storia tragicomica

La storia di Ugo
Quel che su drè a cuntàa l’è na storia vera
de vùn che ‘l né sta bun de dì de no …

La storia di Ugo
Quel che su drè a cuntàa l’è na storia vera
de vùn che ‘l né sta bun de dì de no …

Così comincia la storia tragicomica “Andava a Rogoredo” di Enzo Jannacci. Anche la storia di Ugo che vado a raccontarvi è per opposti motivi egualmente tragicomica. Anche qui un uomo “che non è stato buono a dire di no” ma forse per motivi di maggiore spessore …

Era un giovane “boxer” di un anno quando lo conobbi in un baretto in un viale di tigli, quando, quasi una vita fa, la sera, prendevo una boccata d’aria e un paio di bicchieri di vino rosso con un po’ di focaccia, per la mia cena di randagio. Col permesso del suo padrone, il barista, dividevo con questo giovane amico-cane qualche pezzetto di focaccia fatta sparire in un battibaleno dal buon Ugo. Ugo era in quel bar dall’estate: un’auto che si ferma un momento in corsia di emergenza e scarica un povero cane di 6 mesi sulla A 12. Per sua fortuna, passa subito dopo un buon barista che non seguiva la scia dei “vacanzieri” e, fermandosi appena in tempo, prende nella sua auto questo giovane cane che inizia poco dopo una nuova vita con un Umano degno di questo nome e tanti altri umani avventizi di cui sopportava qualche pacca e qualche boccone. Con me Ugo aveva un rapporto forse più privilegiato e, probabilmente per questo, una sera di calma, in quell’inverno, il barista si siede al mio tavolo e mi racconta la storia di Ugo che qui sopra ho tracciato: la storia di tanti animali buttati fuori da un’auto che si sarà immancabile ripetuta anche questo agosto, in nome delle irrinunciabili vacanze. Ma questa storia manca di una adeguata morale e risulta persino noiosa (succede così spesso …). La morale invece c’è ed è a mio avviso educativa: per questo l’ho raccontata esattamente così a mio figlio quando aveva sei anni. L’ex padrone di Ugo, torna con comodo dalle sue vacanze, va nel baretto nel viale di tigli (di cui conosce bene il proprietario) e, dopo due chiacchiere di circostanza, chiede con nonchalance al barista almeno 50000 lire per il suo cane … Il barista si limita ad offrirgli la grappa consumata e lo manda a …(penso con la mite approvazione di Ugo). Anche l’ex “padrone” di Ugo è un eroe del nostro tempo, degno rappresentante di una fauna umana che Confucio ci invita genericamente ad amare, ma, per contro, ci raccomanda di prediligere piuttosto gli umani come il buon barista e, per quanto mi riguarda, tutti i randagi di questo mondo.

Salvatore Ganci

 

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