Salvatore Borsellino a Pietra Ligure

Educazione alla legalità
Salvatore Borsellino a Pietra Ligure

 
Educazione alla legalità
Salvatore Borsellino a Pietra Ligure

“E’ un onore per me e per tutta la città di Pietra Ligure avere qui oggi il fratello di Paolo Borsellino e vedere anche molti giovani presenti”, sono state le prime parole del sindaco di Pietra Ligure Dario Valeriani alla presenza di Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, giudice antimafia ucciso nel 1992 nella strage di Via d’Amelio, “e poter notare come i professori abbiamo seminato bene con i loro insegnamenti. La giornata è bellissima e questo sole splendente è ancor di più sinonimo di limpidezza, an che nei nostri cuori. Quando ho iniziato il mio mandato come sindaco della città, nel 2014, mi sono recato subito dal prefetto e mi sono impegnato affinchè la mia sia un’amministrazione trasparente perché questa è la politica che ci piace, la politica onesta a servizio della gente. L’amministrazione precedente, guidata da Luigi De Vincenzi, di cui io ero vicesindaco, ha dedicato questo lungomare a Falcone, Borsellino e agli agenti della scorta che si sono sacrificati per i due giudici. La memoria dev’essere attualità, altrimenti non ha alcun senso”.


Salvatore Borsellino, commosso, ha espresso così i suoi sentimenti: ”I giovani erano la speranza di Paolo e lui, nella sua ultima lettera, quando già sa che a Palermo è arrivato il tritolo destinato ad ucciderlo, dice :”Sono ottimista perché i giovani non hanno l’indifferenza che avevo io fino a 40 anni”. Sentire queste parole da uno come Paolo mi tocca il cuore perché lui, fino a 40 anni circa, si è occupato solo di giustizia civile. Paolo ha trovato tra i giovani molta forza di combattere e io cerco la speranza negli occhi dei giovani. Sono stato molti anni senza parlare, ma ho ripreso a farlo per rabbia e mi sento in dovere di dire che anche i ragazzi della scorta, oltre a Paolo e Giovanni, avevano dei nomi e dei sogni. Mia mamma ha fatto mettere in Via d’Amelio una targa con tutti i nomi dei ragazzi della scorta che sono morti con Paolo e credo che la memoria sia lotta per la verità e la giustizia e questo è simboleggiato dalle agende rosse”.


“Devo dire grazie a tutti i ragazzi qui presenti”, ha detto la preside dell’Istituto Comprensivo di Pietra Ligure Ivana Mandraccia, “e mi sento in dovere di dire che coloro che parlano ai giovani parlano al futuro del paese”.

Il primo cittadino pietrese ha così spiegato il significato dell’agenda rossa: ”L’agenda rossa è molto importante e Paolo, quando è morto, aveva con sé un’agenda rossa con su scritti i nomi di coloro che facevano parte della trattativa stato-mafia e tuttora quest’agenda non è mai stata trovata”.


Riguardo alla recente apparizione ad una nota trasmissione televisiva e all’uscita del libro del figlio di Totò Riina, Salvatore Borsellino ha così commentato il suo sdegno: ”Il libro del figlio di Riina mi dà la nausea, ma tutti hanno il diritto di scrivere un libro, ma la cosa che più mi disgusta è la presentazione di quel libro ad una trasmissione della tv pubblica perché anche il figlio di Riina è un criminale. Totò Riina è una belva e il figlio è andato in tv per difendere la dignità del padre, ma il giornalista non chiede di quale dignità parla, basta pensare al figlio di un pentito appeso in una caverna con una catena, poi ucciso e sciolto nell’acido. Io mi chiedo: ma quale dignità intendeva il giornalista?”, ha concluso Salvatore Borsellino.

SELENA BORGNA






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