Sequestro della CO2

Sepoltura della CO2 nel sottosuolo terrestre
DIALOGO COL MIO “ALTER EGO”
(chiamato semplicemente “ALTER”)

SESSANTESIMA PARTE

Sepoltura della CO2 nel sottosuolo terrestre
DIALOGO COL MIO “ALTER EGO”
(chiamato semplicemente “ALTER”)

SESSANTESIMA PARTE

ALTER: Hai letto i quotidiani del 1° Maggio, Aldo?

Hai appreso della marea nera che sta avvolgendo tutte le coste del Golfo del Messico?

Io sono rimasto sconvolto da questo evento, Aldo? E mi sono chiesto, più volte, fino a quali limiti  potrà spingersi l’incoscienza degli esseri umani!

Entrando, poi, nello specifico di questo disastro, debbo dirti, in tutta franchezza, che l’autorizzazione alle Trivellazioni Off-shore (per ricavare Petrolio dalle profondità marine) mi sembra si sia posta in netto contrasto con l’opzione della GREEN ECONOMY, che lo stesso Presidente Obama aveva, in più occasioni, auspicato ed incoraggiato!

V’è molta contraddizione nell’operato di Obama, caro Aldo!

ALDO: Come al solito, Alter, tu, con i tuoi occhi, vedi soltanto due colori: “IL BIANCO” ed “IL NERO” e, con la tua mente etica, sei in condizione di prendere in considerazione soltanto due concetti: “IL BENE” ed “IL MALE”.

Ed allora, uscendo di metafora, debbo farti osservare, in primo luogo, che già il Presidente Bush aveva avanzato questa ipotesi di intervento, pensando di trivellare non soltanto l’Atlantico, ma, addirittura, i mari delle Regioni Artiche, con tutte le negatività ambientali che tu puoi facilmente immaginare!

Ma, io, in questo momento, non voglio mettere in croce né Bush, né Obama!

In realtà, come tu dovresti facilmente comprendere, dietro ai due Presidenti, vi sono i grandi potentati economici e politici degli Stati Uniti (e, più in generale, di tutto il mondo capitalistico), preoccupati, non tanto, della crisi petrolifera, quanto, invece, del pericolo di dover sottostare, nel prossimo futuro, al potere degli Emirati Arabi; in parole povere, vi è in gioco l’INDIPENDENZA ENERGETICA DEGLI STATI UNITI.

Bada bene, Alter! Questa concezione non è limitata soltanto ai due Presidenti ed ai grandi potenti dell’economia mondiale, ma è, anche, largamente condivisa dall’opinione pubblica (e non soltanto Statunitense).

Voglio citarti, in proposito, le stesse parole del Presidente Obama, pronunciata nel Marzo scorso:

La trivellazione del fondo degli Oceani è parte di una strategia più ampia che ci porterà da un’ economia basata su combustibili fossili e petrolio straniero ad una che si affida a carburanti prodotti da noi ed all’energia pulita.

E’ il solo modo perché questa transizione abbia successo e rafforzare la nostra economia nel breve  e nel lungo termine.”

Come vedi, Alter, Obama non rinuncia affatto alla GREEN-ECONOMY e, di conseguenza, alle FONTI ENERGETICHE ALTERNATIVE. E’, tuttavia, preoccupato dai tempi lunghi e dalle incertezze realizzative  connesse alla loro creazione!


ALTER
: Un momento, Aldo…fammi ragionare! Anzi…incominciamo a verificare assieme la situazione energetica ed ambientale, esistente a livello mondiale, così come essa appare dalle numerose pubblicazioni giornalistiche che, quotidianamente, passo in rassegna:

1) LA PRODUZIONE DEL PETROLIO STA DIMINUENDO; vatti a rileggere, in proposito, il SAGGIO “END OF OIL” (LA FINE DEL GREGGIO), datato 2004, dello Scrittore-Giornalista Paul Roberts;

2) IL GREGGIO SI TROVA ORAMAI IN LOCALITA’ REMOTE E DIFFICILI DA RAGGIUNGERE (QUASI SEMPRE UBICATE NEI FONDI MARINI); per estrarlo, le Compagnie Petrolifere debbono affrontare operazioni complesse e costose;

3) GLI INCIDENTI RELATIVI  A TALI OPERAZIONI SONO DESTINATI A RIPETERSI E AD AGGRAVARSI ULTERIORMENTE; il caso del Golfo del Messico non può apparire come  un evento isolato, ma, verosimilmente, sarà seguito da altri analoghi (se non di peggiori dimensioni);

4) I PREZZI AL CONSUMO DEL PETROLIO E DELLA BENZINA SARANNO DESTINATI, INEVITABILMENTE, A SALIRE;

5) I PREZZI AL CONSUMO DI TUTTI I PRODOTTI (IN ISPECIE DI QUELLI ALIMENTARI) SALIRANNO A CAUSA DELL’AUMENTO DEI PREZZI DI TRASPORTO, il quale avviene, abitualmente, attraverso mezzi motorizzati;

6) LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE, IN ISPECIE QUELLE AGRICOLE E QUELLE COLLEGATE ALLA PESCA (UBICATE NELEL ZONE COSTIERE INVASE DALLE NERE MAREE) VERRANNO A SUBIRE DANNI ECONOMICI DI NOTEVOLE ENTITA’, sino a raggiungere, molto frequentemente, la loro definitiva scomparsa;

7) MOLTE VARIETA’ BIOLOGICHE RISCHIANO DI SCOMPARIRE DEL TUTTO a causa delle modalità di estrazione del petrolio off-shore; solo a titolo di cronaca, ti consegno questo elenco, comparso, in questi giorni sul Quotidiano “LA STAMPA” ed, ovviamente, relativo soltanto al disastro del Golfo del Messico:

