Speciale cultura: ULTIMISSIMI LIBRI

 
ULTIMISSIMI  LIBRI 
BERLUSCONI: “Era  del Burlesque.
 Credevo che Vladimir Luxuria fosse la nipote di Vladimir Putin”
 MARONI : “Le mie scope”   BOSSI: “I miei tarocchi”

ULTIMISSIMI  LIBRI 
BERLUSCONI: “Era  del Burlesque. Credevo che Vladimir Luxuria fosse la nipote di Vladimir Putin”
MARONI : “Le mie scope”
BOSSI: “I miei tarocchi”
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Ieri, improvvisamente, la lettura dei giornali ha messo al corrente l’autore delle recensioni di “Trucioli Cultura” dell’arrivo sugli scaffali di alcuni libri  destinati ad avere enorme successo.

Uno dei volumi, per di più, è stato presentato dall’ex ministro degli Interni, Roberto Maroni, in una conferenza entro le nostre mura, nella nobile città di Savona, ospite della storica Villa Cambiaso. Almeno secondo quanto ha preannunciato “Il Secolo XIX”.

Il carattere scherzoso delle “recensioni” non ne riduce minimamente il valore propedeutico ad una migliore conoscenza della letteratura fantastica , almeno credo. Quanto al valore divulgativo, basta chiederlo al “pool” di Mani Pulite ed a diverse Procure italiane, impegnate in diverse inchieste.

Cominciamo dal primo libro, intitolato “Elogio del Bunga Bunga” scritto da un autore rinascimentale, il grande umanista Silvio da Rotterdam.

Si tratta, in sostanza del resoconto di un tenebroso processo, svoltosi nei secoli bui dell’oscurantismo clerico-comunista, e della difesa nel Tribunale di Mediolanum di un signore  amico delle arti e delle lettere.

 Motivo del contendere, secondo l’accusa, era quello di costumi poco costumati nei confronti di alcune damigelle della corte. Secondo l’accusa del Pm, il signore del castello avrebbe contribuito non poco a diminuire la virtude delle damigelle. Una delle quali, forse di non difficilissimi costumi ma in ogni caso minorenne.

Ma, a sorpresa, recatosi nell’aula del Tribunale, il gentiluomo accusato riuscì in qualche modo a discolparsi dalle accuse, sostenendo che si trattava di sceneggiate del “genre burlesque”

alle quali le dame si applicavano con graziosa voluntade e disponibile e talentuosa consenzienza.

Rovesciando il dito accusatore verso gli inquisitori, il nobile sire affermò di essere stato lui a proteggere gli interessi delle damigelle quasi costrette sul  lastrico dalle pressanti investigazioni nei loro confronti.

Da un’inchiesta durata troppo a lungo. Il sire, infine, complimentato dal suo difensore, mastro Ghedini, abbatté l’asso vincente, quando affermò – tra lo stupore generale – di avere inviato una propria amica presso la Questura Generale di Mediolanum per fare liberare una certa Vladimir Luxuria, semplicemente poiché ella le aveva assicurato di essere la nipote dello Zar di Tutte le Russie, Signore del Cremlino, Vladimir Putin.

A questo punto,la grande accusatrice catto-comunista, detta Ilda Boccassini, la rossa, confusa uscì dall’aula del tribunale molto irritata ma pronunciando un minaccioso “Non finisce qui”.

Infatti, riferisce l’autore Silvio da Rotterdam, il tenebroso processo continua e chissà cosa ci toccherà ancora sapere.

 

E veniamo al libro dell’eccellente ex ministro degli Interni, Roberto Maroni, intitolato “Le mie scope”. Si tratta, come il lettore potrà ben comprendere, di una raffinata disamina non del gioco delle carte, bensì di quegli strumenti che ogni buona massaia, non potendosi permettere – con quello che passa il datore di lavoro – un modernissimo aspiratore turbo, a reazione supersonica, impiega per fare le pulizie in casa.

 Maroni, nella versione casalinga, ha detto che intende fare pulizia in ogni angolino della Lega Nord, mentre gli altri sono degli sporcaccioni che non fanno mai le pulizie in casa propria.

Ma l’autore de “Le mie scope” ha negato nel modo più assoluto di avere qualsiasi animosità nei confronti di suo “fratello maggiore” (Grande Fratello) , Umberto Bossi, che è appunto l’autore dell’ultimo libro, trattato in questa triplice Recensione di “Trucioli”, che ha già citato l’eroina dell’Isola dei Famosi, l’onorevole Vladimir Luxuria, una delle protagoniste del volume già recensito.

Qui, nel caso del libro di Umberto Bossi, riveduto e corretto da Belsito di Genova, scopritore di miniere diamantifere in Padania,  si tratta di un’opera più complessa, decisamente esoterica, del genere “magia, cerchi magici, Rosacroce e sette templari, riti celtici e druidici”.

 L’opera monumentale a firma di Umberto Bossi s’intitola “I miei tarocchi” . E’ stata presentata a Milano, nella sede di una notissima casa editrice che ha già pubblicato “Le mie pigioni” del leghista Calderoli, affittuario di un castello guelfo sui colli di Roma, ed il giallo “I migliori amici delle donne sono i diamanti” della scrittrice Rosy, la pasionaria  verde del Senato.

 Il libro di Bossi, comunque, è molto più attuale ed interessante.

Il cerchio magico druidico- celtico è ancora chiuso attorno al clan della Padania e si scopre, in definitiva, che “Le mie scope”  di Bobo Maroni ed “I miei tarocchi” di Umberto Bossi non sono poi due opere così lontane e divergenti. Ma anzi convergono in molti punti e ,soprattutto, sul fatto che qualcuno a Roma ladrona cerca di fregarli alla grande.

Entrambe le opere si rivolgono al grande popolo celtico dei Lumbard  ansioso di leggerle ogni giorno una nuova.

Abbiate fede: le sorprese per gli italiani non mancheranno.

   

F.I. Per Trucioli Savonesi.   

 

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