rappresentazioni religiose di ciascuno; gli sciafiiti, sunniti, seguaci di una tradizione del diritto musulmano basato sugli insegnamenti di ash-Shafi’i, vissuto probabilmente  tra l’VIII e il XIX secolo.

Biagio Giordano