Scajola

 

Sarebbe importante spiegare ai cittadini perchè abbiamo perso vecchi e nuovi clienti
Se Claudio Scajola rilancia la cooperazione
per un ritorno nel Ponente dei turisti tedeschi
Sui mass media del più popolato e ricco paese europeo, 
la Liguria è sparita da un pezzo
 

  Sarebbe importante spiegare ai cittadini perchè abbiamo perso vecchi e nuovi clienti
Se Claudio Scajola rilancia la cooperazione
per un ritorno nel Ponente dei turisti tedeschi
Sui mass media del più popolato e ricco paese europeo, la Liguria è sparita da un pezzo
 
   Non si può pretendere che gli operatori turistici liguri, savonesi ed imperiesi in particolare, siano informati compiutamente di cosa succede nel mondo dei “mass media” tedeschi. Quante volte e come, raccontano la nostra Liguria, la terra ponentina, per anni meta preferita delle vacanze dei loro concittadini. Dal piccolo schermo e dai canali televisi più seguiti (come da quelli minori) il Bel Paese Liguria è di fatto scomparso. La rassegna stampa è avarissima di servizi e articoli.Non solo, tutta l’area del centro europa di lingua tedesca non pare dimostri eccessiva simpatia per il pur sempre “simpatico” Silvio Berlusconi. Invidia? Lui ha rapporti personali diretti con i più importanti “leader” del mondo.
  Non altrettanto possono dire i governanti tedeschi, stando ad una credenza popolare.

Per i liguri, avvendo la fortuna e la possibilità di annoverare un ministro importante e di  grande peso, quale Claudio Scajola, sarebbe un’ottima opportunità se ci mettesse una “parola buona” . Per rilanciare non solo la cooperazione industriale  italo-tedesca (vedi….un articolo a sua firma), ma recuperare terreno sul più importante mercato europeo delle vacanze. La Germania appunto.

Sono stati i turisti tedeschi e lo può confermare un’intera generazione di operatori savonesi ed imperiesi, a far crescere negli anni ’50-’60-’70, la ricchezza della terra ligure. Primi clienti alberghieri per 6 mesi all’anno (agosto escluso). E nei camping.

A quanto pare non devono aver troppo apprezzato, in considerazione della “loro cultura”, la trasformazione in “gruviera-cementificio-seconde case” dell’intera fascia costiera ponentina.  Troppo caos, con l’abbinata perdita di alcune sue peculiari caratteristiche “marinare”. Da borgo tipico.

Il troppo stroppia? E poi l’inesorabile abbandono delle realtà dell’entroterra. E non bastano qualche agriturismo, la sagra estiva, per rilanciarlo. Bisognerebbe almeno copiare da chi l’entroterra l’ha valorizzato davvero e resta meta (senza crisi) di ospiti: Alto Adige, lago di Garda, solo per citare un paio di nomi. Le Alpi francesi, anche quelle con noi confinanti. I Pirenei.

Il ministro di Imperia potrebbe chiedere ai maggiori operatori turistici tedeschi per quale ragione hanno scelto di puntare verso altre metre e di fatto abbandonato il  “suo” ponente ligure. Va meglio per il territorio delle Cinque Terre

E ancora: perchè i mezzi di comunicazione di massa (televisioni, carta stampata e radio, ecc) con la Liguria sono diventati davvero avari di spazio. Mentre altre alle mete esotiche di mezzo mondo, continuano ad essere decantate con località spagnole, turche, greche, francesi.

Un tempo si raccontava la favola che le grandi “fabbriche delle vacanze” germaniche avevano interessi altrove e cosi “parlavano male dell’Italia” (“mafia&spaghetti&pistole“).

Eppure proprio in quegli anni, confermano le statistiche, i turisti d’Oltralpe arrivavano a frotte. Oggi sono una mosca bianca. Sarà per ignoranza? Sarà perchè siamo l’unico Paese dove anche sulle spiagge bisogna pagare un esoso “pedaggio”? Il Ponente Ligure perde in continuazione alberghi, ma può offrire  tantissimi stabilimenti balneari. Moltissime pizzerie. Una selva di bilocali e monolocali per vacanze. E allora? Il potenziale turista, nell’era di internet, fa più facilmente confronti e decide pure in base alla convenienza. Alla qualità complessiva della vacanza.

Tenuto conto del numero delle imprese industriali tedesche presenti in Italia e della cooperazione commerciale (peraltro c’è chi parla di “tradimento” dalle colonne dello stesso Sole 24 Ore che ha ospitato l’appello-promozionale di Scajola (vedi….)  sarebbe utilissimo un “colpo d’ala“.  Non alla maniera del ministro del Turismo, Michela Brambilla.  Visto i risultati. Lei parla sempre di un “sicuro rilancio”, di “idee nuove” e da la colpa alle “idee vecchie”. 

Conclusione. Abbiamo quasi perso il turismo tedesco, quali prospettive concrete esistono per un recupero? Agli annunci, ai convegni non crede più nessuno.  Neppure il rinnovato presidente Burlando. La grande maggioranza degli operatori turistici (ad iniziare dagli albergatori) sono “vittime” e testimoni dell’ormai consolidato divorzio con il turista tedesco. Riprenderà la luna di miele?

R.T.

  

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