– IL TONNO ATLANTICO – PICCOLI PESCI (tra essi: gli OSTEITTI, usati per la preparazione di cosmetici)

– CETACEI (BALENE E DELFINI, in particolare)

– SQUALI (tra essi: LE CHANDELEUR ISLANDS) – GRANCHI E GAMBARETTI

– OSTRICHE – MOLLUSCHI E CONCHIGLIE (tra esse: la SCAPHELLA JOHNSTONEAE, tipica della Louisiana)

– TARTARUGHE MARINE – RODITORI (IL CASTORO, in particolare)

– IL PELLICANO MARRONE ( BROWN PELICAN, uno dei simboli della  Louisiana)

– RETTILI: ALLIGATORI

Stando così le cose, il ricorso alle ENERGIE ALTERNATIVE appare  urgente ed, addirittura, improcrastinabile; l’umanità non può più attendere i tempi lunghi di Obama! Noi dobbiamo saltare, a piè pari, il periodo di transizione da lui richiesto!

ALDO:   Un momento, Alter! Sinora, tu non hai fatto alcun cenno al CARBONE!

Mi sembra strano tutto questo, visto che, nei nostri precedenti incontri, ci eravamo ripromessi di affrontare il tema della SEPOLTURA o, meglio, del SEQUESTRO DEL BIOSSIDO DI CARBONIO NEL SOTTOSUOLO TERRESTRE.

Perché non vuoi più affrontare questo tema?

ALTER:  Ma perché io ho molte perplessità al riguardo! Comunque, se vuoi, illustrami il Progetto.

ALDO: Eccolo:

Cosa ne dici?

ALTER: Il progetto mi sembra bello! Ha dei bei colori! Ma…vi capisco poco o nulla! Vuoi spiegarmelo, per favore?

ALDO:  In estrema sintesi:

– Si tratta di un PROGETTO FUTURE – GEN, che ha, come promotore, il Dipartimento per l’Energia degli USA, in collaborazione con altre 21 nazioni (tra esse: ENEL-ITALIA);

– Come vedi dal Disegno, la sua edificazione sta avvenendo a MATTOON (ILLINOIS – USA); i lavori sono iniziati nel 2009 e dovrebbero essere ultimati nel 2012;

– Il progetto prevede l’utilizzazione del CARBONE per alimentare una CENTRALE TERMOELETTRICA con una POTENZA pari a 275 MEGAWATT DI ENERGIA, sufficienti per alimentare, a loro volta, 150.000 case;

– Il progetto punta alle EMISSIONI ZERO nel senso che:

. L’impianto trasforma il BIOSSIDO DI CARBONIO DALLO STATO GASSOSO ALLO STATO LIQUIDO

.  IL LIQUIDO, COSI’ PRODOTTO, VIENE INCANALATO IN CONDUTTURE E STOCCATO IN TRE DIVERSI STRATI GEOLOGICI:

* MINIERE DI CARBONE ABBANDONATE (A 300-450 METRI DI PROFONDITA’), dove i depositi agiscono da spugna, assorbendo il CO2

* DEPOSITI ESAURITI DI METANO O DI PETROLIO (A 760 -1500 METRI DI PROFONDITA’), dove il CO2 si dissolve, facilitando, tra l’altro, l’estrazione del petrolio residuo

* ACQUIFERI MARINI O FORMAZIONI SALINE ( a 760-1500 METRI DI PROFONDITA’), dove la pressione mineralizza il CO2, fissandolo alle rocce porose

 .  Tra i sottoprodotti della lavorazione, va inserito anche l’IDROGENO, utilizzabile come carburante.

–  Il costo totale per la realizzazione del Progetto è pari al 1,5 Miliardi di Dollari.

ALTER: Io ti ringrazio per la spiegazione, Aldo, ma debbo dirti che, al riguardo, io ho molte perplessità e seri dubbi. Ed io ti elenco il tutto in alcuni quesiti:

A) Siamo sicuri che una volta spedita sottoterra l’ANIDRIDE CARBONICA (o BIOSSIDO DI CARBONIO, come la chiami tu) ci rimarrà per sempre ed, in ogni caso, non produrrà danni all’intero ecosistema?

B) Il progetto Future-Gen rimarrà un caso isolato ed a sé stante o potrà essere esportato in altre parti del Globo Terrestre, in tempi ragionevolmente brevi e con costi accettabili?

C) Nelle zone del nostro Pianeta (e sono la stragrande maggioranza) dove non esistono Miniere di Carbone abbandonate o Depositi esauriti di Metano e di  Petrolio o Profonde Formazioni Saline, come sarà possibile stoccare l’Anidride Carbonica allo stato liquido?

In conclusione, Aldo: dico NO a questa prospettiva.

Credo, invece, che dobbiamo puntare sulle numerose e variegate FONTI ENERGETICHE ALTERNATIVE, sulle quali abbiamo lungamente discusso, a partire dal Gennaio di quest’anno.

Ricordiamoci, a tal fine, del richiamo che ci hanno rivolto Joeri Rogelj e Malte Meinshausen, attraverso la Rivista “NATURE”, proprio alcuni giorni or sono:

Se entro i prossimi dieci anni, non abbatteremo, in maniera più convinta, i gas-serra, l’aumento della temperatura media del Pianeta sarà di molto superiore al massimo stabilito dalle Nazioni Unite nella città di Cophenaghen.

E gli effetti negativi per l’umanità saranno superiori a quelli gestibili.”

5 Maggio 2010           Alter e Aldo Pastore

 

 
L’impianto Future-gen nell’Illinois

